Vedi,
fanciulletta mia,
è autunno!
Odi,
bimbetta mia,
come spira
sui colli
il maestrale?
Il sole
potente non è più;
non è più
quell’astro infuocato
che nell’estiva stagione
ti abbagliava
le iride
e scaldava
il tuo cranio.
Egli, attualmente,
sta piangendo
lacrime di procella,
mormorando
l’estremo suo saluto
al cielo,
alla terra
ed all’intera natura,
circondato, soltanto,
dalla brezza autunnale
che man mano
s’irrigidisce.
Alla dottoressa Massetta
Il tempo
s’è arrestato,
la volontà di vivere
è svanita,
il cuore
violentemente palpita,
il sangue
ha accelerato
il percorso
nelle vene umane,
gli occhi
sono sbalorditi
dirimpetto
ad un boia
travestito
da medico.