LE NOSTRE RECENSIONI CINEMATOGRAFICHEConsigli e dissuasioni psicologichesui film da vedere e da non vedereal cinema – 40

Lorna (Arta Dobroshi) “convive” con Claudy (Jeremie Renier, attore “quasi in esclusiva” per i Dardenne…), un ragazzo belga “tossico” (di lui quasi tutti dicono: “è solo un drogato”…) che ha sposato per ottenere la cittadinanza, ma nel frattempo si muove in un “losco giro” che dovrà portarla ad una altro matrimonio con uno sconosciuto Russo e che le frutterà il denaro necessario per potersi costruire la sua “vera vita” con Sokol, albanese come lei, il suo vero (o presunto…) amore. Nelle intenzioni del “piano”, suo e di Fabio, un uomo di malaffare che per denaro la aiuta in questo strano giro, Claudy dovrà morire per droga e liberare il campo per il nuovo “contratto-sposalizio”, ma Lorna in cuor suo spera (e soprattutto pian piano spererà) che si possa passare invece per un rapido ed indolore divorzio.

È un bellissimo film sul “sentimento” e su alcune realtà e difficoltà della immigrazione e di tutto quello che poi finisce ad esser talvolta (o spesso…) ad essa in relazione questo “Il matrimonio di Lorna”, che, partendo dalla “gabbia forzata” di una convivenza di comodo (che poi si “scioglie” in altro…), finisce per disvelare e raccontare con parole e tinte “asciutte, semplici quanto struggenti, calde e drammatiche” tutto un profondo e complicatissimo universo che si muove “intorno ma anche dentro di noi”.

In Lorna che vive la sua “strana storia di coppia di mutuo soccorso” pian piano si insinua una idea di amore, di pietà…di umanità che , mentre sullo sfondo della sua storia si agitano altre situazioni che parlano e alludono ad emisferi distanti come anche “vicini e connessi”: venti euro è il prezzo di una stecca di sigarette a Mosca ovvero “la cifra” della speranza, della disperazione o della povertà….si lavora nei reattori atomici ma non più di una volta al mese… la morte arriva repentina… una busta con dei soldi è al tempo stesso “un ingombro, un ricordo, un pegno d’amore e all’occorrenza ad essere un aiuto… o forse un testamento”….

di questa pellicola, Vale la pena di vederlo fosse anche solo per entrare in contatto con tutta “la fragilità e l’istintiva risolutezza” di Lorna, per accompagnarla nel momento in cui dona tutta se stessa in un atto d’amore “tradotto sullo schermo” in

E non , fenomenali artigiani del cinema,

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