Diario della Befana

Diario della Befana

Con questo titolo non voglio mancare di rispetto a nessuna donna, ma ho intenzione di parlare del periodo di ferie, prima di Natale e dopo, di cui ho goduto grazie al mio ufficio; sarei dovuto rientrare il 12 Gennaio ma, per una serie di circostanze negative e, non ultima, l’influenza australiana che mi sono beccato senza febbre, a causa dei rigori particolarmente freddi e delle continue piogge di quest’Inverno più rigido che mai, sono rientrato alla mia base operativa soltanto oggi, 26-1-2009. (Mi sono munito, in ogni caso, di vari certificati medici).
Sono andato a concedermi la pausa caffè-cigarillo e ora, bevendo di tanto in tanto il tè verde che ho acquistato alle macchinette della veranda, mi appresto a stendere il mio diario.
Cominciamo col dire che, con contentezza da parte mia e della mamma, la "nostra" Inter, pur con qualche incertezza e intoppo di troppo (nonchè con qualche "furtarello" non solo interista), è in testa al campionato di calcio con 46 punti, davanti agli altri "ladri" di Juventus (a quota 43) e Milan (40), alla "rivelazione" Genoa, che ha 36 punti, alla Fiorentina (35), e a Napoli e Roma entrambe con 33 punti; inoltre, la mia squadra del cuore è anche qualificata per le semifinali di Coppa Italia, dove affronterà  la Sampdoria di Genova: quel che più conta, però, è che l’Inter sia negli ottavi di finale ad eliminazione diretta di "Champions’ League" e che, in questo turno, se la vedrà  con i temibilissimi Inglesi del Manchester United (speriamo bene e che sia di ottimo auspicio per la vittoria definitiva in coppa Campioni e pure in campionato!)!
Per quanto concerne quella donna congolese di cui ho parlato nel precedente "Diario di Natale", devo dire che anche lei è stata male, beccandosi anche febbre ma, per fortuna, adesso è guarita; nelle ultime tre domeniche l’ho anche vista due volte, l’ultima delle quali proprio ieri, 25-1-2009.
Dopo la consueta Messa delle 10.15, mamma ed io l’abbiamo accompagnata al solito "Antico Caffè Pineta", dove io ho offerto a lei un cappuccino, a mia madre un caffè, mentre anch’io mi sono gustato l’eccellente bevanda nera. Poi, tutti e tre insieme abbiamo fatto una bella seppur breve passeggiatina nei dintorni, chiacchierando amabilmente: con lei ho anche parlato in Francese, e sono stato particolarmente contento di avere rivisto di nuovo la mia migliore amica!
Infine, mamma ed io abbiamo lasciato la deliziosa Odette (questo è il suo nome) al capolinea degli autobus, perché lei aveva un importante impegno di lavoro: comunque, la rivedrò molto volentieri Domenica prossima, dopo la solita Messa nella chiesa tanto cara a mamma e a me!
Il giorno dell’Epifania, io e la mamma abbiamo cenato al consueto ristorante della "Pilotta", a due passi da "San Pietro" e proprio di fronte alla "Sala Nervi". Per paura di essere arrivato troppo presto, prima ho accompagnato mia madre per una passeggiata lungo via delle "Fornaci", passando anche vicino al famoso teatro "Ghione", che non vedevamo da tanto tempo!
Al ritorno dalla passeggiata, abbiamo consumato un caffè vicino al ristorante e comodamente seduti ad un tavolino; poi, abbiamo fatto un giretto in "Piazza San Pietro", dove abbiamo ammirato ancora una volta il grande presepe ed abbiamo pregato un po’. Infine, prima di accedere al ristorante, la mia mamma mi ha fatto notare un delizioso e piccolo presepio vaticano costruito in una falsa bottiglia all’interno della murata situata sotto un altare della Madonnina.
Al ristorante abbiamo ben mangiato, ma non c’era quasi un’anima viva: …faceva un freddo!
Oltretutto al ritorno a casa, ci ha sorpreso un po’ della solita e straziante pioggia di quest’Inverno, e noi siamo stati contenti di concludere quella serata, riparati al dolce tepore del nostro lussuoso appartamento!

Ma adesso, vorrei parlare di come ho trascorso la serata e la notte di "S. Silvestro".
Quella sera, uscito di casa, mi sono recato coi mezzi davanti al cinema "Reale", dove avevo appuntamento col mio amico Bruno che sarebbe passato a prendermi per le 21.00: solo che io sono arrivato davanti al cinema con ben 2 ore d’anticipo, più o meno!
Ho trascorso l’attesa di Bruno, prendendo un caffè al bar affianco alla sala del "Reale", fumando, cantando e osservando il passeggio. Ad un tratto, una ragazza alla moda e molto carina esce dal bar in questione; all’improvviso le si rompe il portafoglio, da cui esce una caterva di soldi spicci, ma io ed un altro signore l’aiutiamo a raccogliere il possibile e lei, sorridendo più a me che a lui, ci ringrazia e se ne va!
Prima di continuare a stendere il mio diario, vorrei dire che stamattina, giunto in ufficio, mi sono innervosito poiché avevo dei tediosi problemi col S.I.A. che non si apriva mai ma, per fortuna, la mano sapiente di Anna ha fatto tornare tutto a posto.
Adesso vado a farmi una pausa-caffè, che mi sono meritato anche perché, in questo periodo, tra gli operai in casa per rifare il bagno degli ospiti ed altre cose, sono piuttosto nervoso e ho bisogno di darmi una bella calmata! A più tardi con il diario sperando, per il momento, che non sorgano altri inconvenienti.

Ora voglio tornare a parlare di quella famosa serata di S. Silvestro. Dunque, finalmente arriva Bruno, che mi accompagna in macchina ad un parcheggio e, proseguendo a passeggio, mi porta ai locali della chiesa di "S. Bartolomeo all’isola tiberina", dove accediamo intorno alle 21.15, ora fissata per la cena di fine anno con gli amici della palestra e della comunità  di "Sant’Egidio"!
Che dire di come ho trascorso quella sera, che poi si è conclusa ben oltre la mezzanotte?!?…
L’ho passata più serenamente del previsto, ho mangiato un po’ di tutto ma senza esagerare, contribuendo con 10 Euro da parte mia e 10 da parte di mamma pure alla causa umana della gente africana del Kiwu. Tra l’altro, ho anche cantato durante la cena e fatto imitazioni, suscitando l’interesse di un’amica di Ylenia, che era molto carina, mi incitava… a cantar canzoni… (la citazione dalla famosa canzone "Agnese" di Ivan Graziani non è puramente casuale!) e con cui ho intrattenuto un pochino di conversazione anche sulla terrazza, dopo la mezzanotte, nel fantasmagorico spettacolo dei fuochi d’artificio che annunciavano l’entrata del 2009!
La ragazza di cui ho parlato mi sembrava solo un po’ troppo giovane, ma sinceramente non saprei quanti anni abbia.
Lasciata la compagnia, sono stato accompagnato a casa dal mio amico Antonio Gallo e altre due persone; una di queste era una donna simpatica e affascinante (mi pare che mi abbia detto di chiamarsi Elena), che abita anche vicino casa mia.
Rientrato all’ovile, ho festeggiato anche con la mamma e sono andato a letto intorno alle 2.30/3.00!

