Si spengono le auree vedette notturne,
il lume lunare s’indebolisce
man mano di più,
mescolandosi e confondendosi
col bagliore solare.
Il cielo diviene da prima roseo poi s’indora.
È l’alba.
È giorno.
Sì, é giorno!
Ma la luce argentea e ridente
della mia amata luna
col beniamino magico potere,
mi segue, prudentemente e costantemente,
nel mio stilare e nel mio rimare.
Colline rosa,
colorate dall’alba d’ogni giorno nascente.
Voi ridete, laggiù,
dove il sole
lentamente s’indora
e poi solitamente s’infiamma.
Ascoltate
il mio richiamo femminile.
Rincuorate ogni cuore
di rinnovata speranza.
Rincuorate d’un sogno roseo,
similmente alla luce della vostra aurora
che vi abbellisce
di minuto in minuto,
il mio, ormai, esperto intelletto poetico!
Colline rosa!
Splende una scintilla
di solarità e di fiducia,
nel cuore d’ogni focolare,
d’ogni casolare:
scintilla viva dell’eterno amore.
Perché l’amore vero è inesauribile!
Non indurmi ad assaporare
ancora molte delusioni.
Ne ho già provate un’infinità!
Pieno ho il cuore di vibranti lacrime.
Ora, la vita mi diverrà
sempre più triste e breve,
e la mia fisica spasticità
sempre più opprimente.
Accogli questo mio appello,
o, Signore,
non restaTene, lì,
nascosto ed indifferente.
Tu sei onnipresente!
Tu sei onnipotente!
Assaporo l’indescrivibile gaiezza
di essere in perfetta armonia
con l’infinitamente dolce,
allorquando, per brevi istanti
della mia vita,
non avverto le ennesime delusioni
subite da parte della cinica umanità
ed il mio sangue rima veloce
al solenne richiamo delle poesie.
Dai cirri sparsi
per il firmamento
scende giù pioggia a catenelle;
fulmini e tuoni saettano ed invadano l’infinito,
governando come da potenti e grandi imperatori.
Ma, racchiuso nel vero e proprio nucleo famigliare,
ogni seme e germe di vita continua a sognare.