ROMA – Il governo è pronto a prolungare il periodo di validità dei permessi di soggiorno, assumerà 400 lavoratori interinali per dar man forte alle Questure e infine affiderà la gestione dei permessi ai Comuni.
"La Bossi-Fini va corretta, – avrebbe detto ieri durante una conversazione alla Camera il ministro degli interni Giuseppe Pisanu – dobbiamo raddoppiare i tempi stabiliti per il rinnovi dei permessi di soggiorno: da uno ad almeno due anni".
L’esecutivo è intenzionato a intervenire a monte dell’emergenza permessi, facendo uscire gli immigrati dalla logica del rinnovo permanente e dando finalmente un po’ più di fiducia (in fondo è di questo che si tratta) a due milioni e mezzo di persone oneste che hanno scelto di vivere in questo Paese.
La correzione di cui parla il ministro degli Interni potrebbe arrivare già quest’estate, nel decreto preparato dal governo per rispondere alla bocciatura della Bossi-Fini, data ormai per certa, da parte della Corte costituzionale.
Il prolungamento della validità dei permessi è del resto in linea con quanto annunciato ieri dallo stesso Pisanu in un comunicato stampa.
Il ministro degli interni spiega che "la circolare che permette a chi è in attesa di rinnovo di uscire e rientrare in Italia è solo un provvedimento transitorio, che si inserisce in un programma amministrativo triennale il cui obiettivo è quello di mettere a regime una nuova procedura per i permessi di soggiorno".
La prima tappa del programma prevede l’impiego negli Uffici Stranieri di 400 lavoratori interinali, scelti tra quelli assunti l’anno scorso durante la regolarizzazione. Il ministero dell’Interno ne aveva utilizzati 900, ma a nessuno di loro era stato rinnovato il contratto.
Evidentemente il Viminale ha deciso di avvalersi di personale già formato sulla gestione dei permessi di soggiorno. Anche se il programma di cui parla Pisanu è triennale, ancora non è chiaro se l’arrivo degli interinali sia imminente.
"Le Questure – sottolinea Pisanu – non subiranno alcun aggravio per lo svolgimento di queste funzioni amministrative e potranno continuare ad assolvere normalmente i propri compiti, come del resto avviene già oggi".
Difficilmente i 400 contratti di cui parla il ministro diventeranno a tempo indeterminato: gli interinali serviranno solo finché non avverrà il già annunciato passaggio di competenze ai Comuni per la gestione dei permessi di soggiorno.
"Nella fase successiva – prosegue infatti Pisanu – l’attuazione del programma prevede l’affidamento per legge ai Comuni, che già svolgono le funzioni di anagrafe e stato civile, dell’intera procedura di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, fermo restando l’intervento delle questure per i profili attinenti alla pubblica sicurezza".