Una stella
è caduta
sul tetto
della mangiatoia
del Dio fattosi neonato,
riportando
la Sua tenerezza Celestiale
all’umanità perduta.
Un mattino
il gelo
dialogò col sole,
e favellando disse:
"io sono più potente
di te, sole.
Ricamo
con fili di brina argentea
l’intera natura,
formando un incanto.
Uccido i germi
che avvelenano l’atmosfera
e la neve chiamo
a giocare coi bambini."
Rispose
il sole
con diplomazia:
"Fai attenzione,
gelo,
ad ingannarti.
Ricordati,
che ho il fuoco
nelle vene.
Sveglio,
a primavera,
la natura.
La intepidisco
e le ridono vita
con la mia luce,
con il mio calore
e con il mio amore."
La poesia,
come la pittura,
non è mai morta.
La poesia
è rimasta immortale
nel cuore
dei poeti
d’ogni tempo,
anche,
nel cuore
e nell’anima,
di noi,
poeti e pittori
disabili.