Una margherita
tra le lacrime commentò:
"Sono sola
in mezzo a questo piccolo
tappeto verde
ed il passato mi torna in mente.
Rammento i bei tempi
quando le fanciulle,
staccando
i miei candidi petali
cercavano con le parole:
"M’ama e non m’ama?"
una conferma per un amore
appena nato.
Se il risultato era positivo
mi sentivo felice ed appagata,
ed il mio contributo
le rendeva gioiose.
Ora,
sono sempre qui,
sto aspettando
che passi qualche giovinetta
a raccogliermi
come in quei beati
tempi lontani"
Sono nata e cresciuta
tra le invisibili sbarre
della mia grave spasticità.
Non ho mai voluto sfuggire
alla mia quadruplice infermità
ed ho iniziato il mio cammino,
apprezzando la bellezza
delle minuscole cose,
filosofando sul perché
della vita
e stilando sonetti
che soltanto
il mio intelletto detta,
vibrando
alle mie vene poetiche.
La poesia m’induce,
con un’innata fantasia,
a mirare molto lontano,
a lottare con maggior forza
contro la mia fragilità fisica
ed a sperare in una più umana primavera.
Colorati dell’occaso
i sogni umani
sono vestiti da sera
per danzare con la notte.
Tra brevissime ore
verrà il mattino
colmo di ricordi
e di nostalgia.
La mia croce
di legno non è.
La mia croce
è di solare fantasia,
di fresche rime
e di sagge poesie.