Memorie di un attore, ora spettatore

Allora, se io fossi un regista, farei "impallidire" la fama dei migliori registi, da quelli italiani, come i compianti Fellini e Pasolini, Germi, Visconti, ecc., a quelli stranieri, come Stanley Kubrik, Pollack, Spielberg, Vincente Minnelli, Polansky, solo per citarne alcuni.
Inoltre, sarei conteso dagli attori Robert De Niro, Dustin Hoffmann, Al Pacino (no, non è "Al cinema" di Lucio Battisti!), Tommy Lee Jones, Michael Douglas e consorte Catherine Zeta-Jones (la nuova "coppia più bella del mondo"), Tom Cruise, Jessica Lange e… tutti i migliori!
Scusate, non è per megalomania, ma io lavoro solo con… gente di classe, in tutti i sensi!
Scherzi a parte (ma non siamo sul set della famosa trasmissione e nemmeno a "Candid Camera" ma, visto che ho detto: "Scherzi a parte", siamo sicuri che scherzo?), parliamo seriamente.
Se io potessi, come regista, dirigere la terza edizione della riedizione di Pinocchio, mi comporterei così.
Innanzitutto, toglierei il pezzo in cui Mangiafuoco tenta di sfondare il muro umano dei burattini , da cui, poi, viene sommerso.
Non mi sembra il caso di ripetere queste scene.
Invece , arricchirei di battute la terza edizione.
Inserirei il personaggio di Mastro Ciliegia, dandogli un colorito e simpatico accento toscano, che darei anche a Geppetto, visto che la favola forse più famosa del mondo è ambientata in Toscana (anche se la trovata di far cantare e recitare lo stesso Geppetto con accento marcato romanesco, come è successo nella seconda edizione, è stata, direi, buona).
Tutti i personaggi dovrebbero recitare in toscano.
Poi darei più spazio a Lucignolo, coi suoi sigari toscani, mentre a Mangiafuoco-Al Capone, con garofano rosso all’occhiello, gli farei fare bei discorsi socialisti con divertenti "gags", gli farei cantare "Il socialista" di Antonello Venditti, annuncerei la sua entrata con le musiche di "Bonnie and Clyde" e "Borsalino" visto, tra l’altro, il cappello che porta, lo farei accompagnare, su una lussuosa Limousine, dalla sua "Pupa" Fatina Turchina, che lui ha tolto dalla strada e maltratta e, alla fine della loro tempestosa relazione, sarebbe lasciato da quest’ultima a vantaggio del più povero, ma buono di cuore, Geppetto. Inoltre, dalla Limousine rigorosamente nera, farei fare da autista a Louis Armstrong, con tanto di tromba che, al posto di Pulcinella, annuncerebbe il suo arrivo, suonando e cantando "All the time in the world", stendendo poi, fuori della Limousine e per il passaggio, uno zerbino d’oro tempestato di brillanti e di diamanti, dal quale poi la Fata Turchina, con un colpo di bacchetta magica, ne ricaverebbe una giacca per il suo futuro Geppetto, al quale regalerà  pure un conguaglio, con mancia per Geppetto e Fatina, per il riscaldamento autonomo.
Ma non finisce qui.
Sullo zerbino di lusso farei passare, dopo essere scesi dalla lussuosa nonchè "lussuriosa" (per le pomiciate ed altro della fata in macchina, oltre agli "sniffamenti" di cocaina giunta apposta da Medellin e, in mancanza d’altro, miscelata con un "crack" anche perché allora, non era stata ancora inventata l’"estasi", con un "pazzesco crack" di Whiskey, Gin, Acquavite e Coca-Cola prodotte a Massaciuccoli ed imbottigliate a Poggibonsi), dicevo farei passare sullo zerbino, dopo essere scesi dalla Limousine, i seguenti personaggi in questo ordine: dapprima l’autista trombettista che, suonando e cantando quella canzone, annuncia anche il suo passaggio e, dopo di lui, Mangiafuoco-Al Capone, con Fatina a braccetto, Alain Delon e Jean Paul Belmondo, a cui Mangiafuoco ha offerto un lavoro molto più remunerato anche se rischioso, assumendoli come complici e guardie del corpo, dopo averli "raccolti" dal porto di Marsiglia, dove i due percepivano un salario regolare come scaricatori di porto.
Poi, per la temporanea morte della fata, farei fare dei funerali in pompamagna, con tanto di Louis Armstrong , Aretha Franklin e Barbra Streisand, dopo che al provino sono stati "bocciati" Amy Stewart, Donna Summer, Olivia Newton-John (quest’ultima, che già  "flirtava" con John Travolta, per via della voce poco "calda" e troppo acuta, quindi poco "nera") e Ninì Rosso, che sapeva suonare solo il "Silenzio", "L’uccello di fuoco" e "Il volo del calabrone", che non è Mino Reitano ingrassato, e non aveva le qualità  e la voce del "mitico" Louis (parlo sempre di Ninì Rosso, da non confondere con Ninì Salerno, anche perché, a quell’epoca, i "Gatti di vicolo Miracoli" non erano ancora stati "inventati", poiché non erano ancora nati).
Inoltre farei intonare, oltre alla "tromba più famosa del mondo", alla sua voce e a quelle di Aretha e Barbra, la fanfara con musica "classico stile New Orleans", nonchè la "Marcia dei bersaglieri" per movimentare un po’ l’infausto evento e, subito dopo, per far ricomporre tutti un attimino, quella marcia reale britannica, di cui non conosco il nome, e l’inno americano.
Poi , per "risdrammattizzare un po’ o un bel po’", farei intervenire, specie se la giornata è piovosa (altrimenti chiamerei uno stregone pellerossa per una danza della pioggia all’uopo), Gene Kelly che canta "Singing in the rain" e balla il Tip-Tap (che non sono i nipotini di Topolino e Minnie) con Fred Astaire e Ginger Rogers, mentre Fiorello, con accento siculo e cantando in Anglo-siciliano, improvvisa un numero di Karaoke, con dei numeri equilibristici sulla fune, facendo volteggiare, senza cadere dalla fune e senza farli cadere, dei birilli e scimmiottando, magari insieme a Nicola Arigliano (da non confondere con "San Nicola di Bari che, insieme a San Giovanni Battisti, è il protettore dei cantanti"), "The Voice", ossia , Frank Sinatra.
Anche Giorgia potrebbe essere assunta nel cast dei cantanti, purchè non canti nessun inno della Lazio (siamo a un funerale e non… alla sagra della porchetta di Ariccia! Ah, al provino per il cast, è stata bocciata Laura Pausini a vantaggio, appunto, di Giorgia, mentre al piano, tenetevi forte, Ray Charles, Elton John e Richard Clydermann, diretti, niente po’ po’ di meno, che da James Last, Riccardo Muti e Stephen Schlacks!
Come vedete, a me piace fare le cose fatte in grande e… quando faccio una cosa, mi piace farla bene! Scusate la lunghissima parentesi!).
La Fatina deve essere trasportata su una bara di cristallo modello Biancaneve e Bella Addormentata, anche perché, nel loro profondo, tutti sperano che si svegli, prima o poi, con o senza principe.
Inoltre,devono essere suonati motivi non tristi e la bara deve essere trasportata da una carrozza trainata da quattro cavalli bianchi, come voleva la governante di Sarah Jane in "Lo specchio della vita".
Certo che la fantasia non mi manca!
Sempre per sdrammatizzare la situazione, si potrebbe improvvisare un coro "When the Saints go marchinin" che, come tutti sapranno, non è nè la nuova sigla della "Bialetti", nè quella per l’usato da rottamare!
Poi, al momento della resurrezione della Fatina, dopo essersi fatta promettere, in un sogno fatto da Pinocchio, che il nostro burattino-bambino non avrebbe più fumato "spinelli" nè con l’ex "pupa" di Mangiafuoco, nè con nessuno, nè da solo, la buona fata esce dall’acqua, come mamma l’ha fatta, contornata dalle ninfe, come… la Venere del Botticelli.
Nell’inizio della fiaba, e nel ballo finale, vedo tanti burattini, bambini, saltimbanchi, giocolieri, fachiri, equilibristi, domatori di tutte le nazioni che, presentati da Susanna Messaggio (che ha fatto fuori, bocciando la concorrenza, Laura Freddi, Natalia Estrada, Miriana Trevisan, ex "donnina" di "piacere" del quartiere Sanità  e Cristina D’Avena, che non è mai molto in… vena, dicevo, ha fatto fuori tutte queste concorrenti a presentare lo spettacolo a colpi di Thai – Box) e annunciati in un grande "Circo senza frontiere" da Moira, Lara, Ambra, tutta la famiglia Orfei, nonchè da Holer Togni, che esegue numeri di Stunt Man con le macchine e il quale circo si trova all’aperto.
Per spezzare il rischio dei numeri di Holer, il famoso Stunt Man circense potrebbe fare dei numeri, diciamo così, "meno rischiosi", così ci sarebbe la nascita del "Motor Show" di… Poggibonsi, che potrebbe essere il paese natio di Pinocchio, il nostro grande protagonista, annunciato a viva voce dai saltimbanchi capi Dario Fo e Franca Rame.
Tornando a quello che dicevo molto tempo prima in questa sede, Lucignolo lo farei impersonare da Ninetto Davoli, anche se sarà  pressochè impossibile farlo recitare in toscano, ma l’attore mi sembra azzeccato, visto che, come, lo potremmo definire… il "Ninetto" nazionale è abituato a recitare in ruoli da "discolo", oltre ad averci la faccia ed il carattere.
E, se aggiungiamo la sua simpatia, potremmo concludere dicendo che, nel ruolo del discolo e del "somaro", un "burino" "discolo" e simpatico non guasta.
Altrimenti, e qui incontreremmo grosse difficoltà , bisognerebbe riesumare il celeberrimo e "famigerato" Franti del libro "Cuore" (… e quell’infame sorrise…).
Le nazionalità  diverse dei personaggi le lascerei e, magari, allargherei per un Pinocchio "senza frontiere e benefattore" per la causa bielorussa e per qualunque buona causa.
Per Geppetto ricorrerei a Nino Manfredi (come nel film di Comencini) o a Giancarlo Giannini.
Un’altra cosa che lascerei, insieme all’affascinante (specie di sera) spettacolo delle maschere del "Pinocchio nel paese delle meraviglie" della prima edizione, togliendo qualcosa, forse, più che altro, smussando, e accompagnando Pinocchio, come in un viaggio dantesco, dalla Fatina, per l’occasione bionda, come Beatrice, Alice, la cantante.
In questo modo, ci sarebbe "Alice e Pinocchio nel Paese delle meraviglie"!, dicevo, un’altra cosa che lascerei, e che è stata presente in tutte e due le edizioni, è questa cosa molto umana e contro le discriminazioni, i pregiudizi, che costruiscono le distruttive e ostruenti barriere sociali, del teatro recitato da attori normodotati e "svantaggiati": bisogna, sempre ricordarsi, infatti, che siamo tutti uguali, coi pregi e i difetti, davanti a Dio e all’uomo e tutti, anche quelli più sfortunati di noi (che hanno sempre tanto da insegnarci e imparano bene e in fretta) sono esseri umani e vanno trattati con uguaglianza ed equità ), hanno gli stessi diritti e sono esseri umani:
Tutte queste idee non mi sembrano, poi, tanto malvage, vero?!?
Inoltre, per fare davvero le cose in grande, si potrebbe introdurre lo spettacolo della terza edizione con il ruggito del leone più famoso del mondo, quello della Metro Goldwin Mayer, per intenderci (o M.G.M., per semplificare), seguito dalla sigla sonora e visiva della Twentieth Century Fox, mentre Sebastiano potrebbe fare il leone (o "quello della Metro Goldwin", come diceva Stanlio).
Ah, dimenticavo di dire che mentre, appunto, Lucignolo fumava i suoi "toscani", come Marcello-Paul Newman-Lippi (anche "toscanelli", magari!), si potrebbe far apparire Mangiafuoco-Al Capone-Fred Buscaglione con un bell’ "Havana" in bocca.
Dopo la resurrezione della Fatina-non più "Pupa", visto che aveva lasciato il suo ex, fallita la carriera di complici e scagnozzi di Mangiafuoco, Al Capone, Alain Delon e Jean Paul Belmondo (sempre loro, anche perché manca altro personale) si trasformano nel Gatto e la Volpe, che hanno fallito anche nella carriera di saltimbanchi, sono ridotti a chiedere l’elemosina, fingendosi uno storpio e il compare cieco e cercano di fuorviare Pinocchio, mettendolo sulla cattiva strada.
Dopo aver fatto una serie di biechi tentativi, i 5 "verdoni" che "compare Mangiafuoco", nella sua ultima "comparsa" ed essendosi commosso per la storia di Pinocchio e il babbo "Mastro Geppetto", ha elargito a Pinocchio, raccomandandogli di farne buon uso (inutilmente!), Gatto e Volpe, con Geppetto e Pinocchio, sono andati a festeggiare, Gatto e Volpe gozzovigliando a quattro palmenti e… magnando questo mondo e quell’altro mentre, per l’emozione, Pinocchio ordinò solo un uovo alla "checca" "stilizzato", anche perché non era certo ben panciuto, e cucinato da "Dolce e Gabbana" che, per l’occasione, fungendo anche da camerieri, servivano in pantaloni neri, bretelle e… nient’altro, per attirare, specialmente, i clienti "gay" e del quale uovo Pinocchio lasciò la maggior parte e Geppetto mangiò (facendo gran versi e rumori ogni volta cha lo sorseggiava!) un brodino di dado ed una fetta di torta della nonna Papera "preconfezionata".
Da notare, poi, che al termine di ogni portata o buon boccone, Gatto e Volpe emettevano dei rutti colossali (oltre ad altro) sconvolgendo, ogni volta il sistema nervoso di Pinocchio e la già  debole psiche del povero Geppetto.
E, prima della cena, Gatto e Volpe avevano avuto il coraggio di dire che non volevano mangiare troppo, poiché si sentivano un po’ imbarazzati di stomaco!
"Alla faccia del bicarbonato di sodio!", come direbbe il nobile più famoso della risata, il principe De Curtis, in arte, Totò.
Ah, non vi ho detto perché Geppetto e Pinocchio erano emozionati.
Questo era dovuto al fatto che Gatto e Volpe, gabbando in pieno Pinocchio, avevano – letteralmente – derubato Pinocchio, facendogli credere che, se li avesse sepolti nel "Campo dei Miracoli" a Pisa, sotto una torre, avrebbe trovato, il giorno dopo, scavando sotto la torre che, da quel giorno, cominciò "sinistramente" a pendere, i suoi 5 "dollari" quintuplicati, ma che dico, centuplicati!
Insomma, la leggenda della torre di Pisa!
Invece, cosa fecero i due "furboni" e furfanti?!!?
Quando Pinocchio, col cuore che gli batteva forte in petto, seppellì, di notte (per la verità , il nostro burattino-bambino domandò perché i "verdoni", dovevano essere sepolti di notte al che, uno dei due furfanti, tramando col compare il loro losco piano di frode nei confronti dell’ingenuo Pinocchio, gli rispose che, di notte, i dollari si moltiplicavano più in fretta ed avrebbero fruttato di più!), dicevo, seppellì i suoi 5 dollari (senza dare retta alla sua coscienza Grillo Parlante, rigorosamente in frac e papillon, che lo ammoniva per il suo bene), spuntarono, ululanti e vestiti da fantasmi, che Pinocchio aveva scambiato per seguaci del Ku-Klux-Clan, spuntarono Gatto e Volpe così camuffati, dettero una botta in testa al malcapitato e tentarono di appenderlo per la gola, anche se non volevano conquistarlo, prendendolo per la gola, in via -Impiccalo più in alto-, vicino al monumento a Clint Eastwood, che era già  famoso anche da quelle parti, per aver svolto una "tournèe" nei principali villaggi turistici e "Clubs Mèditerranèes" della Toscana.
Poi, i due loschi furfanti, scavarono sotto la torre e, tutti contenti e beati, rubarono i soldi seppelliti dall’incauto ed ingenuo ed incosciente Pinocchio e, come se non bastasse, vi trovarono, come Khasoggi, qualche anno dopo ed in tutt’altra parte del mondo, il petrolio!
Per cui, i due "furbanti" furfanti, ereditando questa inaspettata fortuna, tornarono a fare la "bella vita", aprirono dieci grandi raffinerie di petrolio ad Abu Dhabi, in Iran, Iraq e nello Yemen, oltre che a Kuwait City e… vissero di rendita per tutta la vita!
E che ne fu del nostro Pinocchio, vorrete dire e sapere?
Intervenne la Fatina, trasformò il "nostro" in un burattino, ancora una volta evitandogli, così, una sicura morte per soffocamento e… a colpi di Karate, … tagliò la corda… dell’impiccagione e ritrasformò in bambino, Pinocchio, dopo essersi fatta assicurare da lui, oltre alle solite promesse, anche quella che Pinocchio le avrebbe regalato, col ricavato del petrolio rimasto nella zona, il più grosso diamante nelle miniere d’oro e diamanti del Sudafrica, oltre ad un robusto conguaglio …in 50.000 carati!
Hai capito la "dolce" e "disinteressata" fatina!!!
Ma i guai non furono finiti per il nostro Pinocchio che, dopo la temporanea fuga-scappatella della fata con Bruce Lee, se la cavò, non soltanto con un bel bernoccolo, ricordo del Gatto e della Volpe che, per l’ "infausta" occasione, usarono la mazza da Baseball di Joe Di Maggio (una delle tante che compare ne "I guerrieri della notte", per intenderci meglio!), dicevo che non se la cavò solo con quel bernoccolo, ma anche con 6 mesi al fresco, poi tramutati in quattro, e comminatigli da uno strano, nonchè turpe e corrotto giudice, l’ispettore Callaghan di New York New York (che lui chiamava così, poiché aveva una grande passione per il "Musical" e, appunto, per Liza Minnelli e Robert De Niro) e che , dopo anni di tangenti e bustarelle, perse le elezioni di sindaco a New York, in favore dell’allora semisconosciuto Giuliani, che aveva cominciato a far la gavetta vendendo, per pochi cents, bottiglie di amari medicinali.
Il nostro Callaghan giunse a quella decisione "amara" (pur non avendo voluto comprar mai neanche una bottiglietta di alcool etilico, figuriamoci di amaro medicinale), perché non volle credere alla disavventura raccontatagli da Pinocchio, che voleva denunciare il Gatto e la Volpe e raccontò a Callaghan l’intera storia, che al giudice parve fuori dal mondo!
E chi intervenne per salvare Pinocchio?!?
Ma sempre lei, la "buona" Fatina che per ottenere la scarcerazione di Pinocchio, essendo tornata dalla fuga con Bruce Lee su un isola dell’arcipelago della Sonda, anche perché, mentre Bruce Lee era caduto in disgrazia, visto, anche per l’età , che tirava pugni e calci sempre di meno (anzi, negli incontri di Kung Fu con la fata, ne buscava tante e perdeva sempre lui!) e aveva, anzi, si dice riscuoteva sempre minor successo, tanto che i suoi films, una volta di grido di Chen, non venivano proiettati nemmeno nelle palestre di arti marziali di terz?ordine di Pechino, dicevo che quindi la fata, avendo anche saputo dell’incarcerazione di Pinocchio e di una vincita miliardaria "pervenuta" a Geppetto e Mastro Ciliegia, in una nota ricevitoria di Peschici, dove i due si trovavano in vacanza e che avevano vinto al Superenalotto, lasciò Bruce Lee (che, per la delusione amorosa e sommerso sempre più dai debiti, si suicidò per disperazione con 8 colpi di Kung Fu, lanciando un urlo possente che provocò uno "Tsunami" nell’isola di Mindanao)
E indovinate come fece per far scarcerare Pinocchio?
Donò se stessa in una notte d’amore col giudice sempre più corrotto e corruttibile, lasciandosi anche pagare profumatamente con un Visone autentico, anche nel senso che, se l’ispettore Callaghan non avesse mantenuto le sue promesse, il visone glielo avrebbe fatto lei a lui, ma in ben altro senso e, cioè, gonfiandolo di botte come una zampogna!
Non si può dire che, alla nostra amica fata, mancassero spirito di iniziativa e senso degli affari! (Era un po’, come dire, "Lucciola", ma otteneva sempre quello che voleva!).
Con le buone maniere, si ottiene sempre tutto!
La fata, dopo aver liberato Pinocchio, pagando la cauzione ma, profumatamente ricompensata, per espiare i suoi peccati e le sue frequenti "scappatelle", prima di sposare Geppetto, si ritirò a vita monastica, fatta di preghiera, sacrifici e castissima clausura, nel convento della Monaca di Monza.
Ogni tanto, si concedeva un giro all’autodromo su una monoposto rossa, allora sconosciuta, ma che avrebbe riscosso molto successo qualche tempo dopo su tutte le piste del mondo.
Un anno dopo convolò a giuste nozze col super miliardario Geppetto.
La fata la farei impersonare da Michelle Hunzicker, visto che, tra l’altro non era più possibile riesumare Gina Lollobrigida ultrasettantenne, anche se pur sempre "bbona"!
E ora, vediamo che altro possiamo scrivere per riempire la rimanente pagina e mezza che dobbiamo scrivere.
Andiamo avanti.
Tiremm innans!
Darei, nella terza edizione del Pinocchio, maggior spazio al protagonista che, nelle due precedenti edizioni, si è visto poco.
Inoltre, darei più risalto, come forse ho già  detto, alle figure di Mastro Ciliegia e Lucignolo e, procurandomi prima, però, uno scenario imponente adatto, introdurrei i personaggi della balena che, in mancanza, di meglio, potrebbe essere rappresentata da Luciana Turina o dalla Rinaldi, per esempio, e del tonno che, come l’uccello che porta in volo Pinocchio alla ricerca del padre, lasciando ammirare tutto il panorama sottostante, li farei fare a Piero Chiambretti, visto che faceva l’angelo a Sanremo.
Farei apparire anche la lumachina della fata, impersonata da una Annarita Sidoti infortunata.
Insomma darei spazio a tutti i personaggi della favola, introducendo la vita, con tutto quel che segue , condotta nel Paese dei Balocchi.
Darei un tantino di spazio in più al Grillo Parlante, impersonato dal nostro Stefano, ma concedendo meno spazio all’improvvisazione e alla confusione e più, invece, all’ordine.
Stefano è abbastanza bravo nel suo personaggio che, visto che si tratta di coscienza, almeno, per certi versi, lo farei impersonare da Padre Rotondi (Ricordate la trasmissione radiofonica "Ascolta, si fa sera"?).
Farei, insomma uno spettacolo con più gags e più azione.
Un po?, come le tragicomiche avventure di Fantozzi, anche se con più spazio alla morale, rispetto alle avventure fantozziane che, almeno, per certi versi, assomigliano alla mia storia di Pinocchio e non poco, direi!
Ah, volevo dire che, tanto per fare le cose in grande come si fanno in America (e per fare le "americanate" "kolossal"), la storia di Pinocchio terza edizione, ambientata in un piccolo villaggio (magari turistico!) della bassa Garfagnana potrebbe avere, come background paesaggistico di sfondo Western, una serie di piccoli, medi e grandi Canyons e vallate profonde e della morte (la "famigerrima", consentitemi il termine, "Death Valley") e "Rock Mountains" (le celebri "Montagne Rocciose") e, magari, qualche "bravo" "Redskin" (pellerossa) e "cowboy" (che, in pratica, significa "vaccaro").
E così, siamo arrivati all’inizio della quarta pagina.
Speriamo che non mi venga meno la fantasia!
Dunque, tornando all’atmosfera di stampo western e non mafioso in cui ambientare la terza edizione del Pinocchio, atmosfera "surreale" e "buffa", se vogliamo, i carabinieri potrebbero indossare le classiche colts nelle fondine e, magari, con dei bei "bravi" Winchester a tracolla e potrebbero, tipo anche "Dallas", parcheggiare due bei cavalli fuori del commissariato, con Geppetto, magari, a fare da stalliere e a ferrare i cavalli.
Nel tribunale, per festeggiare delle assoluzioni con formula piena, si potrebbero lanciare in aria cappelli da cowboys e lanciare urla tipiche tipo, appunto: Yippee! Yuhuuuh!
La piana della Garfagnana potrebbe essere sostituita da un deserto tipo Arizona, Texas, Kansas, Arkansas e California!
Invece di cavalli cavalcati dai famosi butteri, ci potrebbero essere cavalli e tori cavalcati e domati in fantastici rodei da cowboys e bei mustangs bianchi e anche pezzati cavalcati da indomiti pellirosse che potrebbero (gli indiani, naturalmente), oltre che "montare" senza sella, lanciare i loro famosi urli, che ho imparato a conoscere sui "fumetti" di Tex.
Gli urli sono: "Yaahheeeiii!", intonato anche dai bianchi, e l’altro, il famoso "Woah!".
Poi, ci sarebbe il mugolio d’assenso degli indiani, il celeberrimo "Ugh!" e quello di assenso, magari, ma soprattutto dubitativo, dei bianchi, l’altro famoso "mmm"!
Ci si fa una cultura leggendo Tex, non vi pare?!?
Nella bassa Garfagnana, trasformata in deserto, pascolerebbero, invece di pecore e capre che, con mufloni, bufali e bisonti, se ne troverebbero, al contrario, nelle immense praterie intorno a Fiesole (dove pure è ambientato il nostro Pinocchio terza edizione), dicevo "nel deserto" della bassa Garfagnana, pullulano e pascolerebbero serpenti a sonagli e scorpioni!
Tornando al discorso di poc’anzi sulle grida di giubilo dopo le assoluzioni, dopodichè si potrebbe andare a festeggiare, bevendo fiumi di birra , whisky e tequila, mangiando favolose bistecche e divertendosi con le ballerine e le "dame" di piacere (allora vi lavorava anche la fatina, per arrotondare e per pagare i vizi a Mangiafuoco!), nei saloons di Fiesole, Massaciuccoli (e non Massachusettes), Pontremoli e Poggibonsi!
Inoltre, Geppetto, quando fosse un po’ avanti con l’età , potrebbe assumere la classica vocina gracchiante che quel doppiatore, di cui non conosco il nome, dà  a tutti i vecchietti nei film Western (quello che doppia anche il vecchio personaggio del vecchietto, sempre della Frontiera, cartone animato della pubblicità , anch’essa vecchia, della Riello).
La mia fantasia, specie quando sembra a gli sgoccioli, mi sorprende sempre, e a voi?
Tornando a noi, le più spinose e sanguinose "querelles", per usare un termine molto… "cispadano", si risolverebbero, nelle strade principali dei paesi, in regolari duelli a suon di "calibro" 45!
Non solo, ma mastro ciliegia e Geppetto, a turno, potrebbero improvvisarsi becchini e, oltre a ciò, ci sarebbe un’infinità  di agguati fra le rocce e i cactus, e di assalti di indiani e banditi alle diligenze e a banche, proprio come in un "Western" degno di "cotanto" (visto che ci troviamo pur sempre in Toscana) nome!
Con l’eccezione (che non sempre conferma la regola) che, a parte le banche, che si trovano anche nella patria di Dante, a fare le spese di razziatori e "scorridori" (che non è una parola volgare per indicare un’altra cosa che forse avete capito!) vari, non ci sarebbe nessuna diligenza, ma il carrozzone dei burattini di Mangiafuoco e le botteghe di Geppetto e Mastro Ciliegia.
Nei saloons dei paesi, visto che, come ho già  detto prima, ci troviamo in Toscana, campeggerebbe la scritta: "Lasciate ogni speranza o voi che entrate!", mentre nei tribunali, si dovrebbe poter leggere queste testuali parole: "La legge è uguale per tutti! e, tra parentesi: "Non ti curar di lor, ma guarda e passa!" (Sempre in Toscana siamo, ahhh!).
E dopo queste citazioni dantesche e questa parentesi… tosco-sicula, abbiamo allungato, anche con quello che sto dicendo, la "broda" fin quasi al termine di pagina quattro: menomale!
(Della serie "Il fine giustifica i mezzi". Così ho aperto anche la parentesi proverbiale e, come dicevo in precedenti scritti, … I "priverbi" non sbagliano mai! Qualche volta, però, forse non sono del tutto esatti ed esagerano un po’.).
Nei deserti "garfagnani" tipo Texas e New Mexico (e cioè ai confini col Messico, quindi… con le colline di Fiesole) e, per la precisione, nei rispettivi locali (visto e considerato che nel deserto ci mangiano solo sciacalli, coyotes, jene, Tex ,i suoi "pards" e… "su’ sorella"), gli "avventori" potrebbero gustare montagne di Tortillas e consumare fiumi di tequila, ponches e, i più benestanti e dai gusti… "nostrani e strani", rhum, grappa, acquavite e, per quanto riguarda gli originari "cispadani" e "crucchi alemanni" (parola di assonanza spagnola, visto che parliamo di confini col Messico), del buon vin brulè.
Dimenticavo la torta "sanguinaccio" per i toscani di sette generazioni!
La volpe potrebbe essere chiamata anche "Silver Fox", per rendere una parvenza di vecchio West o anche avveniristica.
