DOPO L’ANTEPRIMAAttraverso lo specchio. Un film su lavoro e disagio psichico

ROMA – Una serata all’insegna della festa e della condivisione, ma anche un momento di seria riflessione sull’inserimento sociale e lavorativo delle persone disabili e sulla salute mentale, quella al cinema Aquila di Roma giovedì 23 giugno: sullo schermo, a partire dalle ore 21, "Attraverso lo specchio", la storia di sette giovani con disabilità  psichica provenienti dall’internato di Begolm in Bielorussia e oggi soci della cooperativa sociale integrata Matrioska di Roma. Specialisti in ripresa e montaggio, il film è una loro idea ed è stato scritto, ideato, pensato e messo in scena grazie al contributo di ognuno di loro. Per la regia di Giovanni Sansone, il film vede infatti la partecipazione di Mascia Kachan, Ivan Krasnik, Misha Krasnik, Serghej Maksimau, Ruslan Shulhat, Anja Svistunova e Olga Tsikhamirava. Voci narranti: Michele Gammino e Pino Quartullo.

"Viviamo come in uno specchio. In modo confuso", esordisce Anja in apertura di film. Sullo sfondo, una casa che brucia, bambini che cantano, specchi che si rompono: tra l’onirico e il reale, il film ha ripercorso il difficile cammino di questi giovani. Internati in istituto in Bielorussia, senza famiglie e punti di riferimento, i sette scommettono innanzitutto su loro stessi, con tutto quello che comporta un paese nuovo, una lingua nuova, nuove amicizie e relazioni. Da anni, infatti, grazie anche al contributo dell’associazione volontari "Il cavallo bianco", è in atto un vero e proprio processo di supporto ad esperienze di autonomia e fuoriuscita dai manicomi. Sono già  quattro le case famiglia avviate a Begolm e, al di là  di quella andata in fumo a novembre scorso e per cui l’associazione si sta adoperando per una ristrutturazione, sono tutte un ottimo esempio di come, anche in Bielorussia, se si vuole esistono le condizioni per superare la contenzione della disabilità  mentale. I sette poi, arrivati in Italia attraverso affidamenti familiari o adozioni, sono la dimostrazione reale che la salute mentale è un problema per chi si pone il problema: nei gesti di Masha, nei travestimenti dei gemelli Misha e Ivan, nel silenzio sorridente di Serghej, nell’euforia di Ruslan e nella dolcezza di Olga e Anja è percepibile un percorso di sofferenza, ma anche di riscatto, abilità  e autonomia.

Centrali nel film, attorno al quale si specchiano le paure e le identità  violate di sette giovani ormai adulti, due grandi temi: la casa famiglia che va in fumo e il matrimonio di due amici dell’internato. "Un momento – è la voce narrante del film a parlare – in cui una comunità  di uomini e di donne si ricompatta, tra un fuoco e un matrimonio". "Perchè – continua la voce – i problemi si affrontano guardandoli bene in faccia e ci vuole coraggio per fare delle scelte". Per il resto, immagini che spaziano da televisori dappertutto, vestiti da sposa per tutti, parrucche, infantili disegni di animali che volano, fuochi di artificio, foto di classe, soldi, il direttore dell’Istituto: il film racconta di uno specchio da rompere per ognuno dei sette protagoinisti. "Uscire da esso per entrare in un altro mondo".

Progetto nato e sostenuto dalla cooperativa sociale integrata Matrioska di Roma, in collaborazione con l’associazione Volontari – Il cavallo bianco e con il contributo ed il patrocinio della Direzione Generale per il Cinema del Mibac (Ministero per i beni e le attività  culturali), il film vede nel suo comitato promotore realtà  importanti del Terzo settore e del mondo della cultura: dal Co.In. Cooperative Integrate onlus al consorzio sociale "Il Sol.Co.", da Psichiatria Democratica allo stesso Nuovo Cinema Aquila. Un contributo è stato poi anche dato dalle cooperative sociali Capodarco, Pin.go, Officina della Carta e Tandem: quattro realtà  romane di integrazione sociale e lavorativa che hanno aiutato il regista Giovanni Sansone e i ragazzi a gestire la ripresa e il montaggio. Sostegno e auguri, poi, arrivanoa nche dalle associazioni di rappresenanza della disabilità : dall’Anglat alla Fand, dall’Anmic all’Anmil, dall’Ens all’Uici fino alla Unms, tutti hanno dato sostegno al progetto.

"È edificante – ha dichiarato Maurizio Marotta, presidente di Coin onlus – vedere in tutti voi l’entusiasmo e la capacità  di fare impresa sociale: un percorso che ci accomuna e mi fa bene sperare di lasciare il mondo che verrà  in mani migliori". "È un lavoro fatto insieme – ha poi aggiunto il regista, Giovanni Sansone, presidente peraltro della cooperativa sociale tandem di Roma – dall’inizio alla fine. Un lavoro che ci interroga e interroga la società  intera sulla salute mentale e sullo straordinario patrimonio umano e culturale che rappresenta".

Erica Battaglia

(24 giugno 2011)

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