LE NOSTRE RECENSIONI CINEMATOGRAFICHEConsigli e dissuasioni psicologichesui film da vedere e da non vedereal cinema – 54

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Dalle macerie dell’impero Russo, che dopo il crollo del muro e del Comunismo non ha trovato altra via d’uscita alla disperazione, se non quella di lasciarsi suadere da "miti di cartapesta" e farsi incantare da fatiscenti "castelli di sabbia", viene portato "in luce" uno degli "infiniti" segmenti possibili di un universo ancora vivo e pulsante, ad Est delle terre che abitiamo, ma che sono comunque "umana geografia comune", per fratellanza e cultura.

("Ucraina"), , percorsi cominciati allora, in quel nefasto 1986 che venne scosso violentemente dalla esplosione dei reattori di una tristemente nota centrale nucleare e che hanno visto coloro che li hanno camminati inoltrarsi per le vie più disparate, dove ancora oggi si muovono esseri umani in cerca di una nuova identità  e di un risarcimento a più riprese "silenziosamente preteso" ed in molteplici maniere sempre negato.

Giovanni Sansone e la sua "troupe di operatori" (perlopiù "indigeni" della Russia Bianca) della "Cooperativa Matrioska", un gruppo di lavoratori "socialmente integrati", puntano i riflettori sulla " storia", su un cammino condiviso assieme da oltre un ventennio e che ha le sue origini nello sperduto paesino di Begoml, appunto nella Repubblica Bielorussa, in un internato per "oligofrenici" che accoglieva allora piccole "creature tenere ed indifese", che in breve avrebbero smesso di esser tali e che la storia avrebbe consegnato ad una serena e raccapricciante indifferenza, ovvero l’abbandono ad un futuro di tipo manicomiale, ma che invece hanno trovato riparo nell’ambito di un itinerario di integrazione e recupero, ovvero una "idea meravigliosa" e "ad hoc", un "protocollo d’intesa" trattato direttamente con le istituzioni governative Bielorusse e chiamato "Progetto Pinocchio", che prende spunto principalmente dalle idee di Franco Basaglia, il noto psichiatra Italiano autore della mai completamente realizzata "Legge 180".

Gran parte della pellicola lascia che alcuni di questi "eroici ragazzi", che hanno oramai abbandonato le loro spoglie bambine per "trasmigrare" in quelle di "giovani divenuti a forza adulti", ci raccontino tanto il loro "presente" quanto il "passato" – il futuro, un mistero di speranza ed incognite tutto da costruire ed immaginare.

Hanno resistito alle avversità  della vita, alle "mancate promesse", hanno dovuto forzatamente nuotare "annaspando" tra i "deragliamenti affettivi" di chi ha pensato di potersi appropriare del loro amore credendo che per far questo bastassero cicliche incursioni nello loro vita da poter certificare poi con atti burocratici, ed altri ai quali ne è addirittura poi mancata la voglia oppure "il coraggio" e li hanno restituiti come si fa con i pacchi dall’indirizzo errato rimandati al mittente.
Ora (.oggi) assomigliano persino ad alcuni dei tanti stranieri diversi che popolano le nostre citt Italiane e tanto ci fanno paura, e dai quali siamo addirittura persuasi di doverci difendere.
.Ma i loro sogni, le loro frustrazioni ed aspettative sono le stesse che accompagnano i nostri giorni.. lo stesso non possiamo dire della porzione di mondo che si sono trovati costretti ad abitare e nemmeno delle forze e possibilit avute in dono da una madre natura forse distratta, , forse semplicemente cieca come la pallina che corre sul tavolo della roulette

e sullo sfondo appare di tanto in tanto un tappeto verde con mani abili e senza un volto, che alludono magari ad un giro di buona e ad un recupero, ad una (ri) vincita ancora al di la dal materializzarsi concretamente, un azzardo con il quale si possa tentare di sfidare anche i venti contrari.forse si pu truccare la vita con un mazzo di carte e beffare la malasorteperch non provare.

Le dita sporche ed oramai callose contano i rubli, frutto avaro del lavoro di questi , la fatica quotidiana gli restituisce sicurezze ed una piccola parcella di dignit perduta, che li rende di nuovo persone a dispetto degli anonimi numeri nei quali li si voleva relegare e confinare ma la restituzione di ci che gli stato sottratto o negato, leliminazione del danno sono in parte ancora una agognata chimera.

Il problema ora, ed in parte una grande fortuna, non pi esser capaci di lavorare bens averne voglia: noi al posto loro non ci comporteremmo in maniera differente e reclameremmo il diritto ad avere una vita migliore che alzarsi la mattina presto ogni giorno che il signore manda in terra e tornare a casa stanchi la sera tardi con un pugno di mosche e troppa fatica caricata sulle spalle.

I nostri sogni sono gli stessi loro sogni, identici a quelli di questi figli senza nemmeno un dio minore.

dice uno di loro a proposito del proprio mestiere. in questo modo di essere ed affrontare le cose invece nessuna somiglianza li accomuna alla maggior parte di noi occidentali..

Quelle che scorrono dinanzi ai nostri occhi, che si insinuano nelle nostre orecchie, sono storie che vengono da un altro pianeta, quelle di alieni nati sulla terra resuscitati a nuova vita, di ragazzi che hanno dovuto apprendere come si segue il destino, come si fiuta la buona speranza tra gli olezzi fetidi della tristezza e del male.

Due di loro, Ivan e Misha, che hanno trovato protezione e affetto in Italia (e proprio a casa del regista.) ci accompagnano lungo la strada, a tratti proprio come Virgilio con Dante.linferno per non ha tinte rosso fuoco, nulla brucia ma tutto penetra e scava dentro difficile rimanere insensibili di fronte a quegli occhi che ci osservano, al susseguirsi di parole e racconti

.Ma non solo ascoltarli che ci tocca e ci commuove.e non neanche soltanto (!!…) una questione di vite e gioie negate
.. una forza divina commista ad una potenza tutta umana quella che travalica i confini dello schermo e si diffonde come un manto tra coloro che sono in platea
la vita non li fiacca, nessuno lascia ancora cadere lallegria tra i ricordi ed una lezione di vita per tutti questa, un esempio da ammirare. come da comprendere
Narrazioni di un candore ed una purezza assassina si scagliano con un impressionante nitore sulla grigia miseria e la sfortuna

Paroledissonanzepercorsi.
Domanderisposte.curiosit inedite ed immediate, (forse) folgoranti ed urgenti comunicazioni.contaminazioni

(la fosforilazione una reazione intermedia della fermentazione alcolica ed il titolo vuole alludere ad una situazione temporanea, ad una zona di passaggio dove le cose, ed in questo caso le persone, non sono pi ci che erano ma non sono ancora nemmeno quello che saranno….) una terra di mezzo tra racconto, cronistoria e documento, sospeso anche tra la fantasia ed il futuro di uno sparuto gruppo di ragazzi sui quali sono passate anni addietro nuvole malvagie che hanno reso latte e verdura, acqua e cibo maledetti per sempre. e con essi in parte anche la vita stessa

e cura, a fronte di una titanica mole di materiale girato ci restituisce una sintesi completissima e calibrata.
(per ampie parti il film stato anche ripreso, montato, disegnato ed immaginato da alcuni degli stessi protagonisti che compaiono nel film)
Per qualche zolletta di zucchero che viene elargita tante pillole di terribile amarezza ci vengono risparmiate: il quadro generale rispecchia la realt o quantomeno una sua porzione importante e decisiva.

fatta di carne viva e quotidiana cede amichevolmente allinvito del tempo e matura il suo frutto in veste di cinema, talmente denso e rilevante da essersi fuso addirittura assieme alla sua famiglia . Possiamo addentrarci anche noi in questa landa di sorprese e difficolt che sono la vita di questi ragazzi.

La capacit di manipolazione dellassemblaggio di documenti, immagini e storie permette a questi di divenire a tratti anche arte visiva, poesia. la vita si fa cinema.o forse esattamente il contrarioo tutti e due pi verosimilmente

una sorta di rapporto talvolta immaginifico che ci relaziona di accadimenti succedutisi negli anni
un brivido dovuto a tanta briosa sofferenza scuote il nostro derma.

Ogni tanto si spinge un pochino troppo forte sullacceleratore della colorazione digitale, ma sono dettagli e la grandezza dello schermo cinematografico confeziona comunque un mosaico di incertezze molto ben disposto, sufficientemente preciso e lineare, tra dignit ed alterne fortune .
ed alla doverosa necessit di illustrare il quadro dinsieme anche a chi ne completamente digiuno e nulla conosce della realt di questi , dei quali anche Andrea Camilleri (uno dei personaggi famosi assieme a Maria Grazia Cucinotta e Pino Quartullo tra gli altri, che in mezzo alle onde di questo fiume in piena si sono gioiosamente arrischiati) in breve comprende facilmente la specificit tremenda, e cio quella di un disagio addirittura superiore a quello di coloro ai quali la certezza della morte, anzich lesclusione da una famiglia (un diniego tremendo spesso dettato da alcool e disgrazie) ha negato la possibilit di poter pronunciare vocaboli felici e quotidiani come mamma e pap.

Dentro ci sono numerosi, piccoli infinitesimali omaggi, invisibili ad occhio nudo ma che luccicano sottopelle e pure minuscole lancinanti grida di dolore mascherate da informazione o racconto che mai riesce, questultimo, ad avere la libert di divenire asettico oppure impersonale., fortuna nostra e della pellicola.
, incide, gratta zolle di terra e le rimuove.

Buio, cavit, meandri scuri e nebbie.Mani e braccia attaccate a corpi statici distesi in terra agitano un mare di plastica trasparente.voci, , masticati, rimasticati.assimilatimetabolizzati.
la pesantezza della vita cammina a braccetto con la leggerezza dei disegni (anche animati)
Il sottofondo musicale dei fidi Fonderia sottolinea la disgregazione di societ antiche sotterrate anche da brilluccicanti vetrine ma soprattutto sparge il fluido magico del suono e dellatmosfera sulle giovani sofferenze.soffia note avvolgenti che vorrebbero preludere a nuove ed infinite (ri) nascite

Forse il cammino leggermente troppo lungo ed estenuante, ma sarebbe stato difficile essere altrettanto esaustivi verso ogni spettatore nel riassumere una storia infinita e sforbiciando la pellicola pi di questo, riuscendo a trovare addirittura anche un piccolo anfratto per lanciare lallarme sul rischio che corrono realt conquistate a fatica anche in Italia come le Cooperative Sociali integrate e che i nuovi venti di competizione ed arrivismo di questo nostro mondo bieco e cieco hanno ricominciato a soffiare.

Un lavoro davvero molto bello e ben orchestrato, toccante, che meriterebbe una ben pi larga diffusione, cantore di alcune peculiarit che si annidano dentro una realt pi grande e conosciutissima, ma in qualche modo anchessa oramai relegata troppo presto nel libro dei ricordi, proprio quando pi pressante si farebbe la richiesta di aiuto.

Ci fosse uno straccio di filantropo con denari da spendere o di distributore che potesse rendere la giusta visibilit a questopera, i pensieri e le immagini che la affollano avrebbero la possibilit di circolare liberi, sfondare porte, scuotere coscienze e cuori, donare attimi di riflessione (anche) inaspettata e salvifica, che potrebbero solo esser benedetti.

metabolizza storie e persone, dentro un larghissimo contenitore, , non ha paura di eccedere, anzi forse patisce il timore opposto, e . Perch larte soltanto sa vincere certe sfide, ..e stavolta proprio di cinema si tratta, quando questo funge da crogiuolo dove fondere assieme tutte le essenze, i significati ed i sentimenti che fanno dellesistere un qualcosa che, comunque vada, niente di meno che affascinante, stupefacente, di sempre meraviglioso, reattivo e vitale

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