Adozioni internazionali"Difficili dall’Est Europa, pensare ad Asia e Sud America"

Bloccate le adozioni internazionali da molti paesi dell’Europa orientale, gli aspiranti genitori dovrebbero guardare con più attenzione ai paesi asiatici e dell’America Latina.

L’ invito è della Commissione per le adozioni internazionali (Cai) che, nell’ultima relazione sulle autorizzazioni rilasciate nei primi sei mesi del 2005, si sofferma sul calo delle adozioni (meno 20% rispetto allo stesso periodo del 2004) ed afferma che "sta cercando di favorire le adozioni" dai paesi finora in gran parte trascurati dalle coppie italiane. Fra questi, appunto, i paesi asiatici e quelli dell’America Latina, dove – sempre secondo quanto sostiene la Cai – "i minori in stato di abbandono sono purtroppo ancora molti".

La Cai ribadisce le difficoltà sorte in alcuni paesi dell’Europa dell’Est.

In Russia, storicamente la nazione di provenienza con il maggior numero di minori adottati, le adozioni sono state per lungo tempo bloccata e in Romania è entrata in vigore nel gennaio 2005 una legge che vieta le adozioni internazionali, fatta eccezione per quelle di parenti rumeni residenti all’estero.

Dall’entrata in vigore della nuova normativa sulle adozioni internazionale (novembre 2000), sono state 9.845 le coppie che hanno chiesto l’entrata in Italia di bambini stranieri. Complessivamente sono stati adottati 11.824 bambini.

Il maggior numero di autorizzazioni riguarda coppie della Lombardia (19,8%), del Veneto (10,9%), del Lazio (8,8%), della Toscana (8,6%). L’età media dei genitori adottivi si è leggermente ridotta passando dai 41,5 anni per i mariti e 39,3 delle mogli del 2002 ai, rispettivamente, 41 e 39. Nell’82,3% dei casi si tratta di adozioni di un minore, del 15,3% di due minori, del 2,18% di tre minori. Fra i bambini adottati prevalgono i maschi (57,3%).

Nel 2005, la Russia, nonostante le difficoltà operative, continua ad essere paese leader: da lì sono arrivati 321 bambini. Segue l’Ucraina con 211, la Polonia con 96, la Colombia con 94, il Brasile con 93, l’Etiopia con 85 e l’India con 81.

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