DIARIO DI UN INTELLETTUALE INCOMPRESO

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Il 31 gennaio, dopo la mia giornata lavorativa, sono tornato a casa, ho mangiato con relativa fretta e, al termine dell’ottimo pasto e gustato il caffè, ho fumato la solita sigaretta ascoltando lo splendido compact di Mango “Ti amo così”.
Era una stupenda giornata calda e con temperatura addirittura primaverile e, la mamma ed io, dovevamo fare tutto in quattro e quattr’otto per seguire il programma che mi ero prefisso per il resto della giornata, tanto è vero che mia madre non ha nemmeno lavato i piatti.
Mi sono cambiato indossando una tenuta più leggera, poiché io soffro molto il caldo e il primo pomeriggio si annunciava con un certo tepore.
Usciti di casa, mia madre ed io siamo andati al solito bar “Troiani”, dove mi sono subito tolto il pensiero( nonostante fosse ancora martedì) di giocare la schedina “Totocalcio”, pagata piuttosto salatamente: 36 euro! ….Speriamo,almeno , nella fortuna di vincere un bel gruzzoletto.
Comunque, torniamo al programma che mi ero prefissato: la meta del nostro viaggio, all’interno della meravigliosa città di Roma, era il negozio “Discoteca laziale” situato in via Giolitti, dopo la stazione “Termini” e il capolinea delle “Ferrovie laziali”.
Abbiamo raggiunto la fermata della metro, facendo una passeggiata di circa 800 metri, sotto una tiepida temperatura atmosferica di 17/18°.
C’era molta gente che si accalcava ,come al solito, nell’attesa dell’arrivo del treno; tuttavia, entrati a bordo, mamma ha trovato un comodo posto a sedere, grazie alla gentilezza di un passeggero.
Via via, il mezzo sotterraneo si andava affollando paurosamente, tanto che abbiamo faticato le proverbiali “sette camicie” per raggiungere la “fatidica” e “sospirata” fermata della linea “A”. A quel punto, nel completo marasma della gente( tra coloro che dovevano cambiare per la linea “B” e quelli che avrebbero proseguito in superficie), ci attendevano ben tre rampe di scale mobili, altri gradini e una serie “impressionante” di scale pavimentate, prima di raggiungere la tanto aspettata “aria aperta”! Qui, altro “bagno immane” di folla, prima di arrivare alla “Discoteca laziale”,splendido e fornitissimo negozio della capitale con la prerogativa di offrire il meglio ai prezzi più economici di tutta Roma; oltretutto, dato che siamo clienti affezionati del suddetto negozio, godiamo della fortuna di ottenere considerevoli sconti, quasi ogni volta in cui ci presentiamo alla cassa per il pagamento della merce acquistata.
Per farla breve, quel giorno abbiamo comperato la colonna sonora del film western “Terra oltre confine” (con Kevin Kostner), il cui compact s’intitola “Open Range”,e una “musicassetta” da 120 minuti di durata, dove posso registrare tutto ciò che voglio. Così, contento come una “pasqua” per il doppio regalo fattomi da mamma, gentilmente e generosamente, mi sono incamminato con lei sulla via del ritorno, durante la quale lei ed io ci siamo soffermati in un confortevole e accogliente bar della stazione “Termini” dove abbiamo gustato, comodamente seduti al tavolo, due gustose tazze di cioccolata calda.
Al termine di tutto ciò, ci risiamo “intrappolati” nella metropolitana, pullulante di gente più che mai, per tornare finalmente alla “dolce casa”, dove siamo rientrati intorno alle 6,00 della sera!!!
Dopo essermi frettolosamente cambiato, quindi, mi sono comodamente seduto sulla poltrona a dondolo del salone per gustarmi il mio compact( apprezzato moltissimo sia da mia madre che da me), accompagnandolo con una gradevolissima fumata di un “Che” aromatico alla vaniglia(è la marca del mio cigarillo preferito).
Dopo aver cenato, ho concluso la serata assistendo, in televisione e in camera mia, ad un “quarto di finale” di “Coppa Italia” di calcio, ho sentito un po’ di musica(ma non ne sono proprio sicuro, poiché si tratta di mercoledì scorso) ed infine, stanco e, in più, arrabbiato e stressato per motivi personali, me ne sono andato a letto.

La mattina dopo, non sono andato a lavorare, perché avevo bisogno di riposo visto che, durante la fine della serata precedente, come avevo già sottolineato, ero molto stressato e nervoso; infatti me l’ero presa con questo mondo e quell’altro e mi ero arrabbiato persino con Dio e Padre Pio.
Dopo aver pranzato, io e mamma siamo usciti per andare a ritirare gli esiti della visita radiologica ai polmoni e al torace( visita che, oltre a quella cardiologica, ho voluto io per un controllo personale, vista la mia preoccupazione dovuta al fatto che fumo); il pomeriggio era caldo e assolato come il precedente, per cui abbiamo fatto un’altra bella passeggiata con destinazione “Laboratorio Aurelio”.
Lì abbiamo atteso pochissimo (per fortuna!) per ritirare il tutto, compreso il referto medico e, alla fine, ci siamo avviati pian piano verso casa, ma prima di arrivarci, siamo passati dal medico di famiglia, che riceve ad un isolato dal nostro palazzo; il dottore ha controllato i risultati e il referto e ci ha dato un ottimo responso: nessuna lesione pleuro-polmonare, ombra cardiaca normale, aorta lievemente allungata( ma questo è un difetto congenito che non ha niente a che fare col fumo) e,solamente, una leggera scoliosi con interessamento lombare. Lo stesso medico mi ha detto che troncare col fumo non sarebbe servito a nulla, dato che la naturale presenza, nei polmoni, delle sostanze nocive causate da questo brutto vizio, non è il risultato degli ultimi anni di “attività fumatoria”, bensì il frutto di molti anni fa quando, spesso e volentieri, non mi bastava un pacchetto di sigarette al giorno. Tuttavia, se smetto sarebbe meglio, ma posso contenermi tra le tre e le cinque sigarette. Infine, il simpaticissimo dottor Di Gennaro (così si chiama) mi ha rilasciato un regolare certificato per due giorni di riposo, da sfruttare il 2 e 3 Febbraio e, quindi, sarei potuto tornare all’“amato e odiato” lavoro il Lunedì successivo.

Così, rientrato finalmente all’“ovile domestico” con la mamma, ho passato una tranquilla e rilassante serata, che descriverò prossimamente.
Passo quindi alla descrizione. Ho gustato un po’ di torta “Sacher”, che la mamma aveva comprato la Domenica precedente, ho sentito un po’ di musica nel salone o in camera mia(non ricordo bene) e ho consumato una frugale cena; da notare ,a proposito del giradischi stereo ma non “Hi-Fi” della mia camera che chiamo “il mio regno”(la camera,naturalmente!), da notare ,dicevo, che molti giorni prima, detto giradischi suonava, ma il prodotto del suono dei dischi sul piatto dava all’orecchio un effetto “terrificante” per il suono stesso, che risultava troppo distorto: mi ero seriamente preoccupato, poiché questo significava che, per non so quanto tempo, non avrei potuto sentire più dischi nel “mio regno” e mi sarei dovuto accontentare(si fa per dire!) della musica alla radio, di quella per MP3 e dei canali video e audio Sky della TV e, naturalmente, di tutto ciò che avrei potuto ascoltare nel salone(compact compresi), grazie al mio splendido impianto Hi-Fi stereo.
In ogni caso, ho tenuto a riposo lo stereo in camera mia per parecchi giorni e, mamma ed io, abbiamo chiamato la persona che, ogni tanto, ci viene a fare dei lavori a casa.
Questa persona sarebbe il genero della nostra “colf” ed era venuto un Sabato pomeriggio per risolvere questo e altri problemi.
Ho provato il giradischi con il celeberrimo Long Playing dei “Santa Esmeralda e Leroy Gomez” dal titolo “Don’t let me be misunderstood” e, come per incanto, l’apparecchio funzionava benissimo e il suono non era distorto.
Allora Marco( questo è il nome del genero della nostra domestica) mi ha consigliato di far funzionare il giradischi spesso perché, come tutte le macchine, ha bisogno di essere usato per evitare quello spiacevole inconveniente già descritto e, inoltre, mi ha detto di farlo lavorare con un disco alla volta.
Da quel giorno il mio “Newtron G 5001” va che è un piacere, con mio estremo sollazzo!

