Sette operai morti….…sette vite spezzate…………sette foglie caduche…
Breve prologo in bianco e nero di “attori-controfigure” e ci si addentra subito tra famiglie d’incanto “dissolte”, private del loro insieme….…che non sanno più trovare motivi per vivere….…o quantomeno per vivere bene…….…”felicemente”……..la fabbrica corre…….. la fabbrica a ciclo continuo……… il “rullo” non si deve fermare mai…….timori annunciati……..un turno di troppo che il fato trasforma in morte…….. un operaio manifesta, dietro lo striscione rosso “antico” col giornale in mano che racconta e titola la morte…… e continua a ripetere la sua litania disperata rivolta al cielo o al vuoto o ai potenti di turno: “Come fate a dormire?…Come fate a dormire?….”….. e ancora la telecamera diventa un “martello”, indugia sugli occhi di chi ha perduto e sa di non poter più riconquistare ciò che “è andato”…. vedove………entrare in quel senso di dolore e smarrimento, “scarnificare” quel dolore fin troppo composto e che nondimeno sembra poter rompere gli argini da un momento all’altro…. per parlarci di gente che ora si è affratellata con il tempo triste e piovoso, che è diventata insofferente alla radiosità del sole…gente persa…dispersa…..spaesata….condannata a vagare per sempre cercando quel che non potranno ritrovare mai più…..genti ed umanità della nostra Italia, nostri connazionali…. orfani del contraltare che faceva ridere, che faceva sfogare…… progettare….. in qualche modo consentiva di sentirsi in vita……..dettagli di fotografie, mobili, oggetti….…….dolore indigeribile……e le frasi lancinanti: “Erano ragazzi che sono andati a lavorare, non a suicidarsi”….. un telegramma chiama e chiude le odiate “ferie infinite” del non lavoro, della “dismissione”…..un telegramma che uccide….ma come saperlo?….che quella fabbrica è anche vita, è pure “senso”, affetto….storia….ricordo…”Mio padre lavorava qui…a lui piaceva questo posto….”….non solo la morte odierna………..…Oggi: operai che escono dai cancelli alla smessa lavori…..fuori dal cancello fiori e fotografie di un piccolo altarino, “povero e sincero”……Il sostituto procuratore Raffaele Guariniello….ancora lui….dopo “l’Eternit”….dopo il “doping”……. Una fede nuziale che brilla nella notte nei ricordi di un vigile del fuoco che ha prestato soccorso…..
Estintori che erano vuoti….acqua che non usciva dai bocchettoni delle pompe…..frammenti….ricordi…….dettagli…..ricostruzioni….rabbia….sconforto………..
le possiamo “vedere da lontano”…… provare a scorgere…… a capire………. con la forza feroce dell’immedesimazione grazie a questo lavoro di Mimmo Calopresti, sul dramma recente dell’incendio alla “Thyssen Krupp” di Torino….dà voce a chi abita “ancora” questa parte dell’universo e forse neanche vorrebbe più…..in maniera talmente dura, talmente penetrante che il “Non voglio morire, aiutatemi” urlato da Giuseppe De Masi, una vita al capolinea a soli 26 anni, tolto dal finale di questa pellicola su espressa richiesta della madre disperata, ancora riecheggia come se lo potessimo ascoltare anziché immaginare.
– precisa Calopresti -. (“La Stampa” – 08 Settembre 2008)
Oltre cento infrazioni contestate sulle normative di sicurezza…..il “solito” documentario sul dramma delle morti “bianche e silenziose”…………I “soliti