Emanuele Bocci alla chitarra intona "L’italiano" di Toto Cutugno, una star in Bielorussia, mentre i ragazzi del gruppo ospite dal paese slavo, all’in piedi, composti e raccolti seguono cantando intonati, in coro ed emozionati la melodia della famosa canzone, creando un’atmosfera ieratica e meditativa degna del Coro dell’Armata Rossa, un esordio coinvolgente e di rispetto degno di un’ultima puntata che a questi ragazzi viene dedicata.
Si è parlato di accoglienza di stranieri in Italia e di minori stranieri accolti e non accompagnati, grazie alla presenza in studio dei funzionari del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Dott. Alfredo Ferrante, Responsabile Osservatorio Onu sulla disabilità , e il Dott. Stefano Scarpelli della Direzione Generale Immigrazione. Il primo ha ricordato che la Corte Costituzionale ha per ben 4 volte stabilito che gli stranieri senza permesso di soggiorno con disabilità hanno diritto alle stesse agevolazioni dei cittadini italiani nella stessa situazione, questo a tutela della loro condizione di fragilità , mentre il Dott. Scarpelli, dal canto suo, ha ricordato che nel tempo, il numero di minori accolti è passato dagli iniziali 30.000 annui, agli attuali 11.000, probabilmente a causa dell’incidenza della crisi economica, ma anche per l’intervento che le Associazioni, da anni, portano avanti sui territori stranieri, apportando un notevole miglioramento a livello socio-culturale.
Per rimanere in tema di minori, specificamente di adozioni, ma in senso più esteso di genitorialità , ospite non nuova degli studi di Lazio TV, la Dott.ssa Stefania Bertiè del CERIPA Onlus, Centro Ricerche e Interventi in Psicologia Applicata, ha voluto approfondire il concetto del "fantasma dell’origine", un elemento psicologico che riguarda qualsiasi essere umano, a partire dal rapporto con la madre, fondamentale, ma anche il rapporto con il padre , anch’esso basilare, un elemento che emerge inevitabilmente nei lavori, nei sogni, nei ricordi del ragazzo, anche se orfano o adottato.
Un medico di famiglia, Giulio Capone, nel ruolo del vecchio saggio, è stato coinvolto da Giovanni Sansone, a commentare a braccio il suo percepire il senso della serata, il dottore si è commosso nell’intervenire, descrivendo la sua anima come una sorta di "carta assorbente" che è chiamata da eventi "speciali", qual è la trasmissione in cui lui è onorato di essere partecipe, a trasformare energie, un cambiamento che può utilizzare nel suo routiniero lavoro di medico, un’esperienza che gli permette di migliorare il rapporto con i suoi pazienti, rendendolo più aperto e più ricettivo.
Reduci dalle qualificazioni per la Champions Cup in Spagna, dove sono risultati vincenti, ospiti d’onore alcuni sportivi della squadra di basket in carrozzina del Santa Lucia, capeggiati da Carlo Di Giusto, allenatore e guida. Lo stesso si è detto grato dell’essere stato invitato a nome suo e dell’intera squadra, tra le sue attività ha ricordato quella di facilitatore per bambini disabili che aiuta a superare le loro difficoltà , cosa che fa con molto amore, oltre ovviamente al suo lavoro di allenatore sia della squadra romana che della Nazionale italiana.
La squadra presente ha voluto presentare un progetto in corso, gestito da alcune cooperative sociali romane, tra cui la Tandem della quale Sansone è il Presidente, "Un Mondo per Tutti", che vuole portare il basket in carrozzina alla sensibilità dei ragazzi di alcune scuole elementari e medie romane, un progetto che sta andando a gonfie vele, che si concluderà il 14 maggio con un evento culturale e sportivo presso la Fondazione Santa Lucia.
E come detto sopra, la trasmissione non poteva concludersi meglio che con Emanuele Bocci, cantautore maremmano, che è intervenuto durante la serata con le sue musiche, accompagnato solo dalla sua chitarra acustica, intonando brani impegnati su temi di scottante attualità , come inni di rivolta, che ha voluto chiudere con la bellissima canzone portavoce della musica italiana nel mondo, "Volare", un clima soffuso si è creato nello studio, le luci si sono abbassate, il gruppo si è di nuovo raccolto e unitosi al folto pubblico in sala per intonare questa melodia, nascondendo forse un po’ di malinconia per la fine di un ciclo, ma con la forte speranza di un futuro pieno di luminose prospettive per questa valevole iniziativa, non resta che augurare un grande Arrivederci!