Ora torniamo a bomba alla descrizione del prosieguo della serata del 1° Febbraio( che ,con l’andare avanti del racconto, ho realizzato che si trattava del 2).
Poco prima delle 21,00, io e la mamma ci siamo piazzati, nel salone, davanti al teleschermo: stava per andare in onda la sfida di ritorno dei “quarti” di “Coppa Italia” Inter-Lazio che noi, da buoni interisti, ci apprestavamo a seguire con un po’ di trepidazione, ma anche con una discreta fiducia, visto che l’andata( giocata all’ “Olimpico” di Roma) era finita 1-1.
Io, prima dell’inizio dello scontro, ho acceso il lume vicino al quadro di Gesù Bambino( accanto alla Vergine) perché ,ogni volta che gioca la nostra squadra del cuore o la “nazionale”, mamma e io facciamo così in segno scaramantico.
A dire la verità, quella sera avevo compiuto quella strana ma buona operazione(che spesso si rivela anche efficace) non semplicemente per quel motivo, ma soprattutto per il fatto che mia madre ed io vincessimo le nostre “battaglie” più importanti; in poche parole, per ottenere quello che desideriamo più dalla vita.
Ma torniamo alla partita. Fischio di inizio e si comincia con un paio di azioni pericolose della Lazio in area interista. Poi, dopo una fase tattica di studio delle due squadre, con attacchi inconcludenti da una parte e dall’altra, si creano due-tre occasioni da gol per l’Inter ,di cui una delle quali grida vendetta!
Servito splendidamente da un lancio smarcante di Veron o Stankovic, Adriano scatta in leggera posizione di dubbio furigioco; l’arbitro non fischia, Adriano prosegue, il portiere avversario gli si fa incontro e il campione brasiliano, a tu per tu con Peruzzi, tira un preciso rasoterra a porta vuota, ma la palla esce incredibilmente a lato, radendo beffardamente il palo: incredibile…ma, purtroppo,…Wuehrer!!!
Tuttavia, questo è un dolce preludio a quello che avverrà più in là, dopo la mezz’ora del primo tempo. In una concitata ma efficace bella azione d’attacco interista, il serbo Stankovic riprende un pallone fuori area e, al volo, scaglia una bordata delle sue, che s’insacca presso l’incrocio dei pali e alle spalle dell’esterrefatto Peruzzi: rete da antologia e 1 a 0 per l’Inter!
Urlo liberatorio da parte mia e gran gioia anche di mia madre. Evviva! Tra l’altro, da circa l’inizio della partita, il solito Di Canio,attaccante laziale, si era fatto espellere, perché ne aveva combinata una davvero grossa.
Perciò, al momento del gol interista, sembrava che l’inerzia della partita (col vantaggio di una rete e un uomo in più) volgesse a nostro favore. A quel punto la Lazio avrebbe dovuto tentare il tutto per tutto, ma i “nostri” avrebbero potuto agire tranquillamente in contropiede.
Il resto della prima parte della gara scorre via senza ulteriori notevoli sussulti così, dopo un primo tempo piuttosto equilibrato e con palle-gol da una parte e dall’altra,ma con l’Inter che ha combinato qualcosina in più, si va al meritato e “sospirato” riposo.
Nell’attesa della ripresa, mamma ed io commentiamo quello che è successo nel primo tempo, io con una certa apprensione( poiché avevo un po’ paura della Lazio, che mi sembrava discretamente “in palla” e perché sapevo che la compagine capitolina non demorde mai), ma tutti e due con la discreta e fiduciosa speranza che il secondo tempo sia più avvincente, offra più spettacolo e decreti un bel trionfo per i colori nerazzurri. Dopo aver bevuto un proteico, vitaminico e fresco succo di frutta, riprendo il mio posto sul divano, mentre la mamma si accomoda nella sua poltrona.
Inizia la ripresa, ma la nostra speranza di assistere ad un secondo tempo frizzante, vivace ed emozionante principalmente da parte dell’Inter vanifica a poco a poco.
Infatti, la Lazio parte in quarta e ,dopo pochi minuti, i suoi attacchi verso la porta interista si fanno sempre più massicci e arrembanti; Toldo, il nostro portiere, compie due miracoli su altrettanti conclusioni avversarie: inoltre, Delio Rossi, allenatore della squadra ospite, fa entrare Rocchi e l’albanese Tare, dando così maggior spinta offensiva al team bianco-celeste.
Insomma, il secondo tempo è praticamente un monologo laziale, rotto soltanto da un’incredibile palla-gol del nostro Solari( che conclude con un pallonetto troppo morbido, ormai tutto solo davanti al portiere) e da un tiro-cross rasoterra di Stankovic o Adriano che passa da sinistra a destra, attraversando tutto lo specchio della porta capitolina, e si spegne a lato di poco, vanificando l’intervento in scivolata di un nostro giocatore sotto porta.
Ma finalmente, dopo una sofferente attesa e un pathos emotivo non indifferente( che io ho cercato di allentare, fumando uno dei miei soliti cigarillos alla vaniglia), arriva il fischio conclusivo dell’arbitro e, in questo modo, io e la mamma tiriamo un sospiro di sollievo!
Finisce 1-0 per l’Inter anche se, obbiettivamente, devo riconoscere che la Lazio avrebbe meritato di giocarsi la qualificazione ai tempi supplementari. In ogni caso, la squadra nerazzurra passa alle semifinali, dove incontrerà l’Udinese e, in definitiva…meglio così!
L’altra semifinale sarà Roma-Palermo.

Il giorno dopo, come ho già avuto modo di dire, l’ho passato a casa in dolce riposo! Tuttavia ,nel pomeriggio, sono andato dal mio amico medico Santo Rullo per la mia consueta visita psico-terapeutica settimanale, che mi serve per essere più sereno, poiché conosco “Tino” da una vita, visto che è quasi mio coetaneo, e cerco di raccontargli tutto come a un fratello.

