Tuttosommato…Buona Pasqua.
Anche se i giorni che passano sembrano la negazione della Pasqua. Non c’è Resurrezione, ma ci si trova, all’improvviso, in un mondo di morti-viventi: ci muoviamo tra ansia e angoscia, coviamo dentro tanta energia negativa e siamo pronti a farla esplodere, non appena ci capita a tiro uno un po’ più debole di noi…e poi, poi, poi…tanta disperazione e lacrime dentro…ma anche l’incapacità di capacitarsi che siamo persone umane, nati per una Resurrezione.
È un po’ di tempo che non pubblichiamo sul nostro Sito nostre riflessioni personali o racconti di attività in corso. Abbiamo preferito subissare gli ipotetici e virtuali lettori-navigatori di tanti ritagli di giornale, newletters di altri o messaggi rintracciati in Internet.
Si parla troppo in giro, si parla troppo di sé e si riesce sempre meno ad ASCOLTARE. Ma spesso pochi o nessuno ci mettono a disposizione occasioni e strumenti per PENSARE, GUARDARE E ASCOLTARE.
Tra qualche giorno, si riparte per la Bielorussia.
Cercheremo di concludere qualcosa a proposito della "famosa" casa-famiglia, di cui parliamo in ogni dove.
Un mese fa, abbiamo incontrato il Presidente della Provincia di Docsciezj, entro il cui territorio si trova Begoml, per presentargli l’idea ed arrivare ad un Protocollo di Intenti.
Molto utile è stato il contatto con il "progetto Humus" (e, in particolare, con Massimo Bonfatti), che ci ha regalato (gratis!) un sacco di consigli utili su come condurre un progetto di cooperazione decentrata transnazionale. Anche per questo, abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con il Presidente della Provincia. è stato un buon approccio…anche l’Amministratore locale sembrava soddisfatto. Ora, tra qualche giorno, ci farà vedere anche dei locali, che potrebbero essere utili per la nostra casa-famiglia.
Ma, intanto, già conosciamo i nomi di coloro che, al più tardi a Settembre, dall’Internato di Begoml andranno in Manicomio. Li abbiamo invitati con il gruppo che ospiteremo dal 24 Maggio al 28 Giugno 2004 nella Parrocchia di S. Stanislao a Roma: ultimi giorni di felicità o speranza di invertire il loro destino segnato?!?
Intanto, una delle ragazzine bielorusse, che sono venute con il gruppo dei "gravissimi" per due anni di seguito (e che a maggio tornerà con lo stesso gruppo), invece, ha avuto una revisione della sua diagnosi di "irrecuperabile" ed ha cambiato classe: potrebbe non andare in Manicomio, neanche in futuro.
Questa è una piccola e significativa conquista: il nostro obiettivo è stato sempre quello di salvare almeno un bambino dalla morte certa…quella per fame, quella per violenza o quella per internamento manicomiale.
D’altra parte, due anni fa, dopo la prima accoglienza del gruppo di "gravissimi", una famiglia italiana si affezionò così tanto a uno di quei bimbi, che, ora, lo ospita ogni tre/quattro mesi a casa e sta prendendo in considerazione l’idea di adottarlo.
Giusto un anno fa, la ragazza bielorussa che veniva a casa nostra da circa sei anni, all’improvviso, fu destinata al Manicomio: entro un paio di mesi, si sarebbe dovuto procedere al trasferimento. Per scongiurare ciò, abbiamo dovuto rilasciare una dichiarazione giurata presso il Consolato Bielorusso a Roma, affermando con certezza che, a 18 anni, ce ne saremmo presi cura.
È trascorso un anno, Olga è prossima ai diciotto anni…e, nel frattempo, Olga è diventata mamma.
È stata l’unica volta, in vita sua, che ha incontrato nell’intimità una persona dell’altro sesso, non voleva, ma è stata spinta a farlo. L’altro è un ragazzo dello stesso Internato, con gli stessi problemi psichici e lo stesso destino indefinibile e indefinito davanti.
