Matrioska – l’Odissea di Pinocchioovverola doccia calda rilassa

l’Odissea di Pinocchio

la doccia calda rilassa

ed. Associazione Volontari “Il Cavallo Bianco”, Roma giugno 2005, in carta riciclata non sbiancata, pag. 256

è più di un diario, più di un canovaccio teatrale, più degli appunti per la spesa scarabocchiati sulla busta del pane…..È tutto questo, ma anche molto di più….. e molto di meno.
È il connubio tra quotidianità ed eccezionalità, tra mediocre e straordinario, tra l’indefinibile e insondabile e la banalità del vivere…..infine, è una vera e propria festa delle diversità, che si snoda tra sogno e realtà, favola collodiana e frammenti della poesia classica antica e moderna, melodie italiche e sfrenata musica rock, emozioni ed espressioni corporee tirate all’eccesso, e imprecazioni sacre, dolci carezze materne e gridi laceranti dal manicomio.

è la sintesi di quattro anni del Laboratorio Teatrale Integrato dell’ di Roma, un percorso di antropologia teatrale di un gruppo di persone senza né arte e né parte, che ogni tanto hanno abbandonato, a volte sono ritornati, talora sono scappati definitivamente, in alcuni casi sono stati “internati” dal Potere.

viene pubblicato contemporaneamente all’ultimo allestimento (probabilmente, quello definitivo e ancora incompleto) dell’ teatrale .
La è accaduta soltanto a Roma sette volte, in luoghi diversi e con allestimenti diversificati, a significare la difficoltà e l’impossibilità di replica di una , che vive degli stati d’animo storici, cronici e quotidiani dei suoi attori, nonché della presenza e dell’assenza di taluni di loro.
L’ (di cui a breve sarà disponibile anche il DVD), pur articolandosi in una serie di quadri successivi concatenati, è legato all’umore degli spettatori, che, qualora disponibili a lasciarsi coinvolgere nella propria specifica e peculiare diversità, possono provocare la deflagrazione della proposta teatrale, in infinite e indecifrabili schegge di sensazioni, turbamenti e gioie.

è un di sub-letteratura del margine, della multiculturalità che non riesce a divenire interculturalità, del frammento incompiuto, del compito per casa mai consegnato al maestro. Le parole si confondono con i bellissimi disegni che lo illustrano, quasi dei bozzetti cinematografici, che prefigurano l’emozione teatrale da portare sul palcoscenico.
È il sviscerato dal profondo della , è il che cerca di diventare carezza.

è idealmente dedicato alla Bielorussia, agli orfani con disabilità internati giovanissimi in manicomio, ai giovani immigrati che provano a vivere all’italiana, ad una appena nata e che rischia di chiudere per disinteresse ed ottusità.

(dall’introduzione di Umberto Lucarelli, scrittore e regista).

è senza prezzo, perché i frammenti di o si regalano o si bruciano. Si può richiedere all’, possibilmente contribuendo alle spese di spedizione postale.

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