Ora voglio passare alla descrizione del week-end.
Sabato mattina ho fatto un po’ di spesa e servizi a mamma e, “mangiato e caffettato”, ho fumato nel salone ascoltando della buona musica.
Nel primo pomeriggio ho atteso l’arrivo di Marco, che doveva venire a casa nostra per sistemarci un vetro nuovo nella mia stanza dove, in due apposite vetrinette, colleziono con cura le mie lattine colorate di vario formato e i miei “Tex”, di cui sono un appassionato lettore.
Ma visto che il genero di Teresa si faceva attendere e io avevo appuntamento alle 17.00 in via Asinio Pollione (tra la “Piramide Cestia” e via “Marmorata”) dove, una volta a settimana, mi ritrovo con amici di “vecchia data”, che svolgono varie attività, per giocare a pallavolo nella palestra dell’istituto di suore che ci ospita, sono uscito di casa verso le 15.45 per avviarmi con calma verso la fermata-metro “Cornelia”, raggiungere la “Stazione Termini”, cambiare per la “Linea B” e arrivare a destinazione, raggiunta con circa 30 minuti di anticipo.
Del resto, con la vita sedentaria che conduco in ufficio, mi fa bene praticare un po’ di sport e,inoltre, mi piace scambiare quattro chiacchiere con gli amici.
Giunto in palestra, ho disputato il mio match di Volley, dove ho messo a segno 5 punti(e sono arrivato tra i 73 e gli 85 punti totali, dall’inizio della stagione) e,grazie anche al mio apporto, la mia squadra ha vinto per 2 set a zero.
Finita la partita, mi sono riposato e ho assistito a una parte dell’altro incontro che i miei amici hanno giocato; sono quindi salito su in refettorio verso le sette di sera, mi sono fatto accompagnare con la macchina da Enrico ed Emiliano alla fermata-metro “Piramide”, ho preso il treno con Emiliano fino a “Termini”,dove doveva proseguire anche lui per la “Linea A” ma, appena giunto alla stazione, sono scattato come una furia, per raggiungere immediatamente il treno che mi avrebbe riportato a casa, poiché avevo una gran fretta.
Mi sono lavato e spogliato poiché, nonostante l’ora tarda, ero tutto sudato e avevo bisogno di darmi una rinfrescatina; ho consumato un pasto frugale a base di pane ed olio, un pochino di prodotti caseari, latte e frutta e mi sono precipitato in camera mia dove, cercando di rilassarmi il più possibile e di calmarmi un po’, mi sono accomodato in poltrona davanti al teleschermo per assistere, sulla frequenza di “Sky”, al “piatto forte” della serata: l’incontro di calcio Parma-Roma relativo al girone di ritorno del campionato.
Dopo una partenza “sprint” della Roma e una fase intermedia, nella quale le due squadre si sono studiate un po’,il Parma ha preso le sue contromisure e ha cominciato ad agire di rimessa, ma non aveva gli uomini più adatti per buttare la palla “dentro”, mentre le occasioni migliori da rete le aveva la Roma che, tra l’altro, mostrava una schiacciante superiorità in tutti i reparti: difesa, centrocampo e attacco (oltretutto la squadra capitolina lamentava assenze di peso, specie per quanto riguarda il settore delle “punte”).
In ogni caso, la squadra emiliana, anche se un po’a fatica, resiste per tutto il primo tempo, che si conclude sul risultato di 0-0.
Nella seconda parte della gara, tuttavia, viene fuori tutta la classe cristallina della Roma,che segna subito in apertura con una prodezza balistica del brasiliano Mancini e, da quel momento in poi, lo “strapotere” dell’équipe giallorossa si fa sempre più massiccio: la Roma gioca in scioltezza e con illuminanti sprazzi di “calcio spettacolo”, che la portano(intorno alla mezz’ora) alla seconda marcatura (ancora grazie a Mancini) ed, infine, alla terza splendida rete, firmata da un “superbo” Perrotta!
Quindi, il “match” si conclude in modo trionfale con un secco 3-0 per una Roma entusiasmante!( E se lo dico io, che sono interista…….!!!).
Ma se credete che la mia serata sia finita qui, vi sbagliate di grosso!
Infatti, appena terminata la partita, me ne sono vista un’altra, che la mia mamma aveva registrato alle 6.00 del pomeriggio, mentre ero in palestra( l’incarico glielo avevo affidato io, prima di uscire per recarmi in “Via Asinio Pollione” dagli amici di cui sopra).
La video-cassetta della partita registrata l’avevo, prima, tolta e, poi, reinserita durante l’incontro della Roma; perciò,al termine del medesimo, non ho fatto altro che spingere il tasto “Play” e seguirmi l’incontro del pomeriggio( sempre su “Sky”), come se fosse in “diretta”.
La partita in questione si era disputata al “Franchi” di Siena ,tra la squadra toscana e l’Ascoli e riguardava la “zona retrocessione” del campionato.
E’ stato un “match” discreto solo a sprazzi (niente a che vedere con Parma-Roma), abbastanza equilibrato e si è concluso con un salomonico 1-1.
In definitiva, non è stata un granchè come partita, anche se ha vissuto momenti di tensione; del resto, come è noto in questi casi, ha prevalso la paura di perdere da parte di tutte e due le squadre,per cui l’esito finale( anche se non lo conoscevo) poteva anche essere scontato.
Alla fine della partita, dopo una breve chiacchierata con mia madre, me ne sono andato a letto e ho dormito soporosamente per 7/8 ore.

E passiamo ora alla descrizione della giornata di Domenica.
La mattina, come al solito, mi sono recato alla Messa delle 10.30 dove sono arrivato, nell’accogliente e confortevole chiesa di “San Leone Magno”, con un cospicuo ritardo.
La Messa era ancora valida ma, al termine di essa e dopo aver ricevuto la Santa Comunione e la benedizione, ho spiegato al sacerdote che officiava, Padre Raffaele( con cui mi sarei confessato e avrei chiacchierato, nella stanza attigua alla chiesa, il giorno dopo) che ero arrivato alla sua Messa dopo la predica: volevo che lui mi consigliasse sul fino a quando avrei dovuto seguire la celebrazione successiva( quella delle 11.30).
Quindi, ho assistito ad una consistente parte di detta celebrazione, dopodiché mi sono avviato verso casa a piedi ,abbastanza sereno e continuando le mie preghiere, mentalmente, lungo il tragitto.
Arrivato alla “magione”( scusate il termine molto arcaico), ho pranzato e gustato il caffè nella tazzina dell’Inter, poiché alle 3.00 pomeridiane sarebbe andata in scena, su “Sky”, la partita “casalinga” della squadra nerazzurra contro il Chievo e quindi, da appassionati tifosi, io e la mamma dovevamo essere pronti per l’importante appuntamento televisivo.
Poi ,l’incontro è finito col risultato di 1-0 a favore della nostra squadra ,grazie a una rete di Cruz che, dopo una magistrale punizione di Figo respinta dal palo, era lesto a irrompere prontamente per ribadire in rete. Tutto questo avveniva al 7° del primo tempo.
Evviva!
Successivamente ,vi racconterò come ho passato il resto del pomeriggio e la serata, fino alla conclusione di questo giorno festivo.
Ed eccomi pronto a mantenere la mia promessa.
Appena finita la partita dell’Inter, ho assistito a “Sky Calcio Show”, la trasmissione televisiva, condotta da Ilaria D’Amico (come mi fa impazzire quella donna, quanto mi piace!), che mostra tutti i gol e le fasi salienti delle partite di serie A della giornata.
Poi, dopo aver constatato che sulla schedina “Totocalcio” avrei potuto fare, al massimo, solo 11 punti e quindi non vincere niente per un soffio( e mamma aveva speso 36 Euro per quella schedina!), ho cominciato a mettere un po’ d’ordine nella mia camera per prepararla a dovere, visto che attendevo la visita serale del mio amico Enzo (di “fede laziale”), con il quale avrei seguito il posticipo delle 20.30, Lazio-Milan, in onda (mi sembra ovvio!) su “Sky”.
Nella lunga attesa ho approfittato, di tanto in tanto, per seguire qualche scorcio delle olimpiadi invernali di Torino( ad oggi, 14-2, gli Italiani hanno già conquistato 3 medaglie: una d’oro, con l’alto-atesino Zoeggler nello slittino individuale e due di bronzo con Fabris, nel pattinaggio-velocità, e Pietro Piller-Cottrer nella combinata nordica!), gustando anche qualche splendida immagine della cerimonia d’apertura.
Per la verità, l’imponente manifestazione olimpica sarebbe cominciata la settimana dopo e, cioè il 10 Febbraio, ma me ne sono accorto solo adesso, mentre sto scrivendo.

Ma torniamo alla visita domenicale del mio carissimo amico Enzo, che è sempre graditissimo ospite di mia madre ed io! Vincenzo (è il suo vero nome, ma tutti lo chiamano col diminutivo) è arrivato a casa nostra alle 20.20, puntualissimo come al solito.
Mia madre si è accomodata nel salone, dove avrebbe seguito la puntata(in onda su RAI 1) dell’ennesimo capitolo( il terzo!!!) di “Orgoglio” che, comunque, piace anche a me, mentre io e il mio amico ci siamo sistemati nella mia camera per assistere alla sfida Lazio-Milan che, come succede quasi sempre ogni volta che una partita va in scena all’ “Olimpico”, sarebbe cominciata con un cospicuo ritardo sull’orario previsto.
Da premettere che, prima dell’inizio dello “scontro” tra le due formazioni romana e meneghina, ho inserito nel mio televisore “Philips” una video-cassetta, al fine di registrarmi la puntata di “Orgoglio”( che poi sarebbe cominciata con ben mezz’ora/tre quarti d’ora di ritardo, poiché prima andava in onda la trasmissione “Super Varietà”).
Inoltre ,questa volta non ho ceduto la mia poltrona ad Enzo( che non ha mai fumato in tutta la sua vita), ma l’ho fatto accomodare su una sedia pur confortevole per un semplice motivo: volevo fumare in pace sulla mia poltrona durante la partita dato che, nelle altre occasioni in cui ci siamo guardati a casa le partite, ho sempre fumato seduto sul mio letto, e questa per me è ragione di una certa “sofferenza”: in ogni caso, Enzo ha accettato di buon grado.

Finalmente, l’arbitro dà il fischio d’inizio e parte Lazio-Milan.
Nell’occasione, anch’io mi schiero dalla parte della squadra bianco-celeste, sia per solidarietà con il mio amico che per simpatia nei confronti della Lazio, che è pur sempre un “team” di Roma e lo preferisco ai rossoneri, anche per altre ragioni.
La partita si fa subito interessante ed emozionante e dopo attacchi e occasioni-gol da una parte e dall’altra, con un generosissimo “forcing” laziale nel finale della “contesa”,termina con un giusto risultato di parità (0-0).
Lo “scontro” è stato, in definitiva, bello e, come commento finale, posso dire che il maggior numero di azioni e occasioni pericolose le ha costruite il Milan ma la Lazio, dal canto suo, ha goduto, forse, di una leggera “supremazia territoriale”.
Finita la “tenzone”, Enzo è andato subito a casa sua( ma io e lui ci siamo anche confidati reciprocamente), per evitare di trovarsi bloccato nel traffico del post-partita e,quindi, rientrare non troppo tardi.

Comunque ,la mia serata domenicale non era ancora finita e sarebbe continuata sino……alle “ore piccole”! Adesso, vi spiego perché ;la puntata di “Orgoglio” non era ancora terminata e, mentre mia madre ne stava seguendo la lunga parte conclusiva, io ne approfittavo per gustarmi, nel salone, della buona musica in cuffia col mio favoloso impianto stereo-Hi-Fi.
Al termine della “puntanata” (così definisco certe lunghe puntate di “fiction”) io e mamma ci siamo sistemati in camera mia, lei per rivedersela registrata, io per gustarmela dalla video-cassetta,alla cui incisione ho assistito, come se fosse stata in presa diretta.
La “fiction” è stata bella, drammatica e appassionante come tutte le sue puntate.
Al termine, sono andato a letto, tra una cosa e un’altra, molto tardi e ho dormito circa 6 ore.
La mattina dopo mi sono alzato, ho fatto colazione ma, per una serie di motivi, non sono andato a lavorare e ne ho approfittato per dormire: ne avevo proprio bisogno! (Mi sarei fatto compilare, successivamente e dal Dottor Di Gennaro, un regolare certificato, valido per una giornata).
Passerò ,ora alla descrizione di questo nuovo giorno.
Nel pomeriggio, come avevo avuto modo di sottolineare prima, mi sono recato alla chiesa di “San Leone Magno” per l’appuntamento confessione-chiacchierata con Padre Raffaele; visto che ero arrivato con un certo anticipo rispetto alle 18,00, ne ho approfittato per pregare( durante la funzione religiosa delle 17.30), raccogliere le idee per la confessione e ricevere la Santa Comunione.
Dopodicchè, alle 18.00 in punto, il buon e bravo Raffaele Buono, nativo di Bari ma che vive da moltissimi anni a Roma( me lo ricordo ancora ,quando avevo 12/13 anni, e già lui celebrava la Messa nella stessa chiesa), mi ha ricevuto nel suo studio. Lì io mi sono confessato e ho fatto di tutto per aprirmi a lui come ad un fratello: ho cercato di dirgli tutti i miei peccati, gli ho parlato dei miei problemi sul lavoro e personali, soffermandomi a lungo sulla depressione mia e di mamma, nonché sul mio disagio per la mancanza di una compagna.
Lui mi ha dato l’assoluzione ed una bella e intelligente penitenza, a cui io ho poi adempiuto nella chiesa, dopo il nostro incontro e davanti alla statua di Gesù e……, che volete che vi dica?!?, sono uscito da quella chiesa e tornato a casa rasserenato e, tutto questo, mi avrebbe giovato anche la mattina dopo, quando mi sarei recato sul posto di lavoro.
Tornando alla serata di Lunedì, l’ho passata con mamma seguendo, insieme a lei, la quarta puntata di “Orgoglio”.

Intanto, vi voglio aggiornare sul medagliere degli “azzurri” alle Olimpiadi invernali di “Torino 2006”; ad oggi, 17-2, la squadra italiana è sesta, grazie a due medaglie d’oro e tre di bronzo!
Ma, degli altri due allori parlerò in seguito.

La settimana è passata tranquillamente con il solito tran-tran lavorativo e lo “stress” che mi prende nelle metropolitane, all’andata e al ritorno, soprattutto sulla “linea B”, tra la gente che si accalca sempre “paurosamente”.
Ma veniamo alla serata di mercoledì.
Accensione del lumino davanti al quadro di Gesù Bambino e della Madonnina (che, però, porta meno fortuna rispetto al “bambinello”) poiché ,l’avrete già capito, l’Inter, alle 20.30, avrebbe affrontato la Fiorentina fuori casa nell’ultimo turno serale e infrasettimanale del campionato, prima della fine dello stesso: quindi, mamma ed io ci piazziamo in camera mia, per seguire la telecronaca su “Sky”.
Partenza “sprint” dell’Inter ma ,dopo appena sette minuti di gioco, arriva la “doccia fredda”, causata dal “maledetto” ex di turno, Brocchi che, con una bella “punizione” da fuori area, supera la “barriera” e,purtroppo, anche il nostro portiere( non esente da colpe), dopo un rimbalzo davanti a lui: 1-0 per la Fiorentina.
Per tutta la prima parte della sfida, l’Inter attacca ripetutamente e gli avversari agiscono, anche pericolosamente, in contropiede: tuttavia, il maggior numero di situazioni da gol e la migliore qualità delle occasioni da rete le costruisce l’Inter ma, vuoi per la bravura di Lobont( il portiere “viola”) in serata di grazia, vuoi per imprecisione dei giocatori nerazzurri e, come se non bastasse, per l’annullamento di un regolarissimo gol dell’argentino Cambiasso (che avrebbe sancito il “sacrosanto” pareggio momentaneo), il primo tempo si conclude sull’esiguo vantaggio della Fiorentina, che va al riposo sull’1-0.
Nella ripresa, dopo soli 2 minuti, arriva il raddoppio della Fiorentina grazie ad una bella azione corale( o da palla inattiva o ,forse, in contropiede!) finalizzata da Jimenez, appena entrato.
Il contraccolpo psicologico subito dall’Inter si fa sentire e, per 15/20’, la difesa interista sbanda paurosamente, la squadra cerca di reagire, ma il morale è “sotto i tacchi”.
Il finale arrembante dei “nostri” è tardivo e produce solo l’inutile rete di Recoba su splendida e precisa punizione che, dopo aver aggirato la barriera, s’insacca quasi nel “sette” e alle spalle di Lobont: 2-1 per la Fiorentina.
Poi, il fischio finale dell’arbitro sancisce il risultato finale.
Come commento del secondo tempo, posso dire che lo stesso è stato giocato con meno cattiveria e “animus pugnandi” (anche per stanchezza) da parte dell’équipe nerazzurra ma, se è vero che la squadra toscana poteva segnare perfino il terzo gol, è anche vero che un risultato di parità,forse, ci poteva anche stare.

