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Maggie con il suo sguardo puro, sperduto, guarda in basso ed in un battito di ciglia sembra inghiottire tutti i mali ed i problemi del mondo. Li assorbe, li annulla, li trattiene con sè e li polverizza, introietta ogni cosa e la trasforma in aria pura.
Maggie è un angelo etereo…il suo corpo ed i suoi arti sono polvere evanescente al cospetto della sua e della sua ; le sue mani sono morbide e suo nipote Holly ha bisogno delle sue mani, per salvarsi la vita; le mani di Maggie possono fruttare tante sterline.
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Irina Palm sembra una massaia ma durante il giorno oramai non si occupa precisamente di bambini, pentole e tegami;
Irina Palm scende le scale degli inferi, le scale del “Sexy World”….Irina….La sexy Irina, cuore di nonna, che ha lasciato alle sue spalle carte da gioco, bicchieri di wiskey con le amiche, cappellini ed alberi di natale, fottuta ipocrisia borghese e perbenista.
Ma in fondo alle scale Irina Palm non trova un mondo abietto, ma anzi una specie di “comune solidale”…
Si, certo….questo è solamente un film e nella vita certi ambienti sono di solito popolati da feccia della peggior risma…forse questa è una favola….la favola di Irina Palm…. Che ogni cosa che tocca trasforma in oro…che cambia e riabilita le persone che la circondano, che smaschera la falsità ed i segreti antichi e malcelati da “infusi di the deboli” come il suo defunto marito Trevor che li preparava…
Attraverso il “filtro” di Maggie/Irina affiorano i veri affetti e brillano le verità di luce propria, o semplicemente cade il velo dalle bugie.
Oh, cara dolce Irina Palm “mani di fata”, cartina di tornasole del malanimo della gente, dell’invidia, della collera…
Giganteggia Irina Palm a spasso per le strade del sobborgo di Soho, a Londra, e non solo per la sua stazza…
Silenziosa e discreta, timida e gentile, Irina Palm, non parla mai del suo nipotino al quale dona tutta se stessa ed ogni istante della sua vita fino all’inverosimile….Ci sguazza nel fango ma senza sporcarsi la buona Irina Palm, , stagionate dicono, che nessuno si degna di considerare per “certe cose”…. Eppure aldilà del muro ballano, vibrano, eccitati si contorcono, gemono…. C’è tutto un mondo in fila dietro la parete, “un manifesto di società” brulicante e senza riposo.
Al “Sexy world” “eufemismo” è una parola da avvocati e la vita si ripete squallida, povera e monotona, tutti i giorni uguale; reinventa il suo mondo in camerino Irina Palm:
Poi Irina irrompe con decisione nel salotto buono della società, con tutta la sua fierezza, la sua ironia e le sue ragioni… si diverte finalmente e fa divertire anche noi seduti in platea, le sue amiche annaspano sorprese balbettando di “misure sovradimensionate” e “gomito da seghista”.
….tuo nipote guarirà, tuo figlio comprenderà, tua suocera ti ha già ringraziata con gli occhi gonfi di pianto….. questo “Irina Palm” di Sam Garbarsky, regia asciutta e misurata; ma più che a lui va reso onore al soggetto originale ed allo script di Philippe Blasband.
, soprattutto per quel che riguarda personalità e profili di alcuni personaggi: ambienti di “confine” con il malaffare ed il business “dei corpi”, difficilmente possono offrire tanto “calore umano” e comprensione verso i deboli. La realtà vera nove volte su dieci fagociterebbe in un sol boccone e senza alcun rispetto qualunque Irina Palm.
Ma tutto può accadere nella vita, e stavolta è accaduto qui: i contrasti ed anche le incongruenze piovono a pennello per far luce, riabilitare, esaminare, mettere alla berlina tutti i difetti della nostra “piccola società medio borghese” e addirittura alcune situazioni paradossali funzionano a meraviglia, come quando la grassoccia Irina ruba il posto di lavoro alla più giovane e sexy collega Luisa, e di seguito il film invece di cadere nel ridicolo naviga sicuro nel mare tranquillo della plausibilità.
Si…forse questa è una favola ed il lieto fine rasenta quasi l’incredibile con il bacio a sorpresa dello “scaltro slavo Miki” e l’amore che sporge la testa dietro l’angolo.
Ma è la parte “umana, terrena” a farla da padrona; sono , che nulla hanno da dividere con la fantasia….e