Sempre più numerose le voci intorno a me di gente che afferma non esserci denaro. "Vorremmo fare questo e quest’altro ma non ci sono soldi". "Il comune ha detto che è entusiasta dell’iniziativa ma che purtroppo non ci sono soldi… Il ministero è un po’ che non ci dà  nulla, dicono che non ci sono i soldi…" e sempre meno, anzi nessuno, che si chiede dove siano finiti, anzi dove finiscano questi soldi.

Il nostro parere va all’ipotesi che la guerra in Iraq, costi a coloro che si sono alleati con gli Stati Uniti per portare la democrazia in quel Paese, migliaia di miliardi ogni giorno.

DIARIO AZZURRO n. 64 del 14.12.2004 – di

IL PITTORE MARCO CALÌ CI HA INVIATO UNA E-MAILIN CUI RACCONTACIÒ CHE è ACCADUTO IN CAMPIDOGLIO IL 2 DICEMBRE 2004Chi vi scrive ha assistito solo a una parte dell’evoluzione lenta e tortuosa avvenuta nel corso di oltre dieci anni, ma è testimone del coraggio e della forza di chi ha voluto portare alla luce questo progetto

Per tutto il corso della mattinata ho avuto una sensazione che si è realizzata successivamente nella visione di un "fanciullo" e di una "fanciulla" che scorrazzavano in mezzo alle poltrone del pubblico, dietro il tavolo dei relatori, oppure in mezzo alle tende della Sala della Protomoteca. Hanno stretto la loro mano a quella delle istituzioni, e poi hanno ricominciato a correre gioiosi, coscienti del loro sogno, ma anche consapevoli delle loro responsabilità .

RAPPORTO MONDIALEAllarme FAO: lo sviluppo sta "morendo" di fame

Non solo morte. La fame – che uccide ogni anno cinque milioni di bambini e tormenta 852 milioni di persone – pesa come un macigno sullo sviluppo dei Paesi poveri. Come? Dirottando decine miliardi di dollari da altre emergenze sociali, causando la perdita di centinaia di miliardi in termini di mancata produttività  e reddito. E dove lo sviluppo crea supermercati e fast food, provoca l’esclusione degli agricoltori dalla rete dei fornitori e causa l’insorgere di diabete, obesità  e malattie cardiovascolari.