Senza titolo

È una centrale atomica fantasma e nessuno sa dove siano finite o finiranno le scorie che ha prodotto prima dello spegnimento. Il suo nome compare en passant in alcuni documenti del Governo e dell’ENEA, ma non è compresa tra gli impianti per i cui rifiuti Silvio Berlusconi ha incaricato il gen. Carlo Jean di trovare una sistemazione.
A Pisa esiste una centrale in cui vengono stoccati e lavorati i proiettili radioattivi all’uranio sparati dalla NATO durante le guerre definite "umanitarie".

Il suo nome è CISAM (Centro Interforze Sviluppo Applicazioni Militari) e contiene un reattore nucleare di ricerca (il "Galilei") di cui ben poco si sa. Il rapporto sullo "Stato della radioprotezione in Italia", compilato da tecnici dell’ente statale ENEA prima che la gestione del nucleare passasse in mano alla SOGIN (del ministero del Tesoro), considera l’impianto del CISAM tra quelli da mettere in sicurezza, vista la pericolosità del combustibile (plutonio) usato prima dello spegnimento e dei rifiuti radioattivi prodotti. Ma sul "Galilei" è da tempo stata distesa una cappa di segretezza.

Ne è conferma il fatto che ministri di ogni colore abbiano sempre negato la presenza di munizioni radioattive nelle basi italiane, mentre invece esistono documenti che ne provano la conservazione e il trattamento.

Ne è prova che alla commissione di inchiesta sull’uranio impoverito (la Commissione Mandelli) negli anni passati siano stati chiamati a partecipare, sempre dal Governo, esperti militari che appartengono proprio al CISAM, centrale della quale si ignora la sorte delle scorie.

Proprio il CISAM ha tra gli altri compiti quello delle analisi della radioattività sui campioni d’acqua del porto di La Spezia, una delle dodici basi – c’è anche Santo Stefano, in Sardegna – che secondo le fonti ufficiali offrono ricovero ai sottomarini nucleari degli Stati Uniti. Ma nella città ligure i risultati degli esami dei tecnici militari non sempre vengono resi noti.

Nell’ordinanza di nomina del gen. Jean a commissario con poteri speciali per il nucleare (), Silvio Berlusconi elenca gli impianti atomici che devono essere smantellati, con il successivo stoccaggio delle scorie in un deposito unico: ma nell’atto non si parla del "reattore Galilei", né del CISAM e nemmeno viene elencata la Toscana tra le regioni in emergenza a causa della presenza di plutonio e altre sostanze radioattive.

Il significato è chiaro: le scorie del Centro delle forze armate sono sottoposte a segreto militare oppure sono già state condotte altrove. Senza informare le popolazioni dei territori interessati dal passaggio dei convoglio radioattivi e dei luoghi nei quali i rifiuti dell’era atomica sono conservati. (Fonte: )

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