ROMA – Non si placa la polemica sul caso della piccola Maria, la "bambina di Chernobyl", "rapita" dai genitori affidatari italiani per evitarle il rientro nell’orfanotrofio dove ha subito violenze e abusi. Getta benzina sul fuoco la notizia che il Governo bielorusso intende sospendere tutte le partenze verso l’Italia, diventato, all’improvviso, un luogo insicuro e inospitale per i bimbi bielorussi. La vicenda sta creando seri problemi diplomatici. Il Ministro per la Solidarietà Sociale ieri è tornato a ribadire che, malgrado si comprendano i sentimenti che animano la famiglia che ha ospitato a Cogoleto la piccola Maria, le istituzioni hanno il dovere di intervenire per risolvere "una situazione che si sta aggravando giorno per giorno". “La coppia genovese si sta assumendo una grave responsabilità nel continuare a sottrarre la bambina e nasconderla, in violazione dei provvedimenti del tribunale per i Minorenni di Genova, della legge italiana e degli accordi internazionali. – ha detto Ferrero – Al di là della illiceità penale, tale condotta sta producendo danni alla stessa bambina, coinvolta in una vicenda che si sta aggrovigliando, e alle centinaia di bambini il cui soggiorno in Italia rischia di essere compromesso anche per il futuro. Queste preoccupazioni non sono determinate da ragioni politiche o di Stato in contrasto con le ragioni dell’affetto e dei sentimenti, ma dalla necessità di garantire la completa tutela dei diritti della bambina non soltanto nel rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali, ma anche dei fondamentali principi educativi e di sviluppo della personalità dei fanciulli”.
Sugli ulteriori sviluppi della vicenda è intervenuta anche Aibi-Amici dei Bambini che da subito ha attivato una raccolta firme per sostenere la famiglia di Cogoleto (Ge). “La decisione di Minsk piomba pesantemente sulla vicenda genovese che sembra ancora lontana da una soluzione. – commenta il presidente Griffini – è grande l’amarezza per la notizia della sospensione delle partenze dei bambini bielorussi per l’Italia. Assistiamo a un grave atto di ingiustizia nei confronti dei bambini abbandonati della Bielorussia: questa è un vero e proprio atto di ritorsione sulla pelle di minori che hanno già vissuto una serie di traumi”. L’associazione Amici dei Bambini continua la mobilitazione a favore della piccola Maria e chiede “l’intervento delle istituzioni sovranazionali affinché venga verificato sulla base di quale articolo del Protocollo di Intesa tra il governo italiano e quello bielorusso sono state bloccata le partenze degli oltre 30 mila bambini che, ogni anno dalla catastrofe nucleare di Chernobyl del 1986, sono ospitati in Italia". (cch)
Fonte: www.redattoresociale.it