È nata una bimba, è nata con cinque settimane di anticipo, fino a qualche giorno fa era in incubatrice…ora aspetta che qualcuno vada in Ospedale per portarla a casa.
E anche qui…è stata una piccola Via Crucis: documenti per ottenere la tutela della neonata (che, altrimenti, sarebbe andata a finire in un Istituto), documenti per convincere l’Ospedale a non sterilizzare Olga (come per legge, accade a tutte le donne Handicappate che partoriscono).
In questi giorni di Quaresima, abbiamo incontrato tutto questo, che si è sovrapposto alle guerre, alla violenza, alla rabbia.
Negli Internati bielorussi, è prassi visitare tutti i mesi le ragazze e verificare se hanno avuto regolari mestruazioni: nel caso di una gravidanza, si procede all’aborto.
Olga è riuscita a "sfuggire" ai controlli per oltre sette mesi: ce ne siamo accorti noi in Italia, quando a Gennaio è giunta a Roma con il gruppo da noi invitato.
Dopo l’angoscia e lo sconcerto, abbiamo benedetto Dio, per il dono che ci faceva.
È un segno, probabilmente: nascere malgrado tutto e malgrado tutti.
È nata SARA.
Andiamo a vederla tra qualche giorno.
Andiamo a vedere Olga tra qualche giorno.
Mamma e figlia sono passate attraverso una Quaresima indefinibile…e ora ci annunciano una Pasqua di Resurrezione…malgrado tutto e malgrado tutti.
Cosa succederà? Cosa saremo in grado di dire, di fare e di amare?!?
I nostri figli (che sono piccoli) la vedono molto più semplicemente di noi: per loro, è la cosa più normale del mondo che, tra qualche mese, le loro due sorelle bielorusse stiano sempre a casa con noi. Anzi, è strano che per Pasqua stiano fuori.
I nostri due ragazzoni bielorussi (che vivono con noi da due anni, dopo nove anni di andirivieni tra Italia e Bielorussia), con i loro 21 anni di beata innocenza e di difficoltà di crescita, andrebbero avanti e indietro tutti i giorni tra l’Italia e la Bielorussia, liberi cittadini del mondo…e non capiscono perché non possono farlo e perché Olga e la sua bambina non si sbrighino a venirci a trovare per Pasqua…chè, se poi preferiscono, possono tornare in vacanza in Bielorussia.
Il nostro gruppo italiano (soprattutto gli amici bollati come "handicappati") non commentano nulla sulle vicende bielorusse. Li sconvolgono?!? Li lasciano indifferenti?!? Oppure vedono tutto con gli occhi della Resurrezione?!? Anche tutti loro ne stanno passando di tutti i colori. è una regressione generale…i singoli sono nella solitudine disperata e il gruppo non riesce a sostenerli.
L’altro giorno, abbiamo ricominciato il nostro Laboratorio Teatrale, per conto nostro, da soli (visto che nessun "grande uomo di spettacolo" ci tiene a perdere tempo con noi…se non c’è almeno il "rimborso-spese")…e non ci siamo riconosciuti reciprocamente. Ognuno di noi ha mostrato la violenza che cova dentro ed ha approfittato dei giochi teatrali, per scaricarla fisicamente e dolorosamente addosso agli altri.
La Resurrezione dovrebbe essere (anzi è) una ri-nascita continua, di tutti i giorni: forse è opportuno immergersi nel dolore, contaminarsi, farsi sfiorare dalla puzza degli altri…perché solo da lì si arriva alla catarsi, alla purificazione.
Non si può risorgere senza morire tante volte al giorno, senza morire alle nostre presunzioni e alle nostre Verità.
Ma guai a fermarsi alla Passione: ogni giorno, ogni minuto, ogni istante occorre buttarsi di slancio nella Resurrezione.
Resurrezione, resurrezione, resurrezione: deve essere una parola magica, ancora non scoperta completamente, ancora non raccontata del tutto…l’unico senso della vita e l’unica speranza.
Tuttosommato, Buona Pasqua!!!!!!!!!!!!!!!!!!!