– Vuole "prove" e "non parole" che Maria è viva e sta bene: a chiederle è l’ambasciatore della Bielorussia in Italia, Alexey Skripko, che "a nome di dieci milioni di cittadini" del suo Paese e di "migliaia di famiglie italiane" chiede prove sull’esistenza fisica di Maria e sulla sua salute", e si dice in ansia poiché si sarebbe diffusa una "voce preoccupante" sulla sorte della bambina. Intanto questa mattina, in Procura, a Genova, il procuratore capo Francesco Lalla ha incontrato la coppia affidataria della piccola Maria, la bambina bielorussa di 10 anni che i coniugi tengono nascosta da una settimana affiché non rientri in patria, nell’orfanotrofio di Vileika, dove sarebbe stata vittima di violenze sessuali.
"Stiamo decidendo il da farsi, valutandone tutti i rischi, ben immaginabili – risponde Alessandro Giusto, padre affidatario di Maria – è una richiesta che abbiamo appena appreso e la stiamo valutando, compatibilmente con la sicurezza della bambina".
Maria potrebbe stare male: questa la voce alla quale fa riferimento l’ambasciatore, senza fornire altri dettagli. "Non sappiamo più niente da otto giorni – insiste – né dove sia tenuta, se se le condizioni siano adeguate. Ci sono voci incontrollate che Maria non sta bene. Siamo preoccupatissimi".
In quanto alla colloquio – oltre un’ora – avuto in procura, Giusto ha raccontato che "il procuratore è stato molto disponibile e ci ha concesso molto tempo per esporre la nostra posizione, per poterla comprendere a fondo. Ovviamente il dottor Lalla ha espresso il parere del suo ufficio. è stato un incontro che spero possa essere foriero di proposte e spunti di mediazione".
Il procuratore, ha aggiunto uno dei legali della famiglia, Maurizio Frizzi, "non ha fatto forzature né avanzato ipotesi di reati più gravi nei confronti dei coniugi (l’ipotesi è sottrazione di minore, ndr), ha però fatto presente il suo ruolo istituzionale e le decisioni che deve prendere per trovare la bambina".
Intanto il viceministro bielorusso della Pubblica istruzione, Tatiana Kovaliova, conferma – in un’intervista all’agenzia Belta – che i viaggi dei bimbi bielorussi in Italia sono stati sospesi, "almeno finché non sarà chiarita la situazione collegata al rapimento di Masha (Maria). Le dichiarazioni della famiglia di Cogoleto sui maltrattamenti subìti dalla bambina non sono state sottovalutate dai bielorussi – aggiunge Kovaliova – abbiamo mandato ispettori a Vileika. Secondo gli insegnanti e gli psicologi che la seguono, la ragazzina psicologicamente normale, non aveva subito traumi".
()
Fonte: www.repubblica.it