Nelle società contemporanee, in cui i mezzi di informazione hanno un ruolo sempre più centrale, il dolore degli altri è uno spettacolo all’ordine del giorno.
Sfogliando i quotidiani, guardando i telegiornali, siamo costantemente messi di fronte ad atrocità di ogni genere: distruzioni, bombardamenti, violenze su uomini e donne, vittime innocenti di guerre che subiscono passivi e inermi.
Quali conseguenze producono quelle immagini su di noi che stiamo a guardare? La visione di orrori e crudeltà porta noi spettatori ad allarmarci o a essere sempre più indifferenti? Ci fa odiare la violenza o ci incita a sostenerla e a praticarla?
In queste pagine Susan Sontag si interroga sul modo in cui le immagini influenzano da secoli la nostra percezione della realtà , formano le opinioni comuni, inducono a contrastare i conflitti bellici o ad appoggiarli.