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Oggi, 9 Maggio, la giornata è piuttosto assolata e non è prevista pioggia, anche se stamattina, quando la mamma si è alzata prima di me, si è accorta che a Roma c’era un po’ di nebbia. Stamane, quando mi sono alzato, quasi non avevo voglia di recarmi al lavoro ma poi, facendo appello alle mie forze, sono uscito di casa e, ora, mi trovo nella mia postazione dell’ufficio di Torricola. Nella metro A, ho sudato parecchio, visto che, come al solito, la carrozza era piena di gente e, man mano che passavano le fermate, si riempiva sempre più! Poi, una volta arrivato alla stazione Termini, avevo pochissimi minuti per raggiungere il treno regionale delle 8.07, per cui mi sono precipitato verso il binario 11, riuscendo a salire sul treno zuppo di sudore, visibilmente affannato e col cuore palpitante, ma in tempo per partire col treno stesso, che poi sarebbe arrivato a Torricola anche in ritardo!
E a proposito di ritardi devo dire che ieri, finito di lavorare, ho dovuto aspettare più di 20 minuti a Torricola, prima che arrivasse il treno che mi avrebbe riportato a Roma!
Sempre ieri, nel pomeriggio, sono uscito di casa per andare a comperare un regalo per mia madre, in vista della "festa della mamma", che il mondo cattolico celebra Domenica prossima, 12 Maggio. Il regalo in questione è una scatola di biscotti assortiti, che mamma ed io abbiamo già iniziato a mangiare, e magari potremo finire di consumare proprio per quella data.
Immaginate la gioia di mia madre, quando le ho fatto la gradita sorpresa!
Per quanto concerne la caldaia del mio appartamento, il guasto era dovuto alla totale mancanza d’acqua che i tecnici, venuti ieri, hanno provveduto a immettere proprio ieri, poco prima del mio rientro a casa; inoltre, la mamma non ha dovuto sborsare nemmeno un euro, per l’intervento dei tecnici. A proposito di soldi da dare, mia madre deve stare molto attenta, visto che oggi doveva arrivare a casa un corriere dei vigili del fuoco, al quale la mamma non deve assolutamente dare 100 euro, richiesti da una misteriosa donna che ha telefonato pochi giorni fa, e che si è fatta portavoce dei suddetti vigili! Stamattina, per le 8.15, è arrivata a casa nostra Odette, che ha portato un po’ di spesa alla mamma, che mi ha riferito il tutto poco fa, al telefono.
La mamma mi ha anche detto che è passato quel corriere, ma che lei non ha aperto la porta e non ha pagato i 100 euro; si è fatta anche consigliare, dal mio collega Mauro, sul comportamento da adottare, eventualmente, in seguito, e Mauro le ha detto di non pagare assolutamente niente, se ci dovessero essere altri contatti telefonici o dovesse venire qualcuno, raccomandandole vivamente di non aprire a nessuno la porta, visto che, tra l’altro, di questi tempi girano molti malintenzionati!
Questa richiesta di soldi, non è altro che un tentativo di estorsione verso le persone in buona fede e, già in passato, la mamma è cascata spesso in questi tranelli, sborsando fior di quattrini; ma, d’ora in poi, se ci saranno altri tentativi di questo genere, la mamma potrà tranquillamente rispondere picche, e anch’io dovrò fare lo stesso, una volta che mi trovassi solo in casa, e che mia madre dovesse essere momentaneamente assente. Oggi, quando tornerò a casa, troverò un bel pranzo, a base di pasta con le zucchine, tonno in olio d’oliva, frutta e caffè. Poi nel pomeriggio, per le 17.00, devo recarmi da Benito, per farmi radere la barba e lavare i capelli, mentre la mamma dovrà andare dalla parrucchiera domani, sempre alle 17.00, quando io mi troverò da "Tino", per la mia consueta seduta psicoterapeutica.
Ormai avrò perso il treno delle 12.32 ma, almeno, sono rimasto in ufficio più delle 4 ore, previste dal mio contratto di lavoro; in questo modo, oltretutto, ho potuto recuperare molti minuti in più, rispetto a quando, in precedenza, me ne sono andato prima delle 4 ore fatidiche, e Giovanni mi ha detto che, questi minuti in più, mi verranno anche pagati come, del resto, i minuti che dovessi recuperare in seguito, volta per volta! Adesso vado via, per prendere il treno delle 13.32.
Giovedì scorso, poi, sono arrivato alla stazione di Torricola per prendere il treno di cui sopra ma, arrivato prima delle 13.32, ho dovuto aspettare più di mezzora, visto che il treno era in notevole ritardo! Poi, una volta giunto a Roma Termini, continuavo a girare dentro la stazione romana, senza trovare l’uscita giusta per prendere la metro A, uscita che alla fine ho trovato, pur girando a vuoto per parecchio tempo; quel giorno sono arrivato a casa poco prima delle 15.00, trovando la mamma visibilmente preoccupata!
Per fortuna, mia madre aveva telefonato qui in sede, e un mio collega aveva cercato di spiegarle, molto gentilmente, i possibili motivi del mio forte ritardo; poi, una volta rientrato da lei, io le ho detto chiaramente come fossero andate le cose!
Il giorno dopo, non me la sono sentita di andare al lavoro, ma oggi sono tornato qui in sede anche se, stamattina volevo quasi rimanere nell’ovile domestico ma, anche grazie alla sprone datami dalla mamma, sono uscito di casa per adempiere al mio dovere di onesto lavoratore.
Ieri mattina, la mamma non è uscita con me per andare alla messa, poiché accusava un forte mal di pancia, ma ha assistito alla funzione in Tv, trasmessa da rete 4, e che veniva celebrata in un paese vicino a Ponza. Io, invece, ho presenziato alla solita messa delle 10.15, nella chiesa di San Leone Magno in cui, entrato al momento della santa comunione, verso la fine della funzione precedente, ho approfittato subito per ricevere l’ostia e, dopo, mi sono anche confessato.
Al momento della preghiera dei fedeli, io ne ho rivolta una, ad alta voce, che non era scritta sull’apposito foglietto, ma che ho voluto dedicare a tutte le mamme, visto che ieri, in tutto il mondo cattolico, ricorreva appunto la "festa della mamma"!
Più tardi, a messa quasi finita, sono andato a ritirare le paste assortite che avevo già acquistato, con i miei soldi, la mattina stessa prima di entrare in chiesa.
Così, poi, mamma ed io abbiamo festeggiato, a casa, sia a pranzo che a cena!
E la scatola di biscotti che io, giorni prima, avevo comperato per la stessa festa, è rimasta a casa, ripiena degli altri biscotti da consumare.
Stamane, sono anche riuscito a fare pace con Giovanni, visto che Venerdì scorso, al telefono, ci siamo arrabbiati a vicenda ed io, per mantenere buoni i nostri rapporti, fra poco gli offrirò un caffè. Oggi ho anche dedicato un po’ di tempo a tradurre, dal Francese all’Italiano, una parte della traduzione che devo portare a termine per Giovanni, e alla cui elaborazione avevo già cominciato a cimentarmi, in precedenza, sempre qui in sede. La traduzione mi sembra abbastanza semplice, e l’argomento è interessante. Ora, essendo piuttosto stanco e non riuscendo neanche a concentrarmi bene visto che, tra l’altro, mi ronza sempre in testa, come un’ape fastidiosa, la voce della mia collega del call-centre, lascerò l’ufficio per tornare a casa.
Mi sono dimenticato di dirvi, cari lettori, che mia madre ed io abbiamo festeggiato la "festa della mamma" anche Sabato, 11 Maggio, pranzando al ristorante "La Pilotta" dove, per un prezzo veramente modico (la mamma ha pagato 36, 40 euro e io ne ho versati solo 10 in più), abbiamo consumato una discreta pizza capricciosa a testa, due birre piccole, due bicchieri di acqua minerale frizzante e due ottimi gelati alla crema con fragole, il tutto condito da un caffè e un amaro, ambedue per me (l’amaro era offerto). Inoltre, tra andata al ristorante e ritorno a casa, ci siamo serviti di due autobus e, mentre la mamma ha usato due biglietti A.T.A.C. che già aveva, io ho potuto utilizzare il mio abbonamento annuale "Metrebus".
Ieri sera (13 Maggio), la mamma ed io abbiamo assistito, su un canale SKY, ad un film drammatico molto interessante, dal titolo "L’industriale". La proiezione annoverava, come attori protagonisti, Pier Francesco Favino e Carolina Crescentini, ed era un attuale spaccato sulla società italiana di oggi, in crisi economica, oltre che di valori umani, ed era ambientato a Torino. Narrava di un industriale sposato, alle prese con un’azienda, rilevata dal padre e sull’orlo del fallimento.
L’industriale (Pier Francesco Favino) doveva lottare contro mille problemi, rappresentati dagli operai dell’azienda, che non riusciva più a pagare, dalla banca a cui si rivolgeva, che non concedeva più nessun finanziamento nè credeva al suo nuovo progetto di materiali non dannosi per l’ambiente, oltre che, per esempio, dal suo rapporto conflittuale con la moglie, rapporto ormai in crisi, dopo 8 anni di matrimonio. La sua sposa (Carolina Crescentini) si faceva corteggiare da altri due uomini, pur non tradendolo mai e, con i soldi messi da lei, lo aiuterà comunque ad uscire dalla crisi finanziaria ma, ormai, ciò non servirà più: infatti l’industriale, dopo aver pedinato un garagista Romeno e averlo scoperto, più volte, in compagnia della moglie e in dolci effusioni con lei (l’industriale era anche venuto a sapere che i due si scambiavano regali continuamente), lo porta, con una scusa, in un luogo isolato, dove gli offre 40.000 euro per farlo tornare in Romania e trovare un altro lavoro, nonchè per tenerlo lontano dalla moglie; ma il Romeno non accetta i soldi. Ne nasce, perciò, una violenta colluttazione, nella quale, casualmente, il Romeno batterà la testa su un sasso, morendo sul colpo. L’industriale getterà il cadavere nel Po, cadavere che poi verrà ritrovato. Così, il protagonista del film, alla fine, avrà perso tutto (anche l’amore della moglie) e (anche se nella proiezione non si vede) dovrà scontare il carcere! Il film, pur piacendoci, ha molto amareggiato me e la mamma per cui, al termine di esso, abbiamo assistito, sul canale "Classica" di SKY, alla fine del balletto "La bella addormentata", in una nuova versione il cui direttore d’orchestra credo fosse russo, versione molto particolare e con bei costumi, che ci ha rasserenato un po’ lo spirito, dopo la visione del tragico film!
Oggi è il 14 Maggio, e il sole splende sia qui a Torricola, che a Roma.
Stamattina, ho fatto una gran fatica ad alzarmi poiché, durante la notte, ho dormito molto poco! Poi, come sempre, mi son fatto forza e, dopo aver fatto colazione ed essermi preparato, sono uscito di casa fumando un cigarillo e, dopo averlo spento prima di scendere verso la metro A, ho aspettato un attimo la metropolitana, che mi avrebbe portato alla stazione Termini. Oggi credevo proprio di non riuscire, una volta arrivato in stazione, a prendere il treno regionale delle 8.07, su cui sono riuscito invece a salire pochi minuti prima della sua partenza, seppure dopo essermi messo a correre come un pazzo, con il cuore che, alla fine, mi batteva sempre più!
Sono un po’ preoccupato, anche perché la mamma non mi ha ancora telefonato; oltretutto, non vorrei che Teresa avesse combinato "casini" a casa mia. Inoltre, oggi era atteso dalla mamma quel "famigerato" corriere, a cui mia madre non deve assolutamente dare quei "famosi" 100 euro, poiché non è assolutamente vero che lei abbia alcun impegno preso, in precedenza, coi vigili del fuoco!
Subito dopo pranzo, vorrei seguire, a casa, la tappa di montagna del "Giro d’Italia", sperando che il corridore italiano Nibali conservi la maglia rosa del primato in classifica generale. Adesso sono piuttosto stanco, per cui mi preparerò, con calma, per andare a prendere il treno che mi riporterà a Roma.
Sono tornato in ufficio oggi, 17 Maggio, dopo due giorni passati a casa, ieri e ieri l’altro, per via di una fastidiosa colica addominale! Comunque, il mio medico di base ha spedito, all’I.N.P.S., un regolare certificato medico e io, ieri pomeriggio ho comunicato, via telefono, il numero di protocollo, che spero sia stato già rilasciato a chi di dovere!
Stamattina piove, fa freddo e, sia qui che a Roma, tira un ventaccio fastidiosissimo: in altre parole, c’è un tempo da lupi e, nonostante la primavera sia già inoltrata, sembra di essere in pieno autunno! Oggi ho fatto proprio fatica ad alzarmi, e quasi ero tentato di rimanere a casa ma poi, anche rincuorato dalla mamma, che mi raccomandava vivamente di presentarmi al lavoro, vi sono andato, ed è ormai già passata più di un’ora, da quando ho cominciato a fare tutte le mie normali operazioni, davanti al computer della postazione, qui a Torricola, dove sono d’istanza da più di due mesi.
Sono piuttosto in ansia, poiché stamane mia madre doveva uscire per fare un po’ di spesa, e non so che razza di tempo avrà trovato a Roma!
Tra l’altro, in questa giornata da tregenda che non promette nulla di buono, ha appuntamento con la parrucchiera per le 5 del pomeriggio ed io, per la stessa ora, dovrei andare da Benito, e confesso di essere molto preoccupato anche per la mia salute, oltre che per quella della mamma visto che, per le 17.00 di oggi, non vorrei si scatenasse il diluvio universale, che potrebbe causare un malanno serio sia per me, che per la mia adorata mammocchia (questo è un soprannome che io, da molti anni, ho coniato affettuosamente per la mia mamma)!
Inoltre, la mia ansia cresce dato che, finora non ho ancora ricevuto alcuna telefonata da casa e, perciò, non ho nessuna notizia della mamma che, tra l’altro, oggi attendeva la visita di un corriere della protezione civile che chiederà altri soldi; ma la mamma non glieli deve assolutamente dare, visto che io e lei non siamo in possesso di alcun contratto da firmare per la suddetta protezione civile, e che quindi anche questo è un caso di truffa bella e buona!
Ho telefonato adesso io alla mamma, che mi ha detto di essere rimasta a casa fino ad ora, visto che aspettava quel corriere, che non è ancora arrivato; mi ha anche tranquillizzato, dicendomi che sarebbe uscita per la spesa dopo la mia telefonata, e che avrebbe comperato, in farmacia, il lassativo per me.
Infine mi ha garantito che, una volta tornata a casa, mi avrebbe telefonato, cosa che ha fatto poco fa, dicendomi anche che a Roma non pioveva.
Ora andrò a prendere, con tutta tranquillità , il treno che mi riporterà nella capitale.
Sono tornato nel mio ufficio solo oggi, 29 Maggio, dopo parecchi giorni di assenza.
Sarei dovuto rientrare in sede Lunedì scorso, visto che un’antipatica cervicalgia, per cui il mio medico di base mi aveva rilasciato un certificato valido tre giorni, mi aveva costretto a casa Mercoled’, Gioved’ e Venerd’ scorsi; tuttavia, ieri e l’altro ieri non mi sono presentato al lavoro, soprattutto per via di una forte depressione che, da parecchio tempo a questa parte, mi attanaglia come una morsa!
La mia depressione è dovuta, tra l’altro, al tempo particolarmente uggioso, piovoso e freddo di questa primavera, che è entrata il 21 Marzo, ma che si è rivelata finora, atmosfericamente parlando, prettamente autunnale sia a Roma, che nei dintorni!
