Senza titolo

Mi chiamo Silvia e i miei genitori hanno deciso nel 2003 di ospitare, attraverso La Puer di Roma, un bambino proveniente da un "Internato" della Bielorussia e precisamente di Minsk.
I miei genitori aderito a questo progetto con l’intenzione di adottare il bambino; infatti mia madre ha 60 anni e mio padre 64 e hanno avuto tre figli e due nipotini.
Il motivo che ha spinto tutta la famiglia a fare questa esperienza è stata solo ed esclusivamente la solidarietà . Lo stesso vale per le altre famiglie che fanno parte della nostra Associazione (la DOM ITALII).
i bambini raccontano la vita che fanno (tristissima soprattutto quella degli Istituti), della povertà , del padre alcolizzato, dell’abbandono, delle punizioni severe. Partono da qui con scarpe, vestiti, giacche a vento, cancelleria, prodotti per l’igiene personale e tutto quello che si può far stare nell’aereo.
Ritornano dopo qualche mese senza niente. I più grandi ti dicono che gli è stato rubato tutto, i più piccoli non parlano e rispondono con un "non ricordo". A settembre sono stati confiscati sul pulmino i soldi a tutti i bambini: se non davano i soldi niente benzina e niente casa!

Come si fa a restare indifferenti a tutto questo? Chi può, chi ha un cuore grande e chi ha la possibilità  economica, fa di tutto per togliere i bambini da quell’inferno.
Impedire alle famiglie di adottare in bambini che ospita è una cattiveria gratuita, soprattutto per i bambini. Vi assicuro che quasi nessuno ospita con l’intenzione di adottare. Sono bambini difficili e bisognosi di tutto; sono bambini che richiedono un grande impegno; spesso sono ammalati o ritardati. Chi li ospita li fa curare, li nutre, gli da una casa e SOPRATTUTTO MOLTO AMORE.
Nella maggior parte dei casi sono i bambini che adottano chi li ospita, decidendo che quelli saranno i suoi genitori.

Grazie di cuore

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