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Giuseppe Altamore è l’autore di (Fratelli Frilli Editore). Sta lavorando a un altro libro che uscirà a settembre, , è esperto di questioni idriche e lavora a .

L’85% dell’acqua che sgorga dai rubinetti proviene da falde profonde e sorgenti che, spesso, non hanno nulla da invidiare alle più pubblicizzate acque minerali. Solo il 15% dell’acqua potabile arriva dagli invasi o dai fiumi. I gestori dei servizi idrici spendono milioni di euro per potabilizzare l’acqua. Purtroppo, nonostante all’origine il prodotto sia di ottima qualità può peggiorare durante il viaggio verso le case. Le cause sono diverse: dai tubi troppo vecchi alle contaminazioni esterne, causate dalle perdite, all’impiego non corretto dei disinfettanti a base di cloro. Comunque, l’acqua di rubinetto è supercontrollata e dal 26 dicembre 2003 è anche più sicura.

Il decreto legislativo n.31 del 2001, oltre a ridurre le concentrazioni per le sostanze nocive, deve assicurare la qualità dell’acqua al rubinetto. Sembra scontato, ma non era così. Gli acquedotti garantivano il loro prodotto all’origine. Oggi invece hanno l’obbligo di fornire acqua sicura al rubinetto di casa. Significa che ciò che arriva in casa deve avere tutti i parametri in regola, altrimenti scattano sanzioni anche per l’amministratore di condominio, che può essere obbligato a rifare le vecchie condutture.

A volte hanno 100 anni. Possono essere anche di piombo. Queste di sicuro dovranno essere sostituite entro il 2010, quando il tenore di questo metallo, che provoca il saturnismo, dovrà essere contenuto entro 10 mg/l. In qualche caso esistono anche condotte in fibre di amianto e cemento. Se l’acqua ha una buona durezza si forma una patina che la protegge dalle micidiali microfibre che possono provocare tumori allo stomaco. Comunque, le aziende idriche stanno sostituendo i vecchi tubi. Si stima una spesa di 100.000 miliardi di lire per ammodernare il settore idrico.

Ci sono città fortunate come Roma dove è ottima. Altre città devono accontentarsi: a Ferrara bevono l’acqua del Po, naturalmente dopo trattamento. La grande maggioranza dei capoluoghi ha un’acqua con una concentrazione di nitrati inferiore a 10 mg/l, quindi adatta per la prima infanzia. Ci sono 60 acque minerali che superano questa concentrazione.

L’acqua minerale non è pura come vorrebbero farci credere. I cosiddetti depuratori da mettere sotto il lavello possono peggiorare la situazione rendendo l’acqua non potabile. In Piemonte e Veneto ci sono inchieste in corso: i Nas hanno accertato che dagli apparecchi a osmosi inversa usciva acqua dannosa. Se qualcuno volesse migliorare la già sicura acqua di casa può acquistare un semplice filtro composito, badando che il fornitore abbia autorizzazione e numero rilasciato dal ministero della salute.

Sì. L’Italia ha imboccato l’ambigua strada della privatizzazione del ciclo idrico integrato favorendo l’ingresso di società come Veolia Water (gruppo Vivendi) o Suez Lyonnaise des eaux. Risultato: aumento fino al raddoppio delle bollette e comuni che hanno perso la proprietà del loro acquedotto e il controllo democra

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