Ieri sera, 26-1, mamma ed io abbiamo assistito ad un film molto interessante e significativo con attori e attrici tedeschi non molto famosi.
Il film in questione, a cui abbiamo assistito dagli schermi di SKY, si intitolava "Amore a domicilio" e raccontava di una donna innamorata di suo marito, il quale, però, era troppo legato a trasferimenti negli Stati Uniti, a causa del suo lavoro, insomma della stramaledetta carriera!
La moglie di quest’uomo conosceva, dai tempi del liceo, un uomo che, nel frattempo, era diventato tassista e che le faceva sempre la corte, ma in modo molto riservato; lui era sempre disposto a darle una mano in caso di bisogno, e aveva capito alla perfezione lei, sempre disponibile all’aiuto del prossimo (e mi riferisco anche ad amiche, bambini, persone anziane e disabili).
Il film finisce, com’era giusto che fosse, in questo modo; il marito, innamorato di lei ma con troppe ambizioni lavorative, viene abbandonato da lei, biglietti di volo già  pronti, mentre entrambi dovevano partire per New York per il lavoro di lui che parte per la sua destinazione, mentre lei lascia l’aeroporto tedesco sconsolata. Ma, a questo punto, entra in scena il tassista, che era venuto all’aeroporto con la speranza di un ripensamento di lei sul fatto di seguire il marito in America.
Così lei trova finalmente la persona giusta nel tassista, con cui torna a casa riprendendo a fare la sua vita semplice, disponibile e piena di iniziative!
Dopo il film, ho terminato la serata guardando il finale di un balletto russo molto vivace e divertente dagli schermi di SKY Classica ed, infine, con un po’ di musica irradiata dai canali audio di S.K.Y.!

Domani continuerò ad aggiornarvi sul mio diario. Ora non vedo l’ora di tornare a casa, anche perché oggi, tra una cosa e l’altra, mi sono già  innervosito abbastanza!!!

