LE OMBRE SI ALLUNGANO – UN TEMPO LONTANONON VOGLIO NASCONDERMIFIAMMA UNIVERSALE – AL TERMINE DELLA PROCELLA ESTIVADIETRO IL VOLTO DEL SOLE – E S’APRE A VENTAGLIOLA VITA DI UN GIORNO – MAGIA AUTUNNALEQUEL GIORNO ERA GIÀ ALTA L’ALBAMAGIA ESTIVA – RIVE LONTANEOGNI GOCCIA SUL MARE – ULTIMO QUARTO DI LUNAI PUNTINI AUREI – RICHIAMO LUNAREFRAMMENTI DI LUCE – QUALORA

Scende la sera
e le ombre degli alberi secolari
si allungano pian piano
sulla terra dormiente
e sui muri delle case
dalle imposte serrate.
Sto intenta
a scrutare nell’oscurità,
senz’alcun timore,
senz’alcun tremore.
Contemplo l’argentea luna
che mi veglia ininterrottamente,
da lassù,
e le auree stelle che appartengono
alla sfera nella quale sono viva.

Cala ora la notte
e sul tappeto universale
s’allunga pure
l’ombra del mio esile aspetto fisico.

Un tempo lontano,
sognavo
che la vita era una favola.
Mi divertivo con un nonnulla
e con tutto.

Ero sempre ridente.

Mi divertivo
con una foglia
cullata dalla brezza,
con l’acuto trillo d’un usignolo,
con una farfalla
che volava di fiore in fiore,
con un sassolino,
gettandolo nelle acque della roggia,
con una scatola colorata,
riempiendola di erba fresca
e….. sognavo.

D’un tratto,
colsi i miei genitori in lite,
per causa mia,
Serbavano nel cuore tanto rancore
e me lo trasmettevano.

Mi arrestai inorridita.

Terminò, lì,
la mia età più bella,
la mia età dei balocchi.

Compresi
che la vita non era una fiaba;
ma una dura battaglia
da vincere in ogni attimo
del mio respiro.

Mi voltai
ed alle mie spalle,
vidi che il cielo si oscurava
e sull’orizzonte calava la notte.
Io avevo già finito di sognare.

Non voglio nascondermi
dietro di te,
mia cara fisica spasticità,
perché non ho vergogna di te,
e col mio intelletto poetico,
so di essere più potente di te.
Tu inganni
la mia apparenza,
inducendomi a sudare
al più piccolo movimento,
oscurando il mio dialogo
ed il ascoltare.
Voglio lottare,
apertamente,
con te e contro di te.
Voglio considerarmi la tua domatrice.
Voglio visualizzare alla scienza medica
che, forse, un giorno ti sorprenderò!

Accenditi,
stella universale,
mentre ogni tua sorella minore
si spegne.

Levati,
fiamma universale,
il tuo cappuccio da notte;
rinfrescati il viso con l’aria mattutina.

Allunga i tuoi raggi,
fiamma di luce,
donando a ciascun fiore
il suo brillante vestito.

Ardi,
fuoco universale,
senz’essere feroce,
senza bruciare alcuna vita.

Indora,
luce di universale,
l’immensa crosta terrestre
che gira lenta attorno a te.

Scalda,
fiamma universale,
I fiumi ed i laghi,
e dalle acque marine
lasciati specchiar.

Risposati,
fiamma del mondo,
e prepara il tuo letto,
laggiù, dietro i remoti monti.

Intanto,
ora, nel tetto blu della sera,
s’affaccerà la poetica luna.

Essa ti cullerà pian piano.
Ti canterà, con voce blanda,
vibranti rime sonore.

E tu, fiamma universale,
ti addormenterai
come un bambino.

Cessata é la procella estiva
ed il nostro tetto universale s’abbellisce.
Ci dondola nel cuore della notte,
con un ritornello placido,
lassù,
la mezza sfera argentea
e i puntini dorati ci inducano a sognare
che le tempeste della vita
non torneranno più.
Ci inducono a sognare
un’aurora boreale,
dove il sole che sorge ogni giorno
non ha mai fretta di tramontare
la sera.

Il sole ad ogni aurora
si leva dagli antichi monti,
al primo verso del gallo,
indorando l’immensa crosta terrestre
e dietro il suo incandescente volto
ardono universalmente giovani risorse
di fedeli promesse alla fonte d’ogni vitalità.

E s’apre a ventaglio
il vasto orizzonte.
Sembra che inviti
tutti a meditare.

Lo scruto incantata e stupida.
È così immenso,
è così luminoso,
è così semplice.

M’induce a riflettere
le cose più piccole e belle
dell’inviolabile natura,
più forti dell’intelligenza umana.

Mi richiama alla mente,
concisamente,
che sotto il tetto turchino
c’è, sempre, il tappeto verde.

La vita di un giorno é il volto roseo dell’alba,
è il cielo che si veste d’azzurro,
è il momento del genuino pane,
è il profumo del latte che si spande per l’aia,
è il sole che schiarisce ed indora la terra,
è la rilassante e scorrevole quiete meridiana,
è l’ossequio dell’universale fiamma morente,
è il firmamento che indossa la camicia blu,
è il frammento d’una melodia che s’infonde nell’aria serena,
è lo sguardo argenteo francamente cullato dalla luna,
è la carezza delle tremule ed auree stelle,
è il richiamo dei sogni rassicuranti.

La vita di un giorno è la durata di un giorno.

Magia autunnale!

Magia autunnale
coi tuoi mille colori di quiete,
i tuoi profumi struggenti
ed i tuoi primi freddi
mi rievocherai della ferma saggezza,
nella realtà quotidiana.
al mio stile di poetare
donerai un tono maggiormente perseverante.

Magia autunnale!

Quel giorno era già alta l’alta.
Ma la luna color del platino,
intrappolata,
tra i rami degli alberi
vestiti di rosei germogli,
attendeva nella tenue luce
lo struggente trillo dell’usignolo:
annunciatore della primavera dell’anima.

Quel giorno era già alta l’alba;
ma la luna ancora aspettava.

Magia estiva!

Magia estiva,
mi fai un effetto strano,
col tuo sole che tinge
di oro ogni zolla
e col tuo grano che biondeggia
nella ridente campagna,
inducendomi a volare,
sempre più, in alto con la fantasia,
così, molto liberamente.
Desidererai, dunque,
condurmi oltre l’esteso orizzonte?
Per poi, semplicemente, ritrovarmi,
cogli occhi leali,
tra le pareti domestiche,
appoggiata alla mia scrivania
ed al tanto mio amato poetar?

Magia estiva!

Il più delle notti,
io sogno d’approntare
sulle rive d’un mare lontano.
Immagino
delle spiagge tutte indorate
d’un sole blando che non arde
la mia fragile pelle chiara.
Ma, sogno sponde marine,
che non riceveranno mai
segni dalle mie tracce
di donna……

…..Perché sogno, soltanto!

Ogni goccia che cade
sulle specchianti superfici marine
forma miliardi di impalpabili cerchi.
Saranno, forse,
le lacrime del Creatore addolorato
per l’indifferenza dell’umanità?

Regna alto il silenzio.
È notte profonda
e la luna dell’ultimo quarto
sembra cullare,
con taciturna gentilezza,
l’intera natura che riposa sicura
sotto il suo vigile sguardo.
Un innocente vagito di bimbo,
d’un tratto,
interrobe l’incanto del silenzio.
Si immaginano poi le braccia di mamma
che dondolano il piccino
con un gesto semicircolare
come il dondolio
dell’ultimo quarto di luna.
Il vagito ora svanisce del tutto
e riprende a governare
il silenzio notturno.

Domani apparirà nella volta blu
la luna nuova!

I puntini aurei del cielo nella notte
tramontano ad ogni aurora
che rinasce ogni mattina
e risorgono ad ogni sera,
allorché il lume lunare
fa capolino ad oriente
e riflettendosi sulle acque fiumane
lascia, come sua orma,
una scia tutta d’argento.

Giunge l’ora
che si accendono
i primi lumi del firmamento.
E la luna assume un colore nuovo.
Ma, mi resta sempre amica fedele,
fa cenno ch’è in me.
Soltanto, io, il suo cenno
lo comprendo.
Essa, col suo richiamo argenteo
culla e trastulla, garbatamente,
il mio vibrante sangue poetico
che non cessa mai di stilare,
scorrendo nelle temperanti vene.

Ogni stella cadente
racchiude migliaia di frammenti di luce.
Nelle nottate estive,
respiro l’aria tiepida
elargitami dal mio abete
ed un ritornello sonoro
mi trastulla piamente,
echeggiando in tutta
la bassa Pianura Padana,
sotto il lume argentato della lume.
Col mento all’insù
ed esprimendo minuscoli desideri,
m’incanto a guardare,
con la solarità nel cuore,
quelle piogge luminose di stelle
che sono pure frammenti dell’universo.

Qualora!

Qualora,
scopro un nuovo nome
od una novità in strofa,
in me rinasce,
un altro pensiero
ed un’alata fantasia
danza in me.
Sogno la vasta eternità.
Nel mio intelletto di donna matura
vibrano canti e sonore poesie.
Mentre, dal cielo trapuntato di punti dorati,
il sorriso semicircolare dell’astro argenteo,
col potere misterioso e magico,
mi circonda di infinite rime.

Qualora!

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