Talvolta il mese di maggio non è troppo allegro:
di tanto sole non ci ha neppure un raggio
e di molte rondini non ci ha nemmeno un volo.
Ciò che di maggio è sicuramente bello
è solo la domenica della festa materna!
In quel lago
così lontano anni luce,
lucente, introvabile,
irraggiungibile, inimmaginabile,
infinito ed invisibile,
dove l’umanità si confonde
con la divinità,
e l’impossibilità si trasforma
in possibilità
che adacqua e chiude
ogni mia ferita
anche smarginabile,
io scordo ogni mia pena,
ogni mio sconforto,
ogni mio tormento,
riprendendo a sperare
pur contro ogni speranza.
…..Ma non esisterà veramente quel lago?
Un mazzolino di mughetto
mi empie di ebbrezza e di freschezza,
sussurrandomi dolcemente:
“E’ primavera!”
Nel tuo soffice cotone,
cirro ceruleo
trasportami sù,
verso l’impossibile
dove il dolore non esiste più!