LE NOSTRE RECENSIONI TEATRALIConsigli e dissuasioni psicologichesugli spettacoli da vedere e da non vedereal teatro

– Teatro Valle – 04 dicembre 2007 – Ore 19.00

Tratto dall’omonimo libro-best seller di Saviano, "GOMORRA" diventa teatro e gira l’Italia.

Allestimento scarno tra colonne di cemento ed impalcature, poca allegoria e tanta realtà, sei attori che si cuciono addosso con mestiere o disinvolta naturalezza ruoli, frasi e personaggi, con nota di merito per il sarto Mahieux (attore navigato…) e Francesco "Pickachu" Di Leva.

In una composizione sequenziale di tanti piccoli "quadri" tutti collegati tra loro, la trasposizione sul palco dello stesso Saviano a quattro mani con il regista Mario Gelardi a dire il vero non sembra scavare in profondità (ma neanche "volerlo" fare…), ne fornisce una drammatizzazione memorabile, ma proprio per questa sua natura "diretta", "realista" semplice piuttosto che "intellettuale", , riesce a parlare al cuore, alla "pancia" ed a tutti, a ricreare in maniera credibile e con spiccata sensibilità uomini, aspirazioni, ambienti, illusioni e cattiveria, ed a renderci l’immagine di una Italia malata fin nelle viscere del profondo della sua terra, nonché a sventagliare raffiche di informazione in ordine sparso per chi ne fosse a digiuno oppure a corto di quel minimo indispensabile d’immaginazione: eco-mafia (…eco-camorra?…), droga, edilizia, contraffazione, prevaricazione….

Business: l’imperativo sopra ogni cosa delle "delle forze del male"…quello invece che invece riecheggia nella nostra mente lo sintetizza meglio di qualunque altra frase quella che chiude la rappresentazione:

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