Il Gatto potrebbe essere chiamato, invece, "Lo storpio" o "Il gatto che ha rotto gli stivali", anche per rimanere in tema di favole.
La Volpe potrebbe essere chiamata anche "Occhio guercio", tipo anche "Toro seduto".
Buio o quasi nella mia mente.
Ma nemmeno tanto, perché magari, dai e dai (o dai e vai) e a furia di scrivere, qualche idea viene sempre in mente!
("Così fan tutti!", come direbbe la moglie di Mozart o quella, se ce l’ha, di Amadeus! Da così cominciano e fanno i grandi scrittori, no?, e poi, come si dice? "L’appetito vien mangiando!").
Nei saltimbanchi per l’inizio e il ballo finale del Pinocchio 3^ edizione, si potrebbe inserire, nel cast, anche Yuri Chechi (che non è l’ultimo Zar di tutte le Russie e Bielorusse!) che, in parallelo con la non più giovane ma sempre affascinante Olga Korbut alle parallele "simmetriche" e asimmetriche, farebbe degli esercizi agli anelli e a corpo libero, come anche la Korbut, anche per rimanere in tema filo-russo, ho fatto intervenire la Korbut che, ai tempi di "Monaco ’72", alle olimpiadi, poco più che bambina, mi faceva venire l’acquolina in bocca per la sua "avvenenza" e per la grazia che dimostrava, quando l’ammiravo nelle sue evoluzioni.
Ma un’altra ginnasta brava e molto carina, questa più giovane della Korbut e russo-asiatica, era la Kim.
(Che non è un racconto di Kipling!, ma forse l’avevate capito?).
Chiusa questa "chiusa", ne apriamo un’altra e torniamo a "bomba".
Speriamo che la bomba non causi troppi danni, in tutti i sensi, a nessuno.
Per il gran finale di Pinocchio terza edizione, creerei un’atmosfera surreale ed in pompamagna.
Buio, luci soffuse accompagnate da rullio di tamburi, assolo di batteria e percussioni da fare invidia ai Santana e Greg Lake (me dichi coteca!), illuminazione di luci totali, con anche quelle psichedeliche e stroboscopiche (che non è una parolaccia, anche se si presta e molto), crescendo di luci e percussioni per introdurre la canzone "Più su" di Renato Zero (con tanto di discorsetto e acuto finali alla Zero), interpretata da Mario Castelnuovo e Roberto elegantemente e "chiccosamente vestiti" e accompagnamento al piano di Richard Clyderman e Stephen Schlacks, visto che Elton John costa troppo e grand’orchestra, di almeno 30 coristi e belle coriste, diretti da James Last e Riccardo Muti.
Poi, con lo stesso trattamento, entro in scena io (così mi vendico con Giovanni che mi ha fatto solo presenziare, in pratica, alla seconda edizione dello spettacolo!) vestito e cantando, alla Freddy Mercury, "We are the champions", col ritornello cantato anche in Italiano, Francese, Tedesco e Russo.
Nel mio show, naturalmente, mi levo la giacca, rimanendo a torso nudo e faccio l’ "animale da palcoscenico", proprio come Freddy, con tanto di maltrattamento di asta microfonica.
A questo punto, se crolla il "Valle" per gli applausi (che libido!), poi lo devono rifare come col Petruzzelli.
Ma non finisce qui!
Entrano in scena i Bielorussi e i bambini, che cantano la filastrocca bielorussa e quella sul Grillo Parlante, gran ballo finale, al quale partecipano tutti, compresi Ciampi e Sua Santità  e Sua Emittenza.
Alla fine, mentre Ciampi e Berlusconi stringono la mano e danno gran pacche sulle spalle a tutti, complimentandosi con loro, dopo un "relativamente breve" discorso, Ciampi assegna onorificenze e titoli a destra e a manca e il Papa impartisce la benedizione e l’indulgenza plenaria "Urbi et orbi" a tutti i presenti.
Dimenticavo di dire che, in mancanza del "Boss" Bruce Springsteen, l’altro "Boss" Mangiafuoco trascina tutto il pubblico sul palcoscenico per il ballo finale e… a questo punto, si sfonda il palcoscenico del "Valle", crollano le quinte, sia per la notevole stazza di Mangiafuoco che per il "bagno di folla eccessivo", si ode la sirena che annuncia l’arrivo dei pompieri e, infine, cala il sipario.

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