UN SENSO DI UMANITÀ, FINO ALLE LACRIME

29 ottobre 2003: David Beckham (per intenderci, la stella del Manchester United, oggi al Real Madrid, il primo atleta pop-star, l’ideale di Jess in Sognando Beckham) è testimonial della Croce Rossa e durante la raccolta fondi allo stadio Bernabeu, contribuisce con una donazione di 20 euro (che si fa prestare, allegando di aver lasciato il portafoglio in macchina)!

Un Tizio aveva rubato una mazzetta di banconote, tra le quali una di grande valore. Volendo disfarsene, si recò da un Mariolo suo vicino e gli chiese di cambiargliela. Costui prese la banconota ed entrò in casa. Ritornò dopo un po’ e salutò Tizio come se lo stesse vedendo solo allora. Insomma, gli rubò a sua volta la banconota. Tizio si indignò al punto di denunciare il collega Mariolo per estorsione. Ma al processo, in tribunale, il magistrato esordì così: Per capire bene il caso, vediamolo dal principio. Signor Tizio, dica da dove le veniva la banconota?. ()
Ho letto l’aneddoto di Kierkegaard ad un amico e ho commentato: "Noi accusiamo gli immigrati di venire a rubare la nostra ricchezza; ma, anche se fosse, prima abbiamo rubato noi, alla grande". All’amico non piacque il mio commento e reagì: "Mi stai accusando di essere ladro?".
Allora m’è venuto alla mente il racconto/aneddoto "La giacca stregata" di Dino Buzzati (spesso io procedo per associazione di aneddoti). Un tale, all’infilare la mano nella tasca della giacca nuova, – oh miracolo – vi trovava mazzette di banconote. Si accorse presto che le somme erogate dalla tasca erano le stesse di grandi rapine e crimini, riportati dalla cronaca. Cominciò a spendere e spandere, ma alla fine si convinse che doveva bruciare la giacca. Noi occidentali, spiegai al mio amico, riteniamo che il nostro benessere sia frutto del miracolo economico; ma ora siamo in numero sempre maggiore a sapere che la ricchezza del Nord è collegata allo sfruttamento più bieco del Sud del mondo (e della natura).
Morale dei due aneddoti: tutti i fatti (anche quelli attuali) sono complessi e interdipendenti, e noi ci siamo coinvolti. Mi piacerebbe molto che nell’anno di grazia 2004 la nostra società  prendesse coscienza della propria responsabilità  nella situazione mondiale così drammatica. Solo così ci potrà  essere pace vera. Ma purtroppo è più comodo ignorare il problema della giustizia internazionale e usare i media per organizzare qualche indolore e ridicola campagna di solidarietà  (vedi Beckham).
Sarebbe allora di somma importanza che la scuola facesse il lavoro di coscientizzazione. Vediamo però che è in programma addirittura la riscrittura dei testi di storia per renderli più patriottici, anche se essi distorcono già  la verità  a nostro favore?
Non sto proponendo la tesi del buon selvaggio di Rousseau (perfino Abele – prototipo del popolo ebreo, secondo la Bibbia – se sopravvive, è tentato di difendersi uccidendo Caino). Dobbiamo piuttosto, con Tagore, parlare di "correità ": Chi incolpate, fratelli? Chinate il capo! Il peccato è nostro e vostro. La vigliaccheria del debole, l’arroganza del forte, la brama di grassa prosperità , il rancore della vittima, l’orgoglio della razza e l’insulto all’uomo, hanno bruciato la pace di Dio, avvampando in temporale. Il poeta però aggiunge: Non commetterò il doloroso peccato di perdere la fede nell’uomo.
Neanch’io ho perduto la fede, ma ho perduto tutte le bandiere: America, Cuba, Nicaragua e Iran, Oriente e Occidente, la Patria e l’esclusività  del cattolicesimo: miti di ieri. Affacciato alla finestra a oriente, illuminato dalla luce dell’alba del nuovo anno, mi invade un senso di umanità  verso tutti, verso tutti, fino alle lacrime.

Cem Mondialità 

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