Apro una parentesi a proposito degli altri due allori conquistati dall’Italia alle Olimpiadi invernali: una medaglia di bronzo nello slittino biposto maschile e, finalmente,il secondo oro arrivato ieri( 16-2), questa volta nell’inseguimento a squadre di pattinaggio-velocità nel quale, nella finale contro i favoriti Canadesi, gli Italiani hanno “stravinto” meritatamente con 2’’ e 82’’’ di vantaggio, dopo una gara appassionante sulla distanza di 3.200 metri: Viva l’Italia!
Aggiornerò questo diario successivamente.

Bene ,sono arrivato in ufficio in questa brutta giornata piovosa e invernale( anche se adesso và un po’ meglio dal punto di vista atmosferico) di Lunedì ,20 Febbraio; il medagliere italiano ai “Giochi olimpici della neve” si è così arricchito:dapprima, con una medaglia di bronzo, grazie alla staffetta femminile di fondo “4 per 5 Km” e poi, ieri mattina, con lo splendido terzo “oro”, conquistato dalla staffetta maschile( sempre di fondo) “4 per 10 Km”( i componenti azzurri erano Piller-Cottrer, Di Centa, Valbusa e Zorzi). Per cui ,l’Italia è rimasta nella “Top ten”(cioè, tra le prime dieci nazioni partecipanti alla “Olimpiade”) nella classifica generale, grazie a 3 medaglie d’oro e 4 di bronzo!
Peccato per la coppia Fuser-Poli–Margaglio (pattinaggio artistico su ghiaccio), che poteva aspirare all’ “oro”ma, proprio nella serata di ieri, è scivolata al settimo posto.
Comunque ,nella conclusione della gara, prevista per oggi, la coppia italiana potrebbe conquistare almeno il “bronzo” o l’ “argento”: speriamo bene!

E passiamo ora alla descrizione della giornata di due Venerdì fa.
Dopo la mia solita giornata lavorativa, sono tornato a casa, ho pranzato e mi sono rilassato un po’ con della musica. Nel pomeriggio, abbastanza caldo e assolato, non dovevo correre troppo poiché non avevo il mio solito appuntamento con “Tino”, il mio buon amico e psicoterapeuta, per cui potevo vedermi ,con più calma, con Enzo, con cui mi sarei dovuto trovare, davanti al cinema “Adriano”, per le 19.50, per prendere qualcosa in fretta per cena alla rosticceria-tavola calda presso il multisala cinematografico, dove poi avremmo assistito al film “Match point”, scritto, diretto, ma non interpretato da Woody Allen.
Prima di uscire di casa, ho ingannato un po’ il tempo giocando a carte con la mamma e,mi sembra, leggendo “Tex”.
Dopodichè, con largo anticipo (consigliato anche da mia madre per questo,dato che il bus 49 è molto rado), mi sono recato alla fermata dell’autobus, che ferma vicino casa mia, per raggiungere l’ “Adriano” a “Piazza Cavour”.
Fortunatamente ,il mezzo è arrivato sotto casa con non molto ritardo, per cui io, munito di cellulare, tessera “intera rete” e 35 Euro nel portafoglio, sono montato sul bus e ho raggiunto il capolinea, dove si trova appunto il cinema, alle 19.10.
Là ho aspettato per una mezz’oretta Enzo e, nel frattempo, ho fumato una sigaretta e ho consumato una decina di caldarroste ,che ho pagato 3 Euro.
Finalmente è arrivato il mio amico, siamo andati a cenare e bere frugalmente alla rosticceria e, dopo, ci siamo seduti su una panchina dei giardini di “Piazza Cavour” e, chiacchierando un po’ con lui a proposito dei miei problemi e di altre cose, mi sono fumato un’altra sigaretta.
Entrati poi al cinema, Enzo ed io abbiamo assistito al film, che a lui non è piaciuto molto, mentre a me un tantino di più.
Vi spiego subito, facendo un commento alla proiezione: il primo tempo è stato un po’ lento e ha avuto le tinte di una commedia per i primi venti/trenta minuti ma ,dal finale della prima parte mi ha cominciato ad interessare e appassionare di più. Nel secondo tempo, che mi ha francamente deluso quasi per tutta la durata e, soprattutto, per il finale, il film ha assunto i caratteri del “thrilling”.
Come dicevo, la fine mi ha…letteralmente fatto cadere le braccia, anche se l’intero film fa riflettere.

Usciti dal cinema, il mio carissimo Enzo mi ha accompagnato con la macchina a casa, davanti alla quale, io e lui abbiamo parlato per una buona ventina di minuti: gli ho detto della mia scarsa serenità attuale, dovuta ai problemi sul lavoro, alla mancanza di una compagna, alla depressione di mia madre e anche a cose di minor conto. Tutte queste cose e altre ancora si accumulano, mi rendono nervoso, mi danno improvvisi e violenti impulsi e scatti di rabbia e mi fanno sfogare con mamma e con la religione in generale( oltre a rendermi poco tranquillo il sonno).
E infatti tutto questo, insieme a una triste riflessione che avevo esposto a mamma quel pomeriggio prima di vedere Enzo( la classica “goccia” che aveva fatto “traboccare il vaso”), era sfociato finalmente nel pianto pomeridiano di quel Venerdì. Dal canto suo ,Enzo mi ha detto che devo essere più sereno( e, certe volte, devo dire che,durante la mia vita, ho sprazzi di serenità che eccedono nell’euforia e, a tratti ,rasentano la felicità) e affrontare i problemi man mano che si creano.
Al contrario, spesso, io faccio troppi programmi a lunga scadenza.
Enzo, come al solito, insieme a “Tino”, ha su di me un sano effetto “taumaturgico”.
Quella serata con Enzo, insomma, mi ha fatto bene e mi ha anche abbastanza distratto.
Rientrato a casa ,ho fatto a mamma un resoconto, relativamente breve, della serata passata e,più tardi, sono andato a letto.

Il giorno dopo, Sabato 11 Febbraio e dopo un sonno di circa sette ore, sono andato da Padre Ivo per una bella confessione-chiacchierata che mi ha molto rasserenato e, tornato a casa, ho pranzato e mi sono preparato per il pomeriggio.
Finito di mangiare, mi sono rilassato un po’, ma poi sono subito uscito per recarmi alla palestra di “Via Asinio Pollione”, dove ho chiacchierato con alcuni amici, ho parlato soprattutto con Bruno(che è stato piuttosto comprensivo con me) e ho giocato abbastanza bene a pallavolo; la mia squadra ha vinto per 2 set a 0 (25-22 e,mi sembra, 26 a 24[ comunque ai vantaggi]) e io ho messo a segno, più o meno, 9 punti.
Dopo il “match”, mi sono un po’ riposato,lavato e rinfrescato, ho parlato appunto con Bruno e ho giocato un piccolo spezzone di un’ altra partita, nella quale ho “infilato” altri 2 punti.
Così, dall’inizio della mia stagione ,diciamo, “agonistica”( e non sono stato sempre presente!) ho messo già, …nel carniere, un bottino che oscilla tra gli 84 e i 96 punti.
Uscito dall’istituto ,sono stato accompagnato in macchina da Bruno e Alessandro, destinazione “Piramide”, da dove ho preso la “metro” B per cambiare a “Termini”, stazione dalla quale ho proseguito fino a “Cornelia”,tramite la “Linea” A e, ansimante e sudato, nonostante il freddo delle 8.00 di sera, sono finalmente rincasato.
Mi attendeva il posticipo calcistico del nostro massimo campionato tra Lazio e Udinese (allo stadio “Olimpico”). Nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo, ho consumato in fretta una piccola “cena fredda”, finita la quale ho ripreso il mio posto in poltrona e in camera mia, per seguire la seconda parte della partita, che poi è finita 1-1.
Ma la mia serata non finisce qui; infatti, al termine di Lazio-Udinese e sempre sulle frequenze di “Sky”, ho seguito l’anticipo delle 18.00, Treviso-Chievo, grazie alla video-cassetta che la mia brava mamma aveva registrato mentre ero in palestra: l’incontro è finito con la vittoria esterna della simpatica squadra veronese, che ha piegato i Trevigiani per 2 a 1. (E anche stavolta, io non conoscevo il risultato.

Vorrei aggiornare ora il mio piccolo diario sulle olimpiadi della “neve”: purtroppo la coppia italiana di pattinaggio artistico (Fuser-Poli–Margaglio), dopo l’errore della prima prova serale, si è sì riscattata ampiamente nella seconda, ma ciò non è valso ,sfortunatamente, per conquistare una medaglia, bensì un onorevole 6° posto. Inoltre, la Kostner e la Fontana hanno sì conquistato la finale nel “singolo artistico”( Silvia Fontana con il 23° posto); purtroppo, però, la nostra “punta di diamante”, Carolina Kostner, è caduta nella prima prova, ha reagito riscattandosi benissimo, ma ha avuto accesso alla finale di stasera( 23 Febbraio) con l’undicesimo piazzamento, compromettendo così la possibilità di conquistare una bella medaglia.
Tuttavia Carolina non dispera di conquistare almeno il bronzo stasera e Silvia, dal canto suo, può fare meglio del 23° posto con cui ha avuto accesso alla finale.
In ogni caso ,il nostro medagliere si è ulteriormente arricchito, grazie all’ “oro” di Fabris nei 1500 m. “Short Track” maschile (pattinaggio velocità) e ai due “bronzi” conquistati, nella stessa specialità, dalla staffetta femminile( non ricordo bene su quale distanza) e dalla coppia Wassen-Steiner–Isacco nel bob a due “donne”.
Perciò, a tutt’oggi, l’Italia è nona nel medagliere generale ,grazie a 4 “ori” e 6 “bronzi” e le gare olimpiche non sono ancora terminate, quindi……finchè c’è vita ,c’è speranza!

Tornando a parlare di Sabato 11, sono andato a dormire tardi e avrò dormito un 6/7 ore.

Ora passo alla descrizione della Domenica successiva.
Dopo la Messa mattutina, sono ritornato a casa e “mangiato e caffettato” , sono andato nella mia “tana” per prepararmi a passare il pomeriggio. Come partita su “Sky” ho scelto Livorno-Fiorentina, poiché la “mia” Inter avrebbe giocato la sera, a “San Siro” contro l’odiatissima Juventus.
Ma procediamo con calma, parlando prima di Livorno-Fiorentina. è stata una bella e intensa partita, che ha visto la meritata vittoria dei Livornesi per 2-0.
E ora passiamo all’incontro che mi interessava di più e, cioè, la sfida Inter-Juventus delle20.30, in casa dell’Inter.
Accensione scaramantica del lumino a Gesù Bambino prima dell’inizio della partita e, così, mamma ed io ci prepariamo ad assistere, in camera mia e da ottimi tifosi interisti, sulla frequenza “Sky” a schermo panoramico (canale 206).

Vorrei prima spendere due parole sulla mia accensione del lumino; lo faccio, ripeto, come gesto scaramantico, anche se ,spesso, mi rivolgo a Gesù Bambino e alla Vergine, perché io e mamma vinciamo le nostre “battaglie più importanti e desiderate”.

Inizia la partita, ed è subito sfida vera e appassionante, ma l’Inter, dopo un discreto inizio, si mette a giocare troppo contratta e arretra pericolosamente il suo baricentro.
Ma per la mia personale telecronaca, vi rimando a domani.
Dunque, le occasioni da rete del primo tempo non sono molte, ma pericolose; c’è subito un insidiosissimo tiro dello juventino Emerson (che il nostro portiere respinge molto bene) e un’altra favorevole opportunità per la Juventus.
Poi, dopo i primi venti/venticinque minuti, esce fuori pian piano l’Inter, che si fa pericolosa in più di un’azione e segna anche un gol con Adriano, ma la rete, purtroppo ,è annullata, dato che la splendida punizione, calciata direttamente in porta e insaccata all’incrocio dei pali alle spalle dell’incolpevole Buffon (che si tuffa vanamente in volo), è di “seconda”.
Una volta che, finalmente e dopo tanto tempo, si era sbloccato Adriano……che peccato!
La rete, annullata giustamente, era arrivata nel finale del primo tempo( che riserva un “forcing” emozionante dell’Inter) e sarebbe stato importante, per i nerazzurri, andare all’intervallo col vantaggio di 1-0: tuttavia, devo dire che anche se i primi 45’ sono stati abbastanza equilibrati e lo 0-0 finale si può considerare giusto, la compagine torinese ha dimostrato di essere più compatta e “cattiva” dei “nostri”.
Comunque, al riposo, mia madre ed io siamo fiduciosi e speranzosi, anche se io nutro qualche perplessità in più, rispetto a lei.
Ma passiamo al secondo tempo.
L’Inter si getta in avanti( sulla falsariga del finale della prima parte della gara) e,finalmente, si dimostra più “cattiva” e pressante rispetto al primo tempo. Il secondo sarà, alla fine, più appassionante e avvincente del primo, ma procediamo con ordine; proprio nel momento migliore della squadra milanese, succede il “patatrac”: su azione di rimessa, la Juve riparte velocissima e,con una splendida azione corale, trova la difesa interista( che, in diverse occasioni, “balla” paurosamente per tutta la durata della partita) scoperta, mettendo in condizione Ibrahimovic di trovarsi la porta spalancata e di appoggiare comodamente in rete all’altezza del secondo palo: 0-1 per la “maledetta vecchia signora”!
Da quel momento in poi, si vede l’Inter “tutto cuore” e si succedono azioni entusiasmanti e pericolose da una parte e dall’altra finchè ,finalmente, la nostra squadra trova il meritato e sospirato pareggio così: su situazione da “palla inattiva”, il difensore argentino Samuel svetta, di testa, su tutti, battendo Buffon.
1-1 e… si riaccendono le speranze!!!
Speranze, tuttavia deluse quando, grazie ad una punizione inesistente (il “ceco maledetto” Nedved si è letteralmente “buttato”!), “pennellata” magistralmente dallo juventino Del Piero (il “rinato Pinturicchio”!), che sorvola la “barriera” e si insacca all’incrocio dei pali e, purtroppo, alle spalle del nostro esterrefatto portiere. 2-1 per le “odiate zebre”!
A nulla vale l’assalto finale dell’Inter( che rischia anche in contropiede), se non a un palo clamoroso di Recoba, entrato dopo il secondo vantaggio torinese e che, tutto sommato, avrebbe regalato ai nerazzurri un giusto e meritato 2-2.
La partita finisce sul 2-1 a nostro sfavore!
Come dicevo prima, l’Inter avrebbe meritato il pareggio, ma ha pagato gli errori commessi nel primo tempo e una minore “cattiveria” agonistica e in fase di finalizzazione, oltre a una minore compattezza di squadra, tutte doti che la Juventus ha mostrato di possedere in più rispetto a “noi”.
Smaltita la cocente delusione, mamma ed io ci siamo “consolati” assistendo alla puntata registrata,grazie alla solita video-cassetta, di “Orgoglio, Capitolo terzo”.
Sono andato, così, a letto, non ho dormito molto ma, ciò nonostante, la mattina dopo sono andato regolarmente in ufficio per adempiere al mio dovere quotidiano.

Apro ora la solita parentesi sui giochi olimpici invernali che, ad oggi( 24-2), non ci hanno più dato grosse soddisfazioni. Infatti, nella finale di pattinaggio artistico femminile( specialità “danza” e con 24 atlete partecipanti) la Fontana, seppur dopo una confortante prova conclusiva, non è andata al di là del 23° posto, mentre Carolina Kostner, pur commettendo qualche errore nella finale, si è riscattata completamente dopo l’11° posto conquistato nella prova di accesso alla gara conclusiva.
Tuttavia, ciò le è valso solo un ,comunque, onorevole 9° piazzamento in classifica.
Nel “ranking” generale del medagliere olimpico, quindi,gli atleti italiani sono sempre noni, grazie a 4 medaglie d’oro e 6 “bronzi”.
Premetto, però, che non so ancora niente di quello che è successo stamattina nelle gare odierne.

Passo ora alla descrizione della giornata di Sabato ,18 Febbraio.
Oggi ,non ho l’impegno della palestra, poiché essa non sarà disponibile, e questo vale anche per Sabato 25, visto che per queste due date le suore accoglieranno nell’impianto i bambini per le feste di Carnevale.
Del resto, meglio così, poiché alle 18.00 sono previsti gli anticipi di serie A tra Livorno e Inter e Messina e Juventus.
Dopo aver mangiato e aver gustato il caffè, mi sono rilassato come al solito: musica, fumo, lettura di “Tex”, uno sguardo “cospicuo”, di tanto in tanto, alle olimpiadi invernali e un po’ di “pennichella” pomeridiana, nell’attesa delle “fatidiche” ore 6.00, poco prima delle quali, io e mamma ci accomodiamo in camera mia, per assistere all’incontro che i nerazzurri giocano a Livorno.
La nostra squadra deve assolutamente vincere, per accorciare il distacco nei confronti della capolista Juve e allontanare il pericoloso ritorno del Milan che, nel frattempo ,ha raggiunto l’Inter in classifica e, alle 20.30, giocherà un “apparente” estremamente facile posticipo “casalingo” contro il Cagliari.
Ma torniamo a Livorno-Inter, con le speranze (mie e di mamma, naturalmente!) di una difficile vittoria in trasferta dei nerazzurri e di un “passo falso”, in contemporanea, della Juventus a Messina.
In poche parole, tutta la partita scorre con poche occasioni da gol da una parte e dall’altra (solo due/tre le opporunità più pericolose, diciamo una per il Livorno e una per l’Inter) e l’incontro, piuttosto equilibrato, finisce su un giusto risultato di 0-0.
D’accordo che la squadra labronica (il Livorno) è una delle rivelazioni del campionato e, perciò, è considerata piuttosto forte e, in particolare, sul proprio campo il “team” è molto duro da affrontare; c’è da dire,comunque, che i nerazzurri avrebbero dovuto tentare qualcosina in più per cercare di vincere il “match”, tanto più che la Juventus aveva pareggiato 2-2 sul difficile campo di Messina e,quindi, l’Inter non aveva saputo approfittare di questa buona occasione.
Ora i punti di distacco dei “nostri” rimangono 12 dalla Juve e con la triste prospettiva che il Milan, stasera ,potrebbe staccare i “cugini interisti” di due punti.
Infatti, la sera, il Milan avrebbe “regolato” il Cagliari per 1-0.

Apro la solita parentesi sulle olimpiadi invernali di Torino, conclusesi il 26 Febbraio con la splendida medaglia d’oro italiana, vinta da Giorgio Di Centa nella 50 Km di fondo a tecnica libera; il bottino conquistato dai nostri atleti è stato molto confortante (5 “ori”, 6 “bronzi” e nono posto nella classifica generale finale) e io, Domenica scorsa, ho potuto assistere, alla televisione, anche a delle gradevoli e coreografiche immagini della cerimonia di chiusura di questa importantissima manifestazione.

Ma ora parliamo di come ho passato la giornata di Domenica, 19-2.
La mattina, non sono andato a Messa, perché non me la sentivo per tutta una serie di ragioni. Mia madre ha da poco smaltito l’influenza (che poi le sarebbe rivenuta la settimana dopo[ ridendo e scherzando le sarebbe durata, in tutto, 7 giorni ma, grazie a Dio, adesso sta bene!{1° Marzo}]) e preferisce non andare in chiesa anche lei, per non subire una ricaduta.
Dopo pranzo, mamma è andata a riposarsi e io ,poco dopo, ho accolto in casa il mio carissimo amico Enzo, con cui avrei assistito (sempre sui teleschermi di “Sky” e alle tre pomeridiane) alla difficile partita che la “sua” Lazio avrebbe giocato, in trasferta, contro la Fiorentina.
Enzo aveva un po’ paura di questo “match”, poiché la squadra toscana è forte e temibile, specie sul suo campo, ma il timore del mio amico era fondato anche su un’altra valida ragione: tutte le volte che io e lui abbiamo visto una partita della Lazio a casa mia, la squadra romana ha sempre perso o pareggiato, quindi c’era da sfatare questa… tradizione sfavorevole!
La partita comincia, la Fiorentina attacca, ma la Lazio si fa pericolosa in contropiede e ,nel finale del primo tempo, passa in vantaggio con una bella rete su azione corale: 1-0 e questo è l’esito su cui si chiude il primo tempo.
Enzo ed io siamo felici, poiché anch’io, sotto sotto, faccio il tifo, in questa partita, per la sua squadra, anche se l’eventuale vittoria laziale non mi andrebbe bene per la schedina.
Inizia il secondo tempo e la Lazio raddoppia subito con uno splendido gol di Rocchi, al che io e il mio amico esultiamo per la seconda volta.
Ma dopo un po’ di tempo, la Fiorentina accorcia le distanze, grazie a una stupenda rete di Bojinov che s’insacca, all’incrocio dei pali e alle spalle dell’incolpevole e stupefatto Peruzzi, portiere laziale. Da quel momento, e siamo al 24° minuto, è un assedio “viola” e una sofferenza per Enzo.
In ogni caso, la difesa laziale resiste bene (anche se spesso è in affanno e rischia di subire l’insperato pareggio fiorentino), l’équipe bianco-celeste risponde pericolosamente in contropiede e chiude in attacco dimostrando, alla fine della partita, di meritare il 2-1 a suo favore.
A me ,in fin dei conti, è andata anche bene, dato che ho fatto solo dieci punti sulla schedina e, quindi, non ho vinto niente.
Prima ,durante e dopo la partita, io ed Enzo abbiamo parlato un po’, come d’uso e devo dire che, grazie alla sua opera di convinzione nei miei confronti, la sera alle 6.30, ho assistito alla Messa nella solita chiesa di San Leone Magno, ricevendo anche la Santa Comunione; così,ho adempiuto al mio dovere di Cristiano cattolico e sono stato anche contento e rasserenato.
Tornato a casa, ho consumato la solita “cenetta fredda” e, visto che, tra l’altro, non c’erano posticipi serali calcistici, ho concluso la mia nottata, guardando con mamma un’interessante e appassionante puntata di “Orgoglio Capitolo terzo” e leggendo uno dei miei soliti fumetti di “Tex”.

Martedì, 21 Febbraio, grande serata e nottata, dedicata alla “Champions’ League” di calcio, seguendo ogni tanto, le olimpiadi invernali.
Ma parliamo di calcio (tanto per cambiare!). Quella sera erano di scena due squadre italiane in “Coppa”. Alle 20.45, ho assistito a Bayern Monaco-Milan su “Sky” e sono stato contento(per l’occasione tifavo Milan) del pareggio sofferto ma meritato, strappato dalla squadra milanese(1-1) sul difficile campo tedesco.
Ma la mia contentezza ha raggiunto l’esaltazione completa quando, al termine dell’incontro del Milan, ho seguito la registrazione, sulla solita video-cassetta, dell’incontro in trasferta dell’ “odiata” Juventus contro i tedeschi del Werder Brema( premetto che non ero a conoscenza dell’esito finale).
Perché tanta esaltazione?!? Semplicemente poiché, al termine di un “match” duro, avvincente e altalenante anche nel punteggio, ho potuto constatare che la Juve aveva perso per 3-2 contro la squadra gemanica per cui, per quasi tutta la durata della partita, facevo sfacciatamente il tifo!
Ci voleva proprio, da parte mia, questo sfogo e questa esaltazione contro la Juventus: finalmente una buona notizia!
La sera dopo altra giornata, la seconda e ultima, dedicata alla “Coppa dei Campioni”( a me piace chiamarla ancora così) e, precisamente, agli ottavi di finale di andata.
Questa volta è di scena l’Inter ,che gioca ad Amsterdam contro l’Ajax per cui, dopo il solito “rito”, mamma ed io ci accomodiamo in camera mia, per seguire la nostra squadra in “diretta” e,inutile dirlo, sullo schermo di “Sky”.
L’impegno di questa sera dovrebbe essere abbastanza semplice, sulla carta, per i nerazzurri tuttavia, come si sa, a questo punto della manifestazione ogni avversario è da prendere con le molle, poiché siamo all’eliminazione diretta nell’arco di due sole partite, andata e ritorno.
Comincia il primo tempo, l’Inter è nervosa, lascia troppa iniziativa all’Ajax, che è nettamente inferiore a “noi” ma, senza strafare, attacca pericolosamente verso la porta interista; dal canto suo, la squadra milanese risponde con poche iniziative e palle-gol veramente pericolose.(In realtà si sveglia soprattutto nel finale del primo tempo, già sotto di due reti, come spiegherò). Così succede l’incredibile, fatto sta che il brutto primo tempo dell’Inter la costringe a uno svantaggio di 2 reti a 0 al momento dell’intervallo.
Come commento, si può dire che gli Olandesi non hanno fatto molto per chiudere la prima parte della gara a loro netto favore, ma l’Inter ha fatto ancora meno e, quindi, almeno il vantaggio di una rete per l’Ajax (visto che, seppur tardiva, una reazione dei “nostri”, che avevano anche avuto le migliori palle-gol, c’è stata) ci sta tutto, al termine del primo tempo.
Comunque, la squadra nerazzurra può solo peggiorare nella ripresa e, perciò, c’è da sperare nella reazione grintosa e combattiva dell’Inter nel secondo tempo, che infatti inizia sotto i migliori auspici per l’équipe di Milano, grazie alla rete-lampo di Martins.
L’Ajax, colpita a freddo, mostra tutti i suoi limiti, mentre viene fuori tutta la classe degli uomini diretti da Mancini, allenatore interista, che nella ripresa azzecca una bella mossa, sostituendo subito lo spento e irriconoscibile Cesar del primo tempo.
Sul 2-1 per l’Ajax, l’Inter insiste, si butta a capofitto su tutte le palle, crea una serie di situazioni pericolose e, talvolta, anche clamorose nell’area avversaria, mostra sprazzi di calcio-spettacolo e l’Ajax, dal canto sua, ha paura!
Tuttavia il gol del pareggio ancora non arriva e, pian piano, la squadra olandese recupera coraggio e comincia a farsi vedere in avanti, a volte minacciosamente ma, finalmente, dai e ridai, arriva il gol del pareggio interista con uno stacco perentorio di testa di Cruz, su azione concitata :2-2!
L’Inter poi chiude in attacco e, nel finale, sfiora anche la vittoria, ma il risultato non cambia e, in fondo, in vista della gara di ritorno a Milano, va bene così.
Mamma ed io siamo stati contenti, abbiamo festeggiato con un bicchierino e abbiamo concluso la serata, ritirandoci nelle nostre stanze per andare a dormire.
Prima, però, mi sono visto tutti i gol delle partite della serata.

Apro una parentesi sulla giornata di ieri, 1° Marzo. Tornato a casa dopo l’ufficio, ho regolarmente pranzato con mamma, che nel pomeriggio sarebbe andata dalla parrucchiera( ieri, finalmente, è uscita mattina e pomeriggio, dato che da un tre/quattro giorni si è ripresa completamente dalla fastidiosa influenza), ho preso il caffè e mi sono gustato un po’ di sigaro cubano ascoltando, nel salone, il vecchio ma sempre valido disco “Greatest Hits” dei Santana.
Poi, rimasto solo in casa, ho praticato mezz’ora abbondante di Cyclette in camera mia, sulla bella musica dei canali audio di “Sky”.
Poi ho cominciato a leggere l’ennesimo “Tex”, quando è tornata mamma verso le 18.30.
Abbiamo cenato (io poco, perché era la giornata delle “ceneri”) e, dopo aver continuato la mia lettura di quel “Tex” (lettura che poi avrei completato quella notte stessa, prima di andare a letto) nella pace della mia camera, ho raggiunto mia madre nel salone, per assistere alla partita amichevole di calcio che l’Italia doveva giocare, a Firenze, contro la nazionale tedesca, incontro previsto per le 21.00.
La partita ha inizio e l’Italia ha un avvio bruciante, che si concretizza subito con un gol di Gilardino, lesto a “sparare” in rete dopo un “batti e ribatti” concitato sotto porta: 1-0!
La Germania è scioccata dal gol a freddo, non è mai pericolosa, insomma, non riesce a organizzare una reazione degna di nota, mentre gli “azzurri” sono travolgenti e insidiosi, specie in contropiede; e, appunto, su una bellissima azione di “rimessa”, nasce il secondo gol italiano, intorno al 20°.
Gilardino viene perfettamente lanciato e supera la metà campo involandosi sulla fascia destra, Lehmann, portiere tedesco, gli si fa incontro disperatamente ma, prima che possa intervenire con successo sul nostro attaccante, quest’ultimo dà un “assist” stupendo, a sinistra, per Toni che, pur scivolando, arriva puntuale all’appuntamento col gol, appoggiando di “piatto” nella porta praticamente sguarnita: ed è già 2-0 per “noi”!
Solo un tantino dopo, la Germania organizza una lenta e macchinosa reazione che frutta, però,solo una chiara palla-gol (mentre l’Italia ha dominato e letteralmente “massacrato” i germanici per tutto il primo tempo, creando diverse opportunità pericolose) per merito di Deissler, il cui tiro potente trova un attentissimo Buffon che, con un balzo felino, respinge di pugno!
Nel finale di tempo, l’Italia trova un altro gol, grazie a un imperioso e perfetto stacco di testa del romanista De Rossi: 3-0!
E si va al riposo con un’ Italia da applausi a scena aperta e una Germania piuttosto mediocre.
Inizia la “ripresa” e, dopo appena 10 minuti, c’è una bella e insistita azione d’attacco italiana, che termina con una “sponda”perfetta di testa di Camoranesi, su cui Del Piero si tuffa e,sempre di testa, batte imparabilmente Lehmann nell’angolino basso alla sua sinistra: 4-0!
A quel punto, l’Italia si rilassa, lasciando l’iniziativa agli avversari (che comunque manovrano molto confusamente) e, in ogni caso, è sempre pericolosa in contropiede.
La festa della possibile “goleada” è rovinata solo dall’inutile rete ,nel finale della partita, di Hueth per i tedeschi: 4-1 per gli azzurri!
E’ un trionfo, anche perché i “nostri” non segnavano 4 reti alla Germania dai tempi della memorabile vittoria “azzurra” dell’ “Azteca”,nella semifinale dei mondiali del ’70!
Io e mamma siamo stati molto contenti di tutto questo e abbiamo brindato, con un bicchierino, alla grande vittoria.
E’ vero che la nostra nazionale dovrà dimostrare tutto il suo valore nelle partite che contano, ma credo che il nostro allenatore, Lippi, abbia saputo costruire un’ottima squadra che, sicuramente, si farà onore ai prossimi “Mondiali”.
Per chiudere questa lunghissima parentesi, vi aggiorno su come ho concluso la serata: sono rientrato in camera mia, dove ho ascoltato un bel disco dei “Toto”,ho finito di leggere, come avevo già sottolineato prima, quel “Tex” e sono andato, finalmente, a dormire.

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