L’ presenta l’iniziativa , che, dopo le fasi preliminari in Italia e in Bielorussia dei mesi scorsi, giunge al suo epilogo con uno : 10 giorni a Roma di laboratori espressivi, creativi e teatrali, visite guidate, incontri con le Scuole e degustazioni gastronomiche italo-bielorusse.L’iniziativa è resa possibile dai fondi della della , attraverso il coordinamento dell’.Collaborano ai vari momenti dello scambio culturale e sociale anche il e le , realtà impegnate da tempo con l’ in percorsi di integrazione delle sul territorio.La manifestazione ha ricevuto anche il patrocinio dell’.
, sarà a un gruppo di 10 giovani con disabilità mentale e/o psichica, proveniente da una Casa-famiglia in Bielorussia, promossa e gestita , dove stanno svolgendo il proprio personale percorso di autonomia e socializzazione, dopo essere stati "recuperati" dalla strada o dal manicomio. L’iniziativa è incentrata su uno (compreso un numeroso gruppo di giovani bielorussi, provenienti da Internati-Orfanotrofi, ora stabilmente residenti in Italia), che coinvolgerà Scuole, Parrocchie ed Associazioni di Roma attraverso incontri e spettacoli.In particolare, lo scambio culturale e sociale culminerà in una , che si svolgerà il giorno – presso in Via della Stazione Tuscolana, 133.La serata di festa prevede di danza, clown e mimo; con i giovani bielorussi della e con giovani disabilità , italiani e bielorussi residenti in Italia; letture di brani scritti da persone disabilità ; presentazione di avviati nelle Scuole di Roma; video e mostra fotografica sulla Bielorussia e sui percorsi di in Italia e in Bielorussia.L’ingresso alla festa è libero. La serata vuole essere soprattutto un’opportunità di incontro e testimonianza con le numerose famiglie italiane che, mensilmente, versano una quota di sostegno alla in Bielorussia e con tutti coloro che sono interessati a conoscere meglio la proposta di .
A partire dall’analisi del contesto e dei fabbisogni di giovani bielorussi (provenienti da Orfanotrofi per persone con disabilità ), ora stabilmente residenti in Italia ovvero stabilmente residenti nella in Bielorussia promossa e gestita dall’, l’iniziativa vuole favorire la sensibilizzazione della popolazione locale (in Italia e in Bielorussia), l’avvio e/o il consolidamento di reti sociali (in Italia e in Bielorussia) e la sperimentazione di Protocolli giovanili di scambio transnazionale e di animazione interculturale.
Nei mesi scorsi, in fase di preparazione, in Bielorussia, è stato avviato un con i giovani bielorussi con disabilità ospiti della . Altresì, sono stati avviati incontri e scambi tra i giovani bielorussi con disabilità ospiti della e giovani bielorussi di .Nei mesi scorsi, in Italia, è stato avviato un (analogo a quello avviato in Bielorussia) con i giovani bielorussi con disabilità stabilmente residenti in Italia, in integrazione con persone disabilità italiane.Ora, durante la permanenza in Italia, si svolgeranno incontri e in Scuole, Parrocchie e Associazioni. I bielorusso ed italiano si contamineranno ed elaboreranno insieme un happening teatrale .
Le azioni saranno condotte in collaborazione con Cooperative Sociali, Associazioni e Parrocchie, al fine di "contaminare" e coinvolgere la rete territoriale esistente e proporre alla collettività un graduale avvicinamento ad uno degli obiettivi finali del percorso: il consolidamento di un a Roma.
L’svolge ordinariamente azioni in Bielorussia e in Italia per la deistituzionalizzazione e l’integrazione sociale e culturale di giovani bielorussi con disabilità psichica, mentale o psichiatrica.
In particolare, l’iniziativa si inserisce nel , che si avvale di un sottoscritto e firmato da partner pubblici e privati italiani e bielorussi.
Il continua ed approfondisce le attività avviate fin dal 1995 tra l’ e l’ (Bielorussia), che, partendo dall’accoglienza dei bambini bielorussi nelle famiglie italiane, hanno avuto il duplice scopo dell’integrazione sociale e culturale di persone con disabilità e della promozione di modalità culturali e di comunicazione sociale, che coniugassero insieme tradizione letteraria e teatrale, innovazione tecnologica ed impegno civile e sociale.
Il prevede l’implementazione di un sistema che, a partire dall’Internato di Begoml, sviluppi un luogo che sia contemporaneamente un laboratorio artigianale-tecnologico-espressivo e Casa-famiglia per i bambini/ragazzi bielorussi.
Attraverso le attività proposte, si vuole proporre alla Bielorussia ed all’Europa il problema della deistituzionalizzazione dei bambini bielorussi ospiti degli Internati e dell’inserimento lavorativo e sociale degli stessi.
Per favorire la loro professionalizzazione e la loro autonomia personale, si utilizza l’arte-terapia, affiancando alle tradizionali attività di recitazione, musica e danza, quelle artigianali di falegnameria, scenografia e sartoria teatrale. Una delle attività sviluppate è legata a percorsi di recupero delle residue capacità dei bambini con disabilità attraverso l’utilizzazione delle nuove applicazioni informatiche e tecnologiche.
Il progetto pone la rete sociale quale strumento di integrazione sociale. Pertanto, i risultati attesi sono quelli relativi al miglioramento della condizione sociale e lavorativa dei bambini con disabilità bielorussi dell’Internato di Begoml e di un rallentamento dell’istituzionalizzazione e della medicalizzazione delle persone con handicap mentali gravi.
Gli obiettivi principali dell’attuale iniziativa di scambio culturale e sociale sono i seguenti:
– offrire ai giovani ospiti l’opportunità di un soggiorno "terapeutico" da diversi punti di vista:
1. screening medico per accertare eventuali patologie congenite e collegate alle radiazioni di Chernobyl, per poter così operare un primo intervento sanitario
2. riabilitazione psico-motoria, attraverso il Laboratorio Teatrale, Espressivo e Creativo attivo tutti i giorni, che porterà il gruppo all’allestimento di un happening teatrale insieme a persone italiane, con e senza disabilità
3. integrazione sociale e culturale, attraverso momenti aperti al territorio presso strutture parrocchiali, scolastiche ed associative, con la possibilità quotidiana (per i cittadini del territorio) di trascorrere insieme ai giovani ospiti del tempo libero, sia attraverso l’opportunità di partecipare ad eventi specifici (come, ad esempio, il suddetto Laboratorio Teatrale, Espressivo e Creativo )
– sensibilizzare la popolazione del territorio regionale sulle tematiche della salute mentale, della disabilità e dell’integrazione sociale e culturale delle persone con disabilità . In particolare, attraverso la presentazione della difficile situazione bielorussa di internamento psichiatrico di adolescenti in strutture manicomiali a lunghissima degenza, si vuole porre l’attenzione sulle forme di discriminazione ed intolleranza presenti in Italia nei confronti delle persone con disagio psichiatrico, nonchè si vuole evidenziare il pericolo di un arretramento legislativo anche in Italia rispetto alle conquiste degli ultimi 30 anni (vedi le recenti proposte di legge sui cosiddetti "mini-manicomi" contrapposte ad una critica, più o meno velata alla Legge Basaglia)
– presentazione delle iniziative in Bielorussia portate avanti dall’ relativamente alla Casa-famiglia attiva ormai da oltre due anni, nonchè ai percorsi di autoimprenditorialità sociale auspicati
L’ha posto tra i suoi fini la creazione di una rete tra le Associazioni, le Parrocchie, le strutture pubbliche municipali e della ASL e la gente del territorio.
L’ritiene che, prioritariamente rispetto ai dibattiti e alle grandi riflessioni comuni, sia necessario proporre alla gente comune occasioni di incontro: attraverso l’aggregazione nella festa, in giornate aperte anche agli emarginati, si può cominciare ad arginare la paura del diverso, che poggia le sue basi nella non conoscenza dei problemi sociali.
Nel territorio della Regione Lazio, è stato avviato da circa venti anni un processo di integrazione culturale di persone con disabilità mentale e/o psichica e/o con disagio psichiatrico.
Le realtà associative territoriali operano in ambiti diversi e complementari, ma con la comune attenzione alla dignità della persona.
Affinchè il lavoro fin qui svolto all’interno dei vari centri non rischi di confinarsi in un’autoghettizzazione, si ritiene opportuno ed indispensabile far "esplodere" le situazioni emarginate ed emarginanti sul territorio. è fondamentale ripensare i servizi rivolti alla persona con disabilità in modo nuovo e diverso. Non solo le realtà associative specificatamente assistenziali devono essere aperte alla disabilità , ma anche le Associazioni culturali ed ambientaliste, nonchè la gente comune.
L’attenzione alla diversità della persona con disabilità vuole essere uno spunto per una riflessione più globale sulla diversità e sulla peculiarità di ogni persona umana.
In tal senso, così come già avvenuto in analoghe iniziative precedenti, la proposta di festa delle diversità psichiche, fisiche, sensoriali diverrà anche opportunità di percorsi innovativi sul tema emergente "handicap & mondialità ".
L’iniziativa costituisce la tappa finale del progetto annuale , che "Il Cavallo Bianco" ha sviluppato attraverso frequenti missioni in Bielorussia, laboratori creativi-espressivi-teatrali a Roma e nel Lazio e due grandi happening teatrali, quello del Teatro Quirino a Febbraio e quello a Isola del Liri (Frosinone) a Settembre.
……e ora continuano percorsi – incontri – scambi
per scoprire nuove connessioni – contaminazioni – coesioni…..