SINDACO ALEMANNO prima di condannare le Cooperative Sociali s’informi!

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Caro Sindaco Alemanno,

ancora oggi apprendiamo dalla stampa che relativamente al degrado di alcune zone di Villa Borghese, denunciato domenica scorsa dal Corriere della Sera, Lei durante il sopralluogo che ha effettuato nelle aree in oggetto ha affermato che causa dell’incuria era anche la "scarsa presenza delle cooperative sociali che pulivano questo parco".

Oggi leggendo le Sue accuse ci siamo dapprima stupiti e poi anche amareggiati poiché limitatamente a Villa Borghese .

Ancora una volta veniamo da Lei ingiustamente posti sul banco degli imputati e profondamente offesi nella nostra professionalità , vedasi la Sua recente intervista a L’Espresso.

Le accuse generiche possono ferirci ma non sfiancarci. La nostra lotta e la nostra mobilitazione prosegue, in piazza, tra la gente ed in Consiglio Comunale. Difendiamo una storia ormai trentennale, nata dall’utopia di qualcuno che ci insegnò che si può sognare di "chiudere i manicomi" e di "liberarsi dalla necessità  del carcere". Noi ci siamo inventati una rinnovata antropologia del lavoro capace di maturare iniziative imprenditoriali in cui trovino ruolo e dunque cittadinanza anche le persone più deboli ed emarginate. Ogni giorno a Roma ci sono detenuti che escono dal carcere di Rebibbia, tossicodipendenti seguiti dai Sert, disagiati mentali segnalati dai D.S.M., disabili fisici (Soci-lavoratori delle cooperative sociali.) che vanno a tagliare l’erba, a pulire i prati, a potare le aiuole dando il meglio di se stessi per rendere il verde dei romani vivibile ed accessibile. E lo fanno secondo i canoni delle imprese "normali": qualità  del servizio e congruità  economica.

La nostra convenzione scade il 31 Agosto ed a oggi non abbiamo ancora notizie di proroghe e, serenamente, la sfidiamo a mettere a confronto il livello manutentivo di un parco pubblico gestito da una cooperativa sociale con uno dove opera un’azienda privata o gli stessi giardinieri comunali o l’AMA.

Cercheremo di ripristinare una corretta informazione sulla cooperazione sociale ma certamente non è una lotta paritaria, in quanto i nostri comunicati faticano a trovare spazio sui giornali mentre qualunque Sua affermazione viene riportata sulla stampa senza nessuna verifica.

Lei potrà  pure cambiare le modalità  di manutenzione del verde pubblico di Roma, è un Suo insindacabile diritto che nessuno contesta, ma ciò non può essere conseguenza della presunta carenza lavorativa delle cooperative sociali perché tale motivazione è assolutamente non vera!

Roma, 13 luglio 2010

Coordinamento Cooperative Sociali

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