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Ancora bizzarrie ed allegria, poesia e impegno si coniugano nella quarta puntata della trasmissione puntualmente in onda ogni giovedì su Gold TV, infatti aprono la trasmissione le ragazze della Cooperativa, con auguri anche in russo a tutte le donne del mondo.
Stravagante più che mai il conduttore Sansone, che, dopo essersi fatto desiderare un po’, appare in TV con la sua parrucchiera personale Donatella, che si adopera a tagliargli i capelli in diretta, come il biblico Sansone che perde la sua forza togliendo i capelli, un omaggio del conduttore a tutte le donne spettatrici.
Il Prof. Attenasio, invece, sempre per celebrare le donne, ci narra del caso della povera donna Narcisa, una storia toccante dal manicomio di Arezzo, una donna considerata, come altri "matti", pericolosa per sè e per gli altri, coperta di alghe (alghe che rappresentavano l’unico materiale con cui coprire questi poveretti, perché non recavano danni), una donna costretta a rinnegare la sua maternità , la sua femminilità , auto-stima sepolta da anni di abbandono e miseria in manicomio, un manicomio che lascia degenerare giorno dopo giorno i malcapitati internati, non certo a recuperare.
Ancora tra gli ospiti la seria poetessa romana Lucianna Argentino che ha letto due belle poesie sempre tratte dalla sua raccolta "Le stanze inquiete" scritta su ispirazione di personaggi casuali incontrati sul suo lavoro come cassiera al supermercato.
Ancora sulla donna la pittura dell’auto-didatta Tony Anghelone, pittore logorroico, che illustra agli spettatori le sue opere ispirate dalla figura femminile, fino alla moglie Antonella, anch’essa ritratta dall’autore.
Per il cinema, consueto appuntamento con Franco Maresca che seleziona per noi stavolta il film di Salvatores "Educazione Siberiana", sulla comunità moldava degli Ukra, che rispettavano "i matti" come se dotati di poteri superiori piuttosto che emarginarli, secondo le parole del regista che li descrive: "Per essere esistiti, gli Urka sono esistiti davvero – precisa Salvatores – erano tribù di guerrieri e cacciatori liberi, un po’ come i cosacchi che furono usati come truppe speciali. Gli Urka si rifiutarono sempre di essere assoldati; non accettavano il potere, nè quello zarista nè quello comunista. Parliamo di una cultura che probabilmente si è estinta, anche per questo mi piaceva l’idea di riscoprirla".
Serata dinamica e sobria, per cui, dove non sono mancate le ispirazioni idealistiche del conduttore Sansone, che invoca ancora la Poesia, invoca pure la gentilezza, la necessità di abbracciarsi, farci carezze, cosa che oggi sembra sottovalutata e temiamo di perdere come mezzo per volerci bene, insomma un programma che va forte e che non delude mai, appuntamento a giovedì 14 prossimo allora…