Desidero,
ardentemente,
provare e sentire
il sole nell’anima,
la luce nel cuore
e l’ardore nell’intelletto
per essere trasparente
come la dolcezza della primavera.
Ma so che la realtà non è!
Timpani miei
che siete stati tarpati
dalla mia grave forma
di spasticità
non credetevi dei vinti
poiché io vi farò udire
qualsiasi suono
con la mia immensa,
intensa, acuta,
libera ed impadronibile creatività.
Conosco una leggenda
narrante che gli oceani
del mondo
si sono sviluppati
con le lacrime umane
di gioia e di dolore
cadute sulle zolle.
Sole!
Sole, ieri,
eri così radioso
e favellante.
Cosa ti è successo, oggi?
Ti sei, forse, raffreddato?
Sei stato colpito
Da una bronchite?
Avverti dolori al capo?
Sei incollerito
con qualche astro?
Che ci fai, sole,
dentro le gonfie
coperte delle nuvole?
Vuoi, mica,
essere vinto
dalla procella?
Deh, sole, alzati!
Tutto il mondo
attende te!
Sole!
Velo, non nascondere
i miei movimenti aritmici,
il mio linguaggio inarticolato,
il mio fievole udito
e neppure il mio carattere
permaloso e deciso,
lascia spazio a tutto ciò
che la vita mi riserva.
Velo, levati
dalle mie iridi!
Non amo gli inganni; lo sai!
Mostrami la realtà sincera:
la vita, così, com’è!
All’ovest,
dove il sole declina,
dove il sole infuoca
il firmamento
e la mia natia pianura
di porpora e d’oro
mi è prediletto
contemplare e sognare
ad occhi aperti
un futuro da fiaba;
un’altra vita,
seppur irreale!