LE NOSTRE RECENSIONI CINEMATOGRAFICHEConsigli e dissuasioni psicologichesui film da vedere e da non vedereal cinema – 12 –

Origini, ascesa e caduta (con onore) del gangster nero, trafficante di eroina, Frank Lucas (Denzel Washingston), che sa sempre cosa fare ma non “quando fermarsi”, vista in parallelo alla lotta serrata e senza posa che gli muove contro l’integerrimo poliziotto in piena crisi di famiglia, Richie Roberts (Russel Crowe).
da un Ridley Scott con tocco da “re Mida” come non lo si vedeva addirittura dai tempi di Blade Runner, si candida immediatamente ad esser annoverato nel prossimo futuro tra i “grandi classici del genere”.
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Bellissima ad esempio , passando per le foreste selvagge della Thailandia, fiumi e sterminati campi gonfi del “fiore del male”.
Poi la “Blue Magic”, eroina purissima e “marchio di qualità”, gira e conquista “la Grande Mela”: flash istantanei sui ghetti neri, su giovani madri sbandate di colore morte sul letto e con bambino in lacrime, donne nude (per evitare che rubino la merce) che impacchettano “il prodotto”, ricchi “imperatori del crimine” nelle loro ville lussuose che blaterano balordi e contraddittori concetti, violenza, corruzione.
Il film gira tutto attorno a questo splendido “contorno” ma soprattutto sulla figura dei due protagonisti, incarnazione di due etiche in qualche modo “speculari” ma anche per forza di cose “opposte”, e proprio per questo “morbosamente” fascinose; non è certo la prima volta che ci si cimenta sul grande schermo con “storie e contrasti” di questo tipo, ma Washington e Crowe sono bravi, efficaci e credibili, conferiscono grande “statura” ai loro personaggi, tratteggiandone il carattere in profondità ed usando le solite armi del loro repertorio ma stavolta con una marcia in più che li porta oltre il solito “cliché“ al quale i loro estimatori più affezionati sono abituati, ad ulteriore prova che quando negli “States” si vuole fare “cinema dal respiro epico”, sono “loro”, proprio gli Americani, i migliori attori e registi che possiamo immaginare.
Epilogo finale con sfida frontale a tavolino tra “il buono ed il cattivo” che uniscono sforzi e “pulsioni dello stomaco” per andare a : cadono allora in fila poliziotti sciacalli, uomini corrotti e che abusano della legge, ma non i militari “segreti corrieri d’eroina” (sarà un caso?…).
Sparse lungo il cammino di questo racconto ben costruito e “panoramicamente circolare” troviamo piccole lezioni di vita e di morale, due su tutte val la pena di citarle: per cercare di evitare “odio e rovina” mai sfoggiare la propria ricchezza (specie se sotto forma di appariscente pelliccia…) e seguire sempre i buoni consigli di chi sa vivere con “coerenza e sacrificio quotidiano”…..

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