LE NOSTRE RECENSIONI CINEMATOGRAFICHEConsigli e dissuasioni psicologichesui film da vedere e da non vedereal cinema – 9 –

La famiglia Savage: due figli ed un vecchio padre, alle prese con una demenza senile, da ricoverare in un posto dove possa esser assistito e “finire il suo cammino”. John vive a Buffalo, Wendy a New York ed il padre, col quale per entrambi il rapporto non era certo idilliaco, “viveva” a Sun City, fino a che i figli della sua “compagna”, una volta morta la madre, non decidono di scaricarlo, “carte e documenti alla mano”.
Ed allora eccola la “carne da bruciare al fuoco” per mettere in scena questa .
Grazie ad , Tamara Jenkins ed i suoi “protagonisti in campo” (ottimi: Seymour Hoffman poi oramai non è certo una sorpresa…), con leggerezza ed addirittura punte di bruciante divertimento, ci “rimandano” la pulsante, convulsa e confusa quotidianità della vita a confronto con l’ineluttabilità di alcune situazioni senza una vera via d’uscita.
Piccole nevrosi, aspettative negate, , contraltare di casette bianche ed ordinate, giardini curati, alberelli in fila e tutto un mondo “di facciata” circostante, famelico, vorace e che non aspetta chi si attarda.
Le piccole/grandi gioie e nefandezze di tutti i giorni, dove un cuscino rosso porpora diventa lo specchio di egoismi e sensi di colpa mai sopiti ed ogni movimento, rozzo o elegante che sia, rischia di trasformarsi in rovinosa caduta o di scoperchiare stantie situazioni dimenticate, lasciate a macerare ma sempre pronte a chieder conto di noi stessi e delle nostre azioni.

Che ogni tanto, poi, dopo tanto fango finisce anche per volgere verso il sole e che dove meglio può esser “schernita o meditata”, senza farsi male davvero, se non sullo schermo di un cinema?…

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