Ultima puntata di "Attraverso lo Specchio", gran finale con l’"Orchestra delle Carte" della Scuola Media Lewis Carroll di Roma

E siamo arrivati alla fine della serie televisiva, puntata ricchissima di arte, elemento che in queste serate televisive non è certo mancato ad alzare i cuori degli spettatori, musiche, poesia e cinema l’hanno fatta da padroni per questa che è stata la più lunga delle serate trasmesse, ma era doveroso concludere in bellezza un programma che rende onore ad una televisione fuori dal mainstream, ma della quale avremmo tutti più bisogno.

L’Orchestra della scuola media Lewis Carroll è composta da una cinquantina di ragazzi dell’Istituto, i migliori della scuola come attitudini musicali, tastiere, chitarre, basso, sezione d’archi, flauti e percussioni, al quale si è aggiunta un primo violino, ragazzi preparati che si sono esibiti, con successo, in un repertorio di difficile esecuzione e dai ritmi composti, tra le musiche quelle di un compositore slavo, Szelènyi, il gruppo ha rapito il gremito più che mai studio televisivo, e nonostante ci fosse in contemporanea un avvincente match calcistico, ha avuto i complimenti del pubblico a casa.

Per restare nel tema musicale, ospite d’eccezione per quest’ultima settimana, il musicista-chitarrista Alessandro Bruno, rappresentante italiano del Guitar Circle di Robert Fripp, l’autore si è presentato in versione elettronica con il suo "rack" di apparecchiature che combinate alla chitarra elettrica può creare "paesaggi sonori" di infiniti tipi, paesaggi suggestivi, a volte romantici, dei suoni che avvolgono l’ascoltatore quasi ad ipnotizzarlo, impegnativo per lui dover dividere il palco con i ragazzi dell’Orchestra col loro successo. Intervistato ha ricordato che la scuola del maestro inglese Robert Fripp – viva e vegeta, sebbene esista dal 1985, ed ha annunciato un corso della scuola anche per chitarristi neofiti per il prossimo gennaio 2014 nel nostro Paese, a Caorle vicino Venezia.

Venendo all’aspetto impegnato della serata, tra gli ospiti la Dott.ssa Anna Maria Buzzi, del Mibac, ora anche ministero del turismo, con lei si è parlato di accessibilità  dei luoghi d’arte in Italia, un patrimonio che tutti sappiamo essere ricco, che gli altri paesi ci invidiano, ma che, per inerzia e mancanza di fondi ancora non è abbastanza fruibile da chi ha delle limitazioni, siano esse fisiche, sensoriali o psichiche.

Luigi Attenasio, uno degli ospiti più affezionati della trasmissione, ha portato la sua testimonianza psichiatrica parlando ai ragazzi dello stigma della malattia mentale, e come questo possa essere superato valicando il pregiudizio e rendendoci conto che siamo tutti "persone".

Stefania Bertiè e Francesca Marchegiani, psicologhe della Ceripa Onlus, una organizzazione che si occupa di psicologia applicata, hanno illustrato le difficoltà  che si possono incontrare a livello educativo con l’adozione di bambini, bambini che hanno nuovi genitori, che magari non li hanno mai avuti.

E bellissime le immagini del Festival di Paliano "Corto..ma non troppo", accompagnate da un paesaggio sonoro di Alessandro Bruno, hanno mostrato i lavori dei centri di salute mentale del territorio, immagini ancora più profonde e suggestive data l’adeguatezza del sottofondo musicale, musiche da film in un certo modo.

E per ultimo bellissima la lunga poesia di Lucianna Argentino che con voce ferma e chiara ci ha letto un suo scritto, che invitiamo chi l’avesse perso a seguire sulla registrazione del programma su Youtube (http://www.youtube.com/cooperativamatrioska), tanto per rimanere nei valori dell’elevazione artistica, tema questo sempre caro al conduttore Sansone e alla regia del programma.

Non ci resta che ringraziare la Cooperativa Matrioska per averci allietato in questi tanti giovedì scorsi, passati bene in compagnia, con argomentazioni stimolanti e importanti, impegno civile, altruismo, e poi appunto tanto divertimento, arte, spettacolo, e soprattutto solidarietà , auguriamoci che, a breve, il programma potrà  ritornare per una sua seconda edizione, magari il prossimo autunno, bravi, veramente.

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