LE NOSTRE RECENSIONI CINEMATOGRAFICHEConsigli e dissuasioni psicologichesui film da vedere e da non vedereal cinema – 49

è un film senza grandi pretese, leggero ma comunque forte di una “spessa profondità morale”, ed in fondo addirittura in grado di “dimostrare e farci capire” di quale materia son fatti …. o semmai
della Milano dei primi anni ’80, “mente e braccia” intrise di speranza, tenacia ed utopia. La (smaccatissimo omaggio al numero di legge ispirata da Franco Basaglia, un caposaldo della psichiatria Italiana e di fatto colui che chiuse i manicomi) fino ad oggi ha solo chiuso buste da lettera ed incollato francobolli “in maniera fantasiosamente….. artistica!”: è formata da disabili psichici ed è il suo banco di prova per capire se (montare il parquet, ad esempio…) ma anche “lavorare” per “concorrere e guadagnare”….

Certo… nel film di Giulio Manfredonia la “sfida al mercato” viene quasi resa “eterea”, poco approfondita, un pochino volutamente , e la godibilissima spensieratezza che ne scaturisce rischia addirittura di sminuire il molto di “vero e concreto” che dovrebbe travalicare la finzione cinematografica (, come recitano le scritte in coda alla pellicola, sono una “realtà economica e sociale” di non poco conto, che andrebbe anzi incentivata, finanziata ed allargata ancora di più…), ma nonostante, per l’appunto, tanta giocosa euforia finisca per coprire in parte la percezione del reale, enorme rimane il merito di offrire al grande pubblico la possibilità di impadronirsi di una ancora di nicchia, magari addirittura del tutto sconosciuta.

E comunque all’ottimismo imperante viene inferta una ferita che è uno squarcio vistosissimo e sanguinante nel momento forse più drammatico del film, quando appare evidente che

Dibattiti…voti…assemblee…tanta nostalgia di una “vecchia …e il “voto contro” difatti è la vittoria piu’ bella!…

Tanti gli accenni fugaci, : dai genitori dei disabili che ribattezzano i propri cari con nomignoli da “pupazzetto morbido”, un flash rapido su una parte di fa comunque impressione…. ci si affaccia fugacemente sulla tematica del , riabilitando in allegria il mestiere più antico del mondo con tanto di fattura a seguire per giustificare i fondi “CEE”….

Insomma, il “dolore e le estreme difficoltà realizzative” vengono sfiorate soltanto, ma non è necessariamente un fattore negativo: forse è questa la via per non “deprimere troppo” ed “imboccare” certe tematiche a chi ne è totalmente a digiuno, e, se pure è vero che è un sottofondo fin troppo enfatico, allo stesso modo bisogna dire che si rimane basiti e con il cuore colmo di gioia nel constatare che

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *