La mia piccozza
non è d’acciaio!
La mia piccozza
è la mia volontà!
Nel calduccio
del mio nido
mi trastullo beata
e mi godo serena
i sogni della prossima primavera.
In un sogno
ero tornata
indietro nel tempo.
Vedevo
un lungo treno a vapore
colmo di ardente carbone,
ma affacciato ad un finestrino
c’era il musetto limpido
d’un maculato vitellino.
Con un timido gesto di mano
l’ho salutato…..
……e l’antico treno …..
…..è svanito.
È presto ancora,
ma già stanco
ed oppresso
è il sole
e mira verso il monte.