Stanotte ho dormito proprio poco e, stamattina, mi sono svegliato molto presto, e cioè prima che, intorno alle 6.50, la sveglia trillasse. Dopo aver fatto colazione ed essermi vestito, sono uscito di casa per andare a prendere la metro A, che mi ha portato alla stazione Termini; una volta giunto lì, avevo paura di non riuscire a prendere il treno regionale delle 8.07, su cui invece sono riuscito a salire senza nemmeno affannarmi troppo: il treno, poi, sarebbe partito con ben 7/8 minuti di ritardo, ma mi ha portato a Torricola piuttosto in fretta, tanto è vero che, una volta raggiunta la mia sede lavorativa, sono riuscito a registrare la presenza per le 8.31.
Ieri, in prima serata, mamma ed io abbiamo rivisto, molto volentieri e su SKY, un film a cui avevamo già assistito molti anni fa, e che ha per titolo "Flashdance".
Il film narra la vicenda di una giovanissima operaia saldatrice, che sogna di diventare ballerina di danza moderna, cosa che le riuscirà , grazie all’aiuto del suo datore di lavoro il quale, dopo ripetuti tentativi, intreccerà con lei una burrascosa relazione sentimentale, che poi avrà un lieto fine.
Il film ha particolarmente interessato me e la mamma, anche per le scene di ballo condite da una bella colonna sonora, ma ci ha colpito più nella seconda parte quando, cioè, si assisteva, per esempio, al continuo prodigarsi dell’operaia nel porgere aiuto disinteressato agli amici ed amiche nei guai, aiuto che spesso andava a buon fine, ed allo sviluppo del tormentato rapporto sentimentale tra lei e il datore di lavoro, rapporto che, dopo vari tira e molla, si stabilirà definitivamente alla fine del film.
La pellicola insegna che, a volte, se ci si crede veramente, i sogni, tanto in campo lavorativo che sentimentale, possono tramutarsi in realtà !
L’altro ieri, invece, mamma ed io abbiamo assistito, sempre su SKY, al film "Skyfall", l’ultima proiezione sulle gesta dell’agente segreto 007, il cui nome anagrafico è James Bond. Il film ci ha deluso, poiché era piuttosto contorto e non aveva il fascino dei primi 007, per intenderci, quelli con Sean Connery e Roger Moore, anche se gli effetti speciali erano notevoli.
Oltretutto, verso la fine del film, sarebbe morto l’agente M, e cioè l’attempata signora, tutta d’un pezzo, dalla quale prendeva ordini James Bond, anche se la missione dello stesso 007 era stata portata a termine con successo, seppure a caro prezzo di vite umane e di inestimabili danni alle cose!
Negli scorsi giorni mi ha telefonato Enzo, il quale si era sottoposto, insieme al papà , alla visita oculistica presso la dottoressa Appolloni.
Il mio amico, affermando che la sua visita era andata sostanzialmente bene e che non avrebbe dovuto cambiare gli occhiali, mi ha anche detto che deve solo fare delle analisi del sangue per la tiroide (analisi prescrittegli dalla stessa dottoressa).
Inoltre, ha anche aggiunto che il padre dovrebbe operarsi di cataratta, anche se al momento non ne avrebbe voglia. Infine Enzo mi ha detto di telefonargli Sabato 8 Giugno, tra le 16.30 e le 17.00, in modo che io e lui possiamo metterci d’accordo su quando riorganizzare una serata insieme, per andare a un cinema.
Ora, essendo piuttosto stanco, vorrei prepararmi e tornare a casa.
Oggi, 30 Maggio, dopo aver fatto colazione, ho risposto negativamente alla mamma, che mi aveva chiesto se volessi rimanere a casa e fare sciopero!
Quindi sono qui, a Torricola, dove ho già cominciato a lavorare.
Ieri, quando ormai stavo raggiungendo il cancello del mio appartamento per rientrare a casa, ho fatto la mia buona azione della giornata, dando 20 centesimi di elemosina ad una zingara che, ridotta molto male e a piedi nudi, stava seduta di fronte all’edicola situata sotto casa mia. Sempre ieri, ma dopo le 19.00, mi ha colpito il servizio televisivo, su rete 4, nel quale si vedeva Papa Francesco che, in mattinata, nonostante la pioggia torrenziale che stava cadendo su piazza San Pietro, faceva il suo giro tradizionale nella piazza gremita di folla fino all’inverosimile, salutando e benedicendo i fedeli accorsi per l’udienza del Mercoledì, nonchè sollevando al cielo due bambini, incurante del forte temporale!
E malgrado ci fosse quell’udienza, che ogni Mercoledì crea tanta confusione negli spostamenti della gente, in metro e con i mezzi pubblici, io ieri, giunto alla stazione Termini dopo il lavoro, sono riuscito a trovare presto l’uscita giusta per la metro A, senza fare il giro vizioso dopo aver vidimato il mio abbonamento annuale ai cancelli della metro B (cosa che mi era già successa più di una volta!), riuscendo perciò a giungere a casa piuttosto presto, malgrado fossi uscito dall’ufficio dopo le 13.00.
Arrivato quindi, finalmente, nella mia abitazione, ho trovato la mamma comodamente assisa sul divano del soggiorno, intenta a leggere un libro e sorpresa di ritrovarmi all’ora in cui ero rientrato!
Stamane fa piuttosto freddo e il tempo è uggioso anche se, finora, non ho preso neanche un grammo di pioggia; comunque ho portato con me un ombrello piccolo, visti i capricci di questa primavera!
E infatti, proprio adesso è cominciato a piovere, qui a Torricola.
Oggi, 10 Giugno, rientro al lavoro dopo un lungo periodo di assenza.
Stamattina, dopo essermi alzato presto e aver fatto colazione, sono uscito di casa e ho preso la metro A, che mi avrebbe poi portato alla stazione Termini. Una volta giunto lì, mi sono recato al binario 11 per prendere il treno regionale delle 8.07 che, secondo i tabelloni delle partenze, aveva già 10 minuti di ritardo.
Nell’attesa, mi ha fatto compagnia una collega; ad un tratto, l’altoparlante ha annunciato che il mio treno era in partenza dal binario 19, per cui mi sono precipitato verso il binario in questione, salendo in tempo su quel dannato treno, mentre la collega mi ha raggiunto poco dopo. Poi, il treno sarebbe partito con ben 25 minuti di ritardo rispetto al fatidico orario delle 8.07!
Marted’ e Mercoled’ della scorsa settimana ho preso due giorni di malattia, dovuti ad una fastidiosa cervicalgia, che però non mi ha impedito, Martedì scorso, di andare da padre Raffaele a confessarmi, in privato, nel suo ufficio della chiesa di San Leone Magno. Il sacerdote mi aveva dato una bella penitenza da recitare al Signore, con parole mie, nella speranza di farmi ritrovare più fiducia, serenità e ottimismo in me stesso, cose che però io non ho ancora raggiunto, tanto è vero che, Giovedì scorso e il giorno dopo sono rimasto a casa, senza andare a lavorare, per via della mia solita depressione!
Venerdì pomeriggio, comunque, sono andato da "Tino", che mi ha trovato giù di corda, ma ha anche affermato che la mia seduta psicoterapeutica da lui, quel giorno, era andata abbastanza bene.
Due Venerdì fa mia madre dopo che, prima di quel giorno, aveva fatto ripetuti ed inutili tentativi telefonici per parlare con la segretaria del nostro medico di base, per farsi fissare un appuntamento col medico, visto che aveva bisogno di medicine per lei e me, è andata dal dottore stesso, che le aveva fissato l’appuntamento per le 10.30 di quel Venerdì. La mamma, in seguito, è dovuta andare fino alla farmacia di via Boccea, visto che nella nostra aveva potuto prendere solo alcune di quelle medicine, perché le altre non c’erano. Arrivata a via Boccea, quella stessa mattina è riuscita a trovare le altre medicine e, con la ricetta del medico e le nostre tessere sanitarie, non ha dovuto neanche pagare niente per i medicinali presi nelle rispettive farmacie!
La mattina dopo, mia madre è andata dalla parrucchiera sotto una pioggia torrenziale ma, fortunatamente, si è potuta riparare sotto l’ombrello di "Annabella", che aveva avuto in regalo molti anni prima, a Pavia, dopo aver fatto acquisti nell’omonima prestigiosa pellicceria!
Sabato scorso, nel pomeriggio, ho telefonato ad Enzo, ma mi ha risposto il padre, dicendo che il mio amico non era in casa ma mi avrebbe richiamato, cosa che, poi, non si è verificata, almeno fino a ieri.
Vorrei tanto rivedere Enzo, che mi ha promesso di passare una serata con me, uno di questi giorni. La mamma mi ha telefonato, stamane in ufficio, e mi ha detto di essere uscita a fare un po’ di spesa; ha anche affermato di avermi comprato le sigarette che le avevo chiesto, e ha dichiarato di non sentirsi troppo bene, spiegandomi di volersi rimettere a letto, nella speranza di dormire un po’. Spero che, per quando sarò rientrato a casa, si senta molto meglio!
Oggi, 11 Giugno, il sole splende, finalmente, sia a Roma che qui a Torricola, in una giornata che, spero, preannunci il bel tempo della prossima estate, che entrerà il 21 Giugno! Stamattina, pur giungendo alla stazione Termini intorno alle 8.00, sono riuscito a raggiungere il binario 9, da dove sarebbe poi partito il treno delle 8.07, ma sono salito su quel treno visibilmente sudato e affannato, visto che ho corso come un pazzo alla stazione; sono stanco di affrettarmi tanto e di correre, fino a farmi venire le palpitazioni al cuore, che dovrei curare di più, cercando di fumare di meno.
Menomale che, tra non molto, godrò delle mie ferie e potrò rilassarmi un po’!
Stamane, prima di uscire di casa, ho chiamato col mio cellulare Benito, per farmi spostare l’appuntamento con lui, precedentemente preso per oggi alle 17.30, alle 17.00 di domani, visto che oggi volevo seguire, in Tv, due partite di calcio, una delle quali era in programma per le 18.00; nonostante fossero circa le 7.30 del mattino, Benito era già sveglio e ha accettato di buon grado la mia richiesta!
Così, per domani pomeriggio avrò un aspetto più ordinato, visto che Benito provvederà a radermi la barba e lavarmi i capelli.
Due Domeniche fa, festa della repubblica e del "Corpus Domini", coincideva anche quasi con il compleanno della mia mamma, che avrebbe compiuto gli anni il giorno dopo; perciò, lei ed io siamo andati a festeggiare alla "Pilotta". Io ho mangiato una pizza Margherita, che però non sapeva di molto, mentre mia madre ha consumato una pizza Capricciosa più saporita: inoltre abbiamo bevuto due birre piccole, acqua minerale frizzante e abbiamo mangiato anche il dolce, due "Profitterols" squisiti. L’amaro è stato offerto, e io ho preso anche un caffè. Abbiamo pagato, in tutto, solo 42,50 euro, di cui 10 li avevo anticipati io; ma, cosa più importante, è che la mamma era proprio contenta di aver festeggiato, degnamente, il suo compleanno con me!
Mi ha anche ringraziato del mio contributo al conto totale.
Sono piuttosto teso, visto che oggi, in casa mia, c’è la nostra confusionaria domestica Teresa, la cui cucina mi aggrada molto poco.
Inoltre Teresa, secondo me, non merita affatto tutti i soldi che, di volta in volta, mia madre le da e vorrei tanto che, prima della sua dipartita, la mamma si fosse liberata della sua colf, che io proprio non sopporto più!
Mi spaventa l’idea che, un giorno, mia madre dovrà morire, lasciandomi solo e perciò, nelle mie preghiere, mi raccomando sempre, al Signore, di farla vivere ancora per tanti anni, in modo che io me la possa godere ancora per tanto tempo, riuscendo a fare ancora un mucchio di cose belle con lei!
Non ho avuto più notizie di Enzo, che spero si faccia presto vivo, per dirmi quando finalmente potremo rivederci. Ora sono piuttosto stanco e, non avendo più molte idee, rimando i miei lettori a domani, mentre adesso andrò a prendere il treno delle 13.32.
Oggi, 13 Giugno, è l’onomastico della mia mamma, la cui ricorrenza coincide, perciò, con il giorno in cui si festeggia Sant’Antonio da Padova; tanti auguri, mamma! Stamattina ho un po’ un diavolo per capello, visto che il mio treno regionale è partito, dalla stazione Termini, con circa 20 minuti di ritardo; ma ora son qui, al mio posto di lavoro, in questa calda e assolata mattinata. Ieri sera ho litigato di brutto con la mamma per via, soprattutto, del mio dirimpettaio, il quale aveva promesso, da parecchio tempo, di occuparsi di un problema condominiale, riguardante dei dati miei e della mamma, dati da consegnare al nostro amministratore. Egli aveva anche dichiarato a mia madre che sarebbe venuto ieri sera, a casa nostra e a problema risolto, portandoci i nostri documenti originali concernenti i dati dell’appartamento condiviso da me e dalla mamma, documenti che mia madre gli aveva già rilasciato da troppo tempo! Ebbene, ieri sera non è venuto, al che io mi sono infuriato, mandandogli improperi di ogni tipo da casa mia, e facendo arrabbiare e dispiacere la mia mamma, che si è anche messa a piangere. Sono pentito del male arrecato a mia madre, con la quale ho già fatto pace, e spero che il nostro dirimpettaio, l’"esimio" agente immobiliare Claudio Ciacci, sbrighi al più presto quella faccenda!
Ieri non mi sono recato al lavoro, visto che la notte prima avevo dormito molto poco.
Sono quindi rimasto a casa, dove ho recuperato un po’ di sonno perduto; oltre tutto ero molto depresso, altra ragione per cui mi sono mosso dalla mia abitazione solo nel pomeriggio, per andare a ricaricare di 10 euro il mio cellulare, nonchè per recarmi da Benito. Sempre ieri, in mattinata, ha telefonato la solita donna in cerca di soldi da estorcere, che ha chiamato, stavolta, per conto della polizia, ma mia madre l’ha liquidata subito, dicendo che non avrebbe pagato più niente, e mollandole la balla che aveva già fatto ricorso al suo avvocato, uno dei migliori di Roma, avvocato che si stava interessando alla spinosa questione!
Oggi, a pranzo, mamma ed io mangeremo solo un primo piatto e un po’ di frutta, visto che stasera andremo a festeggiare il suo onomastico alla "Seadas" dove, però, non vorrei mangiare molto, per non appesantirmi prima di andare a letto.
Domani, con ogni probabilità , non potrò presentarmi al lavoro, visto che è in programma l’ennesimo sciopero di metropolitane e bus (dalle 8.30 alle 17.00 e dalle 20.00 fino a fine servizio), sciopero che, quasi sicuramente, non sarà revocato.
Domenica scorsa, usciti dalla messa delle 18.30 in San Leone Magno, la mamma ed io, tornando a casa a piedi, abbiamo avuto il piacere di scambiare 4 chiacchiere con il mio vecchio amico Paolo Miscia, che ci ha accompagnato per un tratto. Paolo era stato al saggio di pianoforte di sua figlia, nelle vicinanze della chiesa e, nel sentire che mia madre aveva da poco compiuto 84 primavere, le ha fatto i complimenti, asserendo che non dimostrava affatto i suoi anni! L’amicizia tra me e Paolo risale agli anni ’70, ai tempi in cui il Sabato sera, in una traversa di via Gregorio VII mi ritrovavo, con lui e molti altri amici, alla messa delle 19.00 nella chiesa dei "Santissimi Protomartiri" e, di lui, ho ottimi ricordi. Col passare del tempo, avevo perso le sue tracce, ritrovate poi casualmente credo agli inizi degli anni 2.000, e cioè prima che andassi a lavorare nella mia vecchia sede di Ostiense.
Con lui ho conservato un ottimo rapporto e, quando lo incontro di tanto in tanto, ne approfitto per salutarlo con piacere; per lo più, ci sentiamo per telefono, ma potremmo vederci anche più spesso, visto che abita ad un passo da casa mia.
Lui è, però, sempre molto impegnato, come del resto anche Enzo, che non sono riuscito a rintracciare neanche ieri, quando gli ho telefonato, lasciando un messaggio alla segreteria del suo numero fisso. Ora lascerò l’ufficio, e spero che il treno delle 13.32, che mi riporterà a Roma, non faccia ritardo.
In questi ultimi giorni e, per la precisione, Giovedì scorso, mi ha finalmente telefonato Enzo, che mi ha detto di richiamarlo alla fine della settimana prossima.
Mi ha anche riferito che, quando gli telefonerò, potremo organizzarci per rivederci una sera, affermando anche che, per quell’occasione, comincerà a leggere con calma un mio diario molto lungo, che stilai quando lavoravo ad Ostiense.
Inoltre, potremo andare al cinema, nella speranza di assistere a un buon film ed io, probabilmente, potrò restituirgli 200 euro, dei 700 che lui aveva gentilmente prestato alla mia mamma parecchio tempo fa, e dai quali io gliene avevo già restituiti 200; così, mia madre gli sarebbe debitrice, in seguito di soli, si fa per dire, 300 euro!
Oggi, 18 Giugno, sono tornato al lavoro qui a Torricola dove, per la verità , ero atteso ieri, quando mi sono trattenuto a casa, anche per via della mia forte depressione; ho approfittato della mia assenza dal lavoro, per dormire un po’, visto che la notte prima avevo fatto molto tardi davanti alla Tv.
Ieri pomeriggio, sotto un’afa terrificante, mamma ed io siamo usciti per sbrigare alcune commissioni. Dapprima, la mamma mi ha dato 20 euro, per una ricarica al mio cellulare; poi, io e lei siamo passati dal negozio di oreficeria dove mia madre, spendendo 10 euro, ha cambiato il cinturino del suo orologio, cinturino che si era rotto la sera prima, mentre io e lei stavamo assistendo, in Tv, alla bella vittoria, per 2-1, della nazionale di calcio italiana contro il Messico, incontro disputato in Brasile nell’ambito della "Confederation’s Cup".
Sbrigata la commissione in oreficeria, io e lei ci siamo seduti all’esterno di un bar, dove io le ho offerto un buon caffè freddo. Dopodichè siamo andati in un negozio cinese, dove la mamma ha acquistato un borsello ed un ombrello, entrambi per me.
Infine, dopo essere passati dalla chiesa di S. Leone Magno, dove io ho parlato un attimo con padre Raffaele, la mamma mi ha comperato, sotto casa, un paio di eleganti e abbastanza comode scarpe ortopediche, che ho inaugurato stamattina, insieme al borsello; ho l’impressione, però, che le scarpe facciano sudare un po’ i piedi.
La mamma mi ha telefonato poco fa, tranquillizzandomi, e dicendo anche di essere andata in banca dove, pur facendo una lunga fila, è riuscita a pagare il condominio di Giugno, ad effettuare un prelievo e a farsi rilasciare l’estratto conto.
Mi ha anche detto di essere molto stanca e di volersi, perciò, mettere un po’ sul letto a riposare. Io vorrei finire al più presto questo diario, che avrei voluto mostrare per intero, oggi, a Giovanni, e stampare per me e la mamma.
Purtroppo, però, Giovanni non è potuto venire, visto che ha avuto problemi col padre, che si è sentito male; spero che si ristabilisca presto e bene, e che io possa vedere Giovanni, qui a Torricola, domani.
Ieri, 24 Giugno, non sono potuto andare al lavoro, visto che c’era stato l’ennesimo sciopero dei mezzi pubblici, e i cancelli della metro erano chiusi, come mi ha confermato Odette ieri pomeriggio, quando l’ho chiamata col mio cellulare, parlando anche un po’ in Francese con lei.
Oggi, arrivato alla stazione Termini, sono riuscito a salire, sul mio solito treno, con ben una ventina di minuti in anticipo, rispetto alla partenza del treno stesso!
Purtroppo ho saputo, da una settimana più o meno, che il padre di Giovanni è morto; non appena avuta la notizia, ho recitato per lui un eterno riposo, chiedendo a Dio di mandarlo in Paradiso, anche se mi sembra di non aver mai conosciuto il papà di Giovanni. Dopo il funerale, al quale non ho partecipato, ho anche telefonato a Giovanni, porgendogli le mie condoglianze, cosa che ha fatto anche mia madre.
Il padre di Giovanni è morto per un attacco di cuore, e aveva quasi 82 anni.
