Dal 14 al 30 novembre 2003 si svolgerà a Roma la Dodicesima Edizione della manifestazione "Tutti in campo per una società multiculturale – XII Edizionequot;, festa di sport, cultura e integrazione sociale.
La Cooperativa Sociale Integrata TANDEM organizza la Dodicesima Edizione della manifestazione "Tutti in campo per una società multiculturale", con il patrocinio ed il contributo economico della PROVINCIA DI ROMA
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Motore organizzatore dell’iniziativa, da quasi dieci anni, è l’ASSOCIAZIONE VOLONTARI "IL CAVALLO BIANCO", un’organizzazione costituita esclusivamente da volontari, con e senza disabilità . Diversi soci della Cooperativa TANDEM (oltre ad alcuni collaboratori del COIN e soci di altre cooperative) partecipano ordinariamente, fuori dell’orario di lavoro, alle attività culturali promosse dall’Associazione.
L’organizzazione dell’iniziativa è sviluppata da un gruppo integrato di persone con e senza disabilità . Alcuni partecipanti con disabilità saliranno anche sul palcoscenico, animando i momenti di spettacolo e di incontro pubblico.
La Cooperativa Sociale Integrata TANDEM e il Consorzio Sociale COIN hanno collaborato negli ultimi anni alla realizzazione della manifestazione, mettendo a disposizione personale, servizi ed attrezzature.
La manifestazione si svolge ogni anno nell?ambito di territori circoscritti della città di Roma, come ipotesi di "laboratorio permanente delle diversità sul territorio". Pertanto, si svolge in luoghi e in contesti che, ordinariamente, non sono coinvolti nelle problematiche dell’integrazione sociale delle persone con bisogni speciali ovvero che non hanno sviluppato percorsi e progettualità tali da favorire realmente un cambiamento culturale.
Pur localizzando la manifestazione in un solo quartiere romano, essa ha un respiro cittadino, anzi, il concentrarsi su uno specifico "spicchio" di città , con le sue contraddizioni, le sue positività e le sue negatività , consente di fare emergere meglio problematiche inerenti l’integrazione sociale e culturale, difficoltà di incontro e scambio tra i cittadini, proposte di rinnovamento delle modalità di interelazione urbana.
In tal senso, l’iniziativa è rivolta principalmente alla gente comune, attraverso il coinvolgimento capillare da parte di piccole associazioni di volontariato, gruppi spontanei, parrocchie e scuole, che, in un’ottica di intervento in rete, portano avanti la sensibilizzazione e la promozione dell’iniziativa nel periodo precedente.
Per questo, la manifestazione prevede momenti di partecipazione in spazi e tempi di dimensioni limitate: per tali motivazioni, ad esempio, diversi eventi si svolgono in uno spazio recentemente recuperato al degrado da un gruppo di giovani, che si è successivamente costituito in associazione culturale, per meglio gestire le opportunità create. Tale spazio è da qualche tempo occupato quasi tutte le sere da gruppi musicali emergenti, che propongono sperimentazioni artistiche e culturali inedite.
L’associazione culturale che gestisce lo spazio è stato immediatamente molto disponibile ad ospitare una manifestazione di integrazione sociale e, insieme ai tecnici della Cooperativa Sociale Integrata TANDEM, ha operato per superare le piccole barriere architettoniche esistenti in quello spazio.
È probabilmente una "contaminazione" tra contesti e percorsi diversi, che può far emergere proposte ed idee nuove sull’integrazione urbana e su una nuova progettazione degli spazi per tutti.
La manifestazione si svolgerà principalmente presso INIT in Via della Stazione Tuscolana n. 133 (alle spalle di Ponte Casilino), nel territorio del IX Municipio. La sala, conta circa 250 posti. L’ingresso è accessibile alle persone su sedia a ruote. I servizi igienici sono costituiti da bagni chimici, di cui uno accessibile alle persone su sedia a ruote ed attrezzato con sostegni.
Presso INIT si svolgeranno spettacoli di teatro patologico, concerti musicali, proiezioni di film sul disagio psichiatrico, danze popolari.
Altri momenti della manifestazione sono previsti presso:
– Istituto S. Antonio Maria Granelli in Via Mirandola n. 15 (a poca distanza da INIT), scuola privata gestita da un ordine religioso femminile. Il teatro interno consta di circa 500 posti; è raggiungibile da persone su sedia a ruote; per l?occasione verrà messo a disposizione un bagno chimico accessibile. Presso tale struttura si svolgerà un "Concerto per Chernobyl" destinato a sensibilizzare sulla realtà degli orfanotrofi e dei manicomi bielorussi, nonchè alla raccolta di fondi per la creazione di una casa-famiglia per bambini disabili in Bielorussia.
