Difficile non rimare colpiti dall’ultimo lavoro di , , pellicola dal “registro davvero particolare”.
Difficile “inquadrarla”, tanto i toni della recitazione (soprattutto di taluni attori/personaggi) sono spinti talvolta fino alla caricatura o al surreale.
Difficile non apprezzare alcuni “accenti” geniali che si estrinsecano soprattutto sotto forma di “frasi repentine” poste lungo una sceneggiatura intricata, ma congegnata con grande acume.
Impossibile, di conseguenza, non tener conto, in un panorama non certo ricco di inventiva e “verve creativa”, di un film davvero singolare ed interessante come questo.
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“L’innocenza del peccato” è giocato tutto su , che pare divertirsi molto a giocare con il “perbenismo ed il puritanesimo” della società francese, talvolta anche alla maniera del suo illustre antenato Marcel Proust (alcune “istantanee” dell’alta società Francese sembrano uscite fuori direttamente dalle pagine della “Recherche”…)
Ama le citazioni colte Charle, il protagonista, e questo film ama “citare” in continuazione alcune domande chiave della vita moderna o dell’esistenza in generale:
“Mi chiedo se la società Francese va verso il puritanesimo o la decadenza…”
“La sessualità…. è uno dei grandi misteri dell’animo umano…”
“La verità? Sarà sempre solo la tua”.
Come già in una altra pellicola di recente sugli schermi nostrani (“Irina Palm”), ma con uno stile parecchio più pregevole e di classe, qui si gioca a metter a confronto “lussuria e peccato” , ed “ovviamente” (…) le situazioni in apparenza “sordide e squallide” escono trionfanti dal confronto.
, percorrendo una storia che può anche apparire banale e raccontata senza dovizia di particolari, ma che è , e forse proprio in questa semplice riflessione possiamo ritrovare la chiave di lettura del tutto.
Nel finale, “dove ma semmai con “purezza” (….!!…) si racconta”, pare “salvarsi l’anima” chi ha dignità e coraggio ed andar giù dritto all’inferno chi segue solo il proprio egoismo ed i propri interessi.
Meglio i puritani o i peccatori?
La giostra della vita e tutto quel che ne consegue brilla stampata su di un sorriso incastrato a metà tra tristezza e liberazione che chiude il film e tira giù i titoli di coda….