Oggi, 25 Giugno, è una giornata assolata sia a Roma che qui a Torricola, anche se le temperature atmosferiche, rispetto a qualche giorno fa, sono visibilmente calate, e stamattina io sento piuttosto freddo visto che, tra l’altro, mi sono recato al lavoro indossando soltanto una camicia e dei jeans. Quest’oggi mi si presenta una giornata campale dato che, una volta che avrò lasciato la mia sede e sarò tornato a casa, probabilmente dovrò mangiare in fretta e furia, visto il mio appuntamento pomeridiano con "Tino", appuntamento previsto per le 16.30/17.00, e al quale mi dovrò recare col 791, che è sempre molto rado a partire dal capolinea di Circonvallazione Cornelia: inoltre, una volta sceso dal bus sulla via Olimpica, dovrò fare un lungo tratto a piedi, prima di arrivare a destinazione!
Comunque, anche mia madre ha, davanti a sè, una giornata campale, visto che ha un appuntamento col podologo alle 18.30 e, per raggiungerlo, dovrò camminare per un lungo tratto, tornando poi a casa stanca e trafelata, visto che è anziana e passeggia a fatica, dopo l’operazione al femore di quasi quattro anni fa!
In ogni caso, dopo la visita del podologo, la mamma dovrebbe avere i piedi rimessi a nuovo, come spero vivamente.
Giorni fa mi ha finalmente telefonato Enzo, dicendomi che sarebbe partito, con i suoi genitori e alla volta di Chianciano, oggi stesso, trattenendosi una settimana; il mio amico si è messo d’accordo con me, dicendo che mi avrebbe richiamato al suo ritorno a Roma e pregandomi, qualora non sopraggiungesse la sua telefonata, di chiamarlo.
Così, la nostra serata da passare insieme, è ulteriormente rimandata a Luglio, quando finalmente potremo rivederci e andare a un cinema.
Adesso lascio la sede, e riprenderò a stilare il mio diario domani, sperando di avere più idee, che siano anche meno confuse. Poi non ho continuato il mio diario, come avevo promesso l’altro ieri, visto che ieri non sono venuto al lavoro, poiché nella notte tra il 25 e il 26 Giugno avevo dormito poco, e ieri mattina, tra l’altro, mi sentivo molto depresso; perciò sono rimasto a casa, riuscendo anche a dormire un po’.
Stamane, sul treno regionale delle 8.07, partito con circa 5 minuti di ritardo, è salita una ragazza incantevole, che mi ha chiesto se il posto davanti a me fosse libero; io le ho risposto di sè, e lei si è seduta. Avrà avuto forse tra i 18 e i 23 anni, ma era dolcissima e, secondo me, l’avevo già vista, prima di oggi, su quel treno.
Aveva i capelli castani chiari abbastanza corti e, ad un tratto e con una irresistibile non – chalance, si è spalmata una crema (forse rinfrescante) sulle belle braccia nude!
Ieri l’altro, quando ho lasciato il mio ufficio, sono riuscito a prendere il treno delle 12.32, che mi ha riportato a Roma alla stazione Termini; una volta arrivato a destinazione, sono riuscito a trovare piuttosto presto la corretta uscita per la metro A, dove ho vidimato il mio abbonamento annuale metrebus.
Poi, giunto alla fermata della metro in direzione Termini – Battistini, sono riuscito a salire presto sul treno che mi avrebbe riportato a Cornelia, pur facendo una fatica del diavolo visto che, dalla banchina di Termini, si era assiepata un’incredibile marea di persone e, una volta entrato nella carrozza e al chiudersi delle porte, eravamo tutti uno schiacciato contro l’altro peggio di un carro bestiame!
Arrivato finalmente a casa, dove la mamma non mi aspettava così presto, ho pranzato e, nel pomeriggio mi sono recato da "Tino" dove, pur arrivando in anticipo rispetto all’appuntamento, ho dovuto attendere parecchio prima di essere ricevuto da lui.
Quando poi "Tino" mi ha visitato, mi ha trovato piuttosto depresso e ha detto che, se il mio stato d’animo dovesse essere lo stesso per la prossima seduta (fissata per il 9 Luglio sempre alle 16.30/17.00), sarebbe costretto a modificare la mia terapia, cosa che io non vorrei assolutamente visto che, al momento, assumo già parecchi farmaci. Tra le altre cose, quel giorno "Tino" mi aveva consigliato di farmi una bella passeggiata dopo la seduta, consiglio che io ho seguito parzialmente visto che, quando poi ho preso il 984 che mi avrebbe riportato a casa, sono sceso un po’ prima da quella circolare, giungendo poi nel mio appartamento dopo le 18.00, e scoprendo che mia madre non c’era. Era infatti andata a piedi dal podologo, che l’attendeva per le 18.30 in uno studio piuttosto lontano da casa, casa in cui è rientrata intorno alle 19.30, facendomi un resoconto della visita a cui si era sottoposta, e dicendomi anche che avrebbe dovuto telefonare al podologo a Settembre, per fissare con lui un altro appuntamento. Comunque, al momento la mamma sente molto più sollievo ai suoi piedi. Ieri pomeriggio ho telefonato a padre Raffaele, per fissare l’appuntamento con lui per la mia confessione, e lui mi ha detto di venire Lunedì prossimo, alle 17.30.
Vorrei chiudere il diario adesso, sperando che i miei lettori lo gradiscano!