LE NOSTRE RECENSIONI CINEMATOGRAFICHEConsigli e dissuasioni psicologichesui film da vedere e da non vedereal cinema – 34

, pellicola girata con pochi denari ed attrici non professioniste ottuagenarie (ed anche oltre….).
Il regista e sceneggiatore Di Gregorio si assegna il ruolo del bravo figliolo “attempato e dalla innata gentilezza e capacità di sopportazione”, trasforma con piccolissimi stratagemmi narrativi una casa modesta in un ospizio per un giorno e si avventura “libero” nella descrizione di un torrido ferragosto romano che quattro anziane signore sapranno rendere memorabile, tenero e divertente.

Vale la pena darci una occhiata a “strano ” , e dove, tra le immagini di una Roma deserta ed assolata che fa “capoccella” dalla sella di un motorino si fanno largo piccoli delicati quadretti caratteriali densi di garbo, cortesia e spessore umano d’altri tempi: ce ne danno conto estemporanee fughe in locali notturni per un aperitivo e bizze puerili per un vecchio televisore…. Teglie di pasta al forno divorate di nascosto nella notte e tentativi arruffoni e neanche troppo convinti per una “notte caliente”….dettagli di calici, piatti… rossetti…pesce che affiora dal Tevere…”I tre moschettieri”….uno strano “compare d’osteria” detto “Er Vikingo” che si spartisce tra “bicchierini, solidale aiuto e pennichelle”…

, tenuta a bada da un sereno e navigato signore che “tiene botta” grazie ad un sostanzioso goccetto di vino a rinforzare spesso e volentieri i “cedimenti” della giornata come le ansie del futuro più immediato e prossimo.

La naturalezza, i toni “confidenziali e familiari” con i quali vengono veicolati “movimenti e sensazioni” di questa “fuga per un giorno” (….anzi…”due”!!….) e , sono la “invisibile ma solida” marcia in più di , neanche a dirlo,

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