LE NOSTRE RECENSIONI TEATRALIConsigli e dissuasioni psicologichesugli spettacoli da vedere e da non vedereal teatro – 2 –

Il Signor “G” non c’è più.
Fisicamente, almeno, non gli è possibile essere ancora tra noi.
Ma il “lascito” suo e di Sandro Leporini è un qualche cosa di “preziosissimo” ed in alcuni casi di “immortale”.
del passato così come del presente e del futuro, ma anche più semplicemente del quotidiano, dei nostri comuni dubbi ed interrogativi, un brivido “elettrizzante” da ripercorrere con piacere e dedizione.
Marcorè non è Gaber, e comunque non avrebbe eliminato il rischio di sbagliare la scelta tra la strada percorsa di ispirarsi all‘originale o quella del tentare invece una via più marcata (e forse troppo audace…o precoce?…) di personalizzazione.
Azzeccato invece il “repertorio”, ordinato su monologhi e canzoni per lo più “senza tempo” ed assai graziosa e di qualità la compagnia delle due musiciste sul palco a dispensare musica “fresca”.
Per passare una bella serata e un pizzico di sana, surreale riflessione mista ad allegria.

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