– Teatro Villa Lazzaroni in Via Tommaso Fortifiocca, nello stesso parco pubblico sede del IX Municipio del Comune di Roma. La sala conta circa 150 posti ed è accessibile alle persone su sedia a ruote. Pressi tale struttura si svolgeranno momenti di spettacoli e seminari su tematiche sociali.
– Parrocchia SS. Fabiano e Venanzio, che metterà a disposizione locali accessibili a tutti per lo svolgimento di un workshop teorico-pratico su "Handicap e Sessualità ".
– Campi sportivi del territorio, dove si svolgeranno tornei riservati a squadre "integrate" di atleti con e senza disabilità psichica.
La manifestazione "Tutti in campo per una società multiculturale" è ormai divenuta un appuntamento annuale per la città di Roma, in cui si incontrano e si confrontano i percorsi di integrazione sociale e culturale delle persone con disabilità , con una attenzione particolare alle persone con ritardo mentale e con disagio psichiatrico.
La manifestazione vuole essere anche un momento di incontro e di confronto tra le diversità specifiche di ciascuno, in uno scambio reciproco tra coloro che vivono situazioni di emarginazione e coloro che vivono una vita "normale". Giornate in cui qualunque persona può giocare, cantare, ballare e gridare, senza pregiudizi e discriminazioni da parte degli altri.
L’edizione 2003, come anche le ultime due edizioni, è dedicata (ed idealmente gemellata) ad un Orfanotrofio bielorusso per bambini oligofrenici in area Chernobyl.
I bambini con disabilità di tale Orfanotrofio sono periodicamente invitati in Italia dall’Associazione Volontari "Il Cavallo Bianco". Essi presentano gravi insufficienze mentali e disturbi del comportamento: con molta probabilità , a breve, rischiano di essere trasferiti in una istituzione totale a lunga degenza.
L’Associazione sta portanto avanti un progetto di casa-famiglia in Bielorussia (integrata con laboratori di arti e mestieri), per offrire opportunità alternative al manicomio agli ospiti dell’Internato di Begoml. In particolare, uno degli eventi previsti nella manifestazione sarà anche occasione per raccogliere fondi destinati a tale progetto.
L’Associazione Volontari "Il Cavallo Bianco" è nata nel 1988 dall’incontro tra giovani con e senza disabilità mentali e/o disagio psichiatrico, come ipotesi di laboratorio permanente delle diversità sul territorio.
Le diversità fisiche, psichiche, sensoriali, culturali, politiche, religiose, etniche ed economiche non vengono considerate come motivo di discriminazione ed emarginazione, ma divengono occasione di scambio reciproco e crescita comune, nell’ascolto dell’altro.
I giovani con e senza disabilità dell’Associazione sono persone che cercano di vivere quotidianamente una cittadinanza partecipata, individuando i problemi del territorio e proponendo concretamente delle soluzioni di convivenza pacifica ed interculturale.
L’Associazione Volontari "Il Cavallo Bianco" opera per un graduale passaggio da una mentalità diffusa che vede la persona con disabilità come un oggetto di assistenza ad una cultura nuova che riconosca il valore di ogni diversità , valorizzando la persona con disabilità come soggetto di cittadinanza attiva.
L’Associazione Volontari "Il Cavallo Bianco" è costituita da volontari con e senza disabilità , è una associazione "integrata" che non prevede una distinzione tra operatori ed utenti. Per tale motivo, non può essere iscritta negli albi regionali del volontariato, in quanto non può produrre assicurazione obbligatoria per i volontari: infatti i "volontari con disabilità " (soprattutto quelli con ritardo mentale o con disagio psichiatrico) sono assicurabili solo pagando elevati importi, quindi di fatto "inassicurabili".
I volontari con e senza disabilità propongono delle attività a favore del territorio nei settori della cultura, dell’ambiente e dell’accoglienza di persone in difficoltà (diverse dai volontari svantaggiati dell’Associazione).
Tutte le attività culturali svolte dall’Associazione hanno sempre inteso promuovere l’integrazione sociale e culturale di persone con disabilità , sia attraverso la sensibilizzazione sui temi dell’emarginazione e dell’intolleranza, sia attraverso l’inserimento nelle attività di persone con diverse abilità .
La manifestazione vuole essere la sintesi e l’avvio di una ipotesi di "laboratorio permanente delle diversità nel territorio".
Il "Laboratorio permanente delle diversità nel territorio" intende creare un luogo virtuale, promuovere occasioni di incontro tra gli attori del territorio, dove le esperienze dei singoli, le attività quotidiane vissute molte volte in solitudine, trovino espressione, si confrontino, si tesaurizzino, verifichino le possibilità di sviluppo, trovino complicità e dialettica.
L’obiettivo è di attivare un sistema integrato di intervento sul territorio, informale, rispettoso delle identità di ognuno, disponibile al dialogo e attento a valorizzare "la diversità " come aspetto innovativo del sistema, come variabile creativa nella risoluzione delle problematiche sociali-culturali e strutturali del territorio.
L’intenzione del progetto è, attraverso la realizzazione di momenti ludico-socializzanti, attività sportive, rappresentazioni teatrali, attività di informazione e spettacolo, di attivare le reti già esistenti, ma per lo più disperse e frammentate.
Attraverso il confronto e la conoscenza delle realtà del territorio, di attivare nuovi nodi, con processi etero ed auto-organizzati. Far confluire le reti rappresentate da gruppi del volontariato, dell’associazionismo, da forme di auto-aiuto, da nuove esperienze di strada e di quartiere di mediazione dei conflitti, in un "laboratorio permanente" che si attivi e comunichi ogni qualvolta si voglia valorizzare il territorio, rispondere ad un bisogno, coinvolgere la collettività .
Usando lo strumento dell’ascolto e del confronto, diventare strumento di flessibilità , cioè di moltiplicazione di idee ed anticipazione di nuove risorse, costruendo percorsi di cittadinanza attiva.
Il volontario, il cooperatore, l’operatore pubblico o privato, il "cittadino attivo", nel "Laboratorio permanente delle diversità sul territorio", diventa il regista, l’attivatore di reti di risorse e il coordinatore di altri attori sociali; nello stesso tempo è il "sensore" del territorio, capace di intuire i contatti possibili e tutto quello che sta nascendo come sperimentazione, tentativo, aggregazione di giovani. La "conoscenza tacita" dell’operatore (quella individuale, inconsapevole, quella che gli fa risolvere un problema senza sapere perché, ma che spesso non si trasforma in un sapere collettivo) può diventare esplicita, comunicabile se l’"operatore sociale" diventa attivatore di risorse, mobilitatore di energie e di processi, agente di "linking".
Il LABORATORIO PERMANENTE non vuole essere solo un momento sporadico di incontro delle diversità nel territorio, una estemporanea attività ludico-ricreativa-socializzante, ma un’occasione per costruire e promuovere una rete, una rete informale di quanti giornalmente operano per promuovere percorsi, per valorizzare le diversità e garantire diritti di cittadinanza alle persone con disabilità .
Creare occasioni informali, meglio se in un contesto ludico e socializzante, per incontrarsi e discutere, confrontarsi, misurarsi, conoscersi, comunicare.
Creare dei momenti di incontro, delle occasioni dove la cittadinanza attiva, la gente comune, la cooperazione sociale, l’associazionismo e gli operatori pubblici possano incontrarsi e confrontarsi, promuovere le proprie esperienze, far conoscere i propri percorsi, le motivazioni, i risultati, i servizi, le buone prassi con le quali, quotidianamente, ogni giorno, da anni, operano per superare le diversità , per combattere i pregiudizi, per promuovere i diritti di cittadinanza e l’abbattimento delle barriere culturali e strutturali che spesso impediscono, ancora oggi, l’autonomia e le pari opportunità delle persone con disabilità .
Parallelamente, valorizzare spazi senza identità precisa, in cui avviene l’aggregazione quotidiana della gente comune, per dare a tutti l’opportunità di esprimere sogni, desideri, aspettative e frustrazioni, imparando la forza del dialogo e la bellezza della contaminazione.>br>
Le giornate di incontro con il territorio intendono promuovere un "laboratorio permanente delle diversità nel territorio", attraverso il quale valorizzare le attività culturali, storiche e artistiche del territorio, far conoscere i servizi e i beni prodotti dalla cittadinanza attiva e dagli attori delle politiche sociali, attivare un percorso di animazione dei gruppi locali, far partecipare e coinvolgere la cittadinanza, il quartiere, superare il pregiudizio e la paura del "diverso".