Sono tornato solo oggi, 12-2, nel mio ufficio, a causa di motivi di forza maggiore di cui non voglio parlare adesso a lungo (ho fatto anche controlli e visite importanti), anche per non rendere questo diario eccessivamente tedioso soprattutto per i lettori.
Ieri sera, mamma ed io abbiamo assistito in camera mia ad un bellissimo film, che veniva irradiato sugli schermi di S.K.Y. Cinema Mania. Il film, che aveva per titolo "Piano, Solo", raccontava la drammatica, intensa e assai umana storia della vita del pianista jazz Luca Flores (interpretato con la solita maestria da Kim Rossi Stewart!). Tra gli altri attori, tutti veramente bravi, spiccavano Paola Cortellesi, Michele Placido e la bellissima e dolcissima fidanzata del protagonista che, quando ha i capelli raccolti, assomiglia moltissimo a Ramona, una graziosissima ragazza che frequenta il mio ufficio!
Ma parliamo adesso del film in questione che, partendo dagli anni "50", mostra la vita serena e spensierata della famiglia Flores, su di una spiaggia africana, quando il protagonista era un bambino, giocava con l’altro fratello e le sorelline, era molto legato alla madre (che aveva la passione del pianoforte, passione che sentiva il protagonista fin da piccolo) e sentiva la mancanza del padre che spesso, per ragioni di lavoro, doveva assentarsi dal resto della famiglia per molto tempo. Un brutto giorno, la mamma muore in un incidente stradale in Africa, incidente da cui rimangono miracolosamente vivi soltanto lui e i suoi fratelli (il padre non era presente in quel momento).
Poi la pellicola si sposta, nel tempo, in Italia, dove il protagonista si trova, diciamo tra gli anni "70" e "80", a sostenere da privatista e in pubblico, dove padre e fratelli seguivano ansiosi e ammirati, un esame di concerto di musica classica, che Luca Flores passa tra l’entusiasmo generale!
Lui, il padre (Michele Placido), le due sorelle (una delle quali è Paola Cortellesi) e l’altro fratello vivono a Firenze, ma il protagonista si porterà  dentro, per tutta la sua breve vita, il trauma della mamma che ha perso oltre ad altri problemi legati al suo difficile rapporto con la famiglia e con gli altri in genere. Luca è affezionato molto alla sorella "Babba", nella quale intravede forse una seconda figura materna ma, pur rimanendo attaccato al resto dei suoi, continua ad avere un difficile rapporto col padre e i fratelli che, per ragioni svariate, riesce a vedere solo in particolari circostanze e ricorrenze. Tra il pubblico che ha assistito al concerto, ci sono due giovani jazzisti che lo notano, ma cercano di avviarlo ad intraprendere la carriera di pianista jazz, riuscendo a convincerlo a suonare con loro (e i risultati si vedono, poiché lui è proprio un genio e riesce a strabiliare anche in quel campo musicale!), sebbene il papà  voleva che lui non abbandonasse gli studi di piano classico, cosa che Luca si ripromette di fare.
Nel locale jazz dove il trio si esibisce lavora, come cameriera, una bellissima ragazza che s’invaghisce di Luca; finalmente una sera, fuori dal locare, i due giovani si mettono insieme, lui vivrà  la relazione con lei da perfetto innamorato, ma anche in modo difficile, a causa principalmente del suo trauma infantile, che comincia a far germinare in lui il seme della pazzia.
Nascono disaccordi con gli altri due elementi del trio, che lo abbandonano, lui riesce a far grande carriera e a farsi una fama anche nei concerti all’estero tra, da una parte il dispiacere della fidanzata che è costretta a vederlo sempre raramente, e al tempo stesso l’entusiasmo di lei che scoppia in gioia, quando apprende da Luca la notizia che lui partirà , temporaneamente, col nuovo gruppo per suonare insieme a Chet Baker!
Un giorno lei gli dice che aspetta un figlio da lui, che non è sicuro della sua paternità  poiché, per un eccesso di gelosia, le rinfaccia il fatto di averla trovata, durante un suo improvviso arrivo nel locale fiorentino del suo lancio, in piacevole conversazione con un tipo che le stringeva la mano; a questo punto lei reagisce male e gli dà  del "cattivo" e se ne va temporaneamente. I due si riincontreranno ma lei, stanca di essere lasciata sola da lui e non facendocela ad andare avanti, è costretta a prendere la decisione di abortire, rinunciando a mettere al mondo il figlio di Luca.
Comincia un lungo iter tra psichiatri che purtroppo, dopo vari segni di follia culminati con un tentativo di suicidio di Luca, sventato solo dall’arrivo della fidanzata che, in realtà , non aveva smesso di amarlo e che si era precipitata in casa chiamata da "Babba" spaventata, praticano a Luca l’elettroshock. Il padre si riavvicina al figlio, ma lui, alla fine si impiccherà , lasciando nella più cupa disperazione la fidanzata, il resto della sua famiglia, i due suoi vecchi amici del trio, che avevano cercato di farlo riprendere a suonare, nonchè…lo spettatore, che rimane piuttosto sconsolato!
Il film mi è piaciuto moltissimo e lo stesso vale per la mia mamma.
Ho concluso la mia serata fumando durante l’ascolto di musica piacevole su un canale audio di SKY. Dimenticavo di dirvi che mi sono innamorato della colonna sonora del film di ieri, pieno di pezzi classici e jazz molto belli, e mi riprometto di acquistare il relativo cd, che spero di trovare alla "Discoteca laziale", dove mamma ed io siamo già  andati i primi di Gennaio, facendo incetta di un sacco di compact disc.

Domenica scorsa, mamma ed io abbiamo rivisto la bella e dolce Odette, che sono riuscito anche ad invitare insieme a mia madre, al ristorante la "Pilotta" dove, Domenica prossima dopo la Messa delle 10.15, ci recheremo tutti e tre per il pranzo!
Spero che domenica prossima sia proprio una bella giornata di sole e, tra l’altro, mi auguro che l’Inter, ancora capolista in campionato, batta anche il Milan nel derby milanese in serata; ma, ciò che è più importante per me, in questo momento, è la salute della mamma, quella mia, il mio lavoro e, soprattutto, la mia amicizia con Odette!

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