Nella mia testa molte cose non vanno e non sono andate, come altrettante sono state positive. Ma nei momenti di sconforto, e diciamo anche disperazione, ho avuto un’unica certezza, a volte un’unica consolazione, un’unica alba. Voi! Noi! Il Cavallo Bianco!
Abbiamo passato una vita insieme, abbiamo fatto tante esperienze.
Ogni volta che ci incontriamo al laboratorio teatrale mi stupite con i vostri squarci di vita.
Vorrei paragonare i nostri scritti ad una melodia composta da tante note, ogni nota con il suo tempo, ma se la musica viene interrotta dal frastuono di una bomba, la cui origine neanche si conosce, mi provoca rabbia, come mi provoca rabbia un tema così serio trasformato in gioco scherzoso. Questi momenti passati insieme per me sono tesoro. Ciò non significa che ogni momento della vita non sia importante, anche se lì per lì ci sentiamo annoiati, abbiamo perso la pazienza, ci siamo dovuti sforzare.
Forse questo paragone che vengo ad esporre potrà sembrare una provocazione ma non lo è, è una costatazione. I miracoli divini per come te li figurano sono veloci, quasi immediati. Quelli umani si ottengono lentamente, a volte non si conosce la strada giusta da intraprendere, ma hanno bisogno di tanta pazienza ed esercizio, specialmente chi è distratto da altre circostanze è ancora più lento ad ottenere il miracolo.
Ora io penso che un vero miracolo siamo noi. In questo caos di indifferenza, egoismo, pornografia, Ci siamo noi un vero miracolo, un insieme di persone che nel loro piccolo crescono e lottano e si diversificano. Così amabilmente diversi, e simpatici ed anche molto ma molto matti.