Cresce la voglia di sparare sui pacifisti

la risoluzione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite che condanna il sanguinoso attacco israeliano alle navi umanitarie dirette alla popolazione di Gaza e istituisce una commissione internazionale d’inchiesta indipendente . Il governo italiano dice un giorno una cosa e il giorno dopo fa esattamente il suo contrario. Altro che impegno per la pace in Medio Oriente. L’inchiesta comunque si farà  e sarà  condotta dall’Onu.

Al centro di quella risoluzione, come della dichiarazione unanime del Consiglio di Sicurezza dell’Onu nonchè delle precedenti risoluzioni 1850 (2008) e 1860 (2009), ciò . Questo era anche l’obiettivo della missione umanitaria brutalmente bloccata dalle forze armate israeliane. E questo deve essere l’obiettivo dichiarato dell’Italia e di tutte le forze che desiderano sinceramente la pace per i palestinesi e gli israeliani (insieme alla soluzione definitiva del conflitto israelo-palestinese).

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha chiesto inoltre a Israele di "garantire l’arrivo a destinazione dell’assistenza umanitaria trasportata dal convoglio navale". .

Dopo "Il Giornale" che dal primo giorno ha scritto a lettere cubitali che "Israele ha fatto bene a sparare" e che quelli delle navi sono amici dei terroristi, cresce la voglia di continuare a sparare sui pacifisti..

In ogni caso, chiunque siano gli attivisti italiani e internazionali che hanno organizzato e partecipato alla "Freedom Flotilla" va ricordato che:

1. "L’intervento armato con strage di civili operato dall’esercito dello stato di Israele in acque internazionali contro pacifisti a bordo di imbarcazioni dirette a Gaza, configura un insieme di flagranti violazioni di principi e norme del vigente Diritto internazionale: Carta delle Nazioni Unite, Diritto internazionale umanitario, Diritto internazionale dei diritti umani, Diritto internazionale del mare" (Centro Diritti Umani dell’Università  di Padova);

2. La "Freedom Flotilla" è chiaramente un’operazione umanitaria contro un blocco illegale ripetutamente condannato dall’Onu, tesa a dare attuazione a quanto stabilito dalla Risoluzione Onu 1860 del 2009.

3. Invece di continuare a sparare sui pacifisti o sugli attivisti della "Freedom Flotilla" tutti dovrebbero rispondere ad alcune domande: perché deve essere la società  civile a rompere il "blocco di Gaza" mentre i governi e le istituzioni democratiche preposte non fanno nulla per ottenere lo stesso obiettivo che hanno scritto in tante risoluzioni? è umano tollerare questa forma unilaterale di punizione di massa? Quanta illegalità  stiamo tollerando? Per quanto ancora?

4. : da quattro giorni le drammatiche condizioni della popolazione di Gaza sono ritornate al centro dell’attenzione internazionale e da tre giorni l’Egitto si è sentito in dovere di togliere la sua parte di "blocco della Striscia di Gaza". Poi si dice che i pacifisti non sanno fare politica.

, coordinatore nazionale della Tavola della pace

Perugia, 3 giugno 2010

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