Ambasciata della Repubblica di Belarus
nella Repubblica Italiana
L’EMENDAMENTO BIELORUSSO ALL’ALLEGATO B
PER IL PROTOCOLLO DI KYOTO
Comunicato stampa
È un fatto incontestabile, che il global warming rappresenta una delle sfide più principali che il mondo si trova ad affrontare nel prossimo futuro. Proprio rendendosi conto dell’urgenza crescente di trovarci soluzioni efficaci la Bielorussia, essendo inclusa nell’allegato 1 della Convenzione ONU sul cambiamento climatico, già più di 10 anni svolge vari tipi di attività operosa orientata a ridurre l’influenza antropogena sul clima, ciò viene considerato la causa principale che provoca il global warming.
Nel corso degli ultimi 1,5 anni nella Bielorussia era elaborata ed adottata una vasta serie degli atti legali e normativi per fare adempiere il paese agli obblighi del Protocollo di Kyoto, ed anche rendere possibile ad operare previsteci meccanismi economici. In questo modo all’inizio del 2008 la Bielorussia avrà una base istituzionale per intero sviluppata e pronta a far parte del suddetto Protocollo.
Ma il global warming è un problema globale, che non può essere affrontato con un approccio locale. Sotto questo argomento oggi uno dei compiti prioritari della cooperazione internazionale nel campo della protezione d’ambiente è quello di provvedere all’entrata in vigore dell’Emendamento all’Allegato B per il Protocollo di Kyoto riguardante impegni quantitativi di riduzione delle emissioni di gas di serra.
Secondo il summenzionato Emendamento per la Bielorussia è fissato l’impegno di ridurre le emissioni all’8% rispetto al livello del basico 1990. L’impegno fissato per la Bielorussia corrisponde a quelli di maggior parte dei paesi – membri UE. Anzi, per Ungheria e Polonia è stato fissato il più basso livello d’impegni (94%), ciò è pari a quelli di Canada e Giappone. Il livello d’impegni per la Russia e l’Ucraina, che hanno firmato il Protocollo di Kyoto nel 1997, è pari al 100%.
Oggi nella Bielorussia emissioni di gas di serra stanno al livello del 60% rispetto al basico del 1990. Cosi, prendendo in conto fissato livello di 92%, la Bielorussia potrebbe avere in disposizione circa 32% di quota libera. Se ragguagliato secondo le stime peritali questo significa che nel primo periodo degli impegni del Protocollo di Kyoto (2008 – 2012) la Bielorussia avrebbe in disposizione 150 mln. tonnellate di carbonio. Le eccedenze totali dei paesi – membri UE si valutano a 500 mln. tonnellate.
Ma come prevede la parte 4 dell’articolo 20 del Protocollo di Kyoto, l’Emendamento entra in vigore per le parti che l’hanno accettato alla fine di 90 giorni dopo che il depositario abbia ricevuto i documenti dell’accettabilità dell’Emendamento per almeno tre quarti dei partecipanti del Protocollo di Kyoto. Oggi ne fanno parte 178 stati.
Prima che l’Emendamento entrasse in vigore la Bielorussia non sia capace a richiamare degli investimenti in conformità con i meccanismi di mercato previsti dal Protocollo di Kyoto (i progetti della vendita reciproca delle quote di emissioni di gas di serra). Così l’entrata in vigore dell’Emendamento bielorusso permetterebbe alla Bielorussia a dare un ulteriore contributo essenziale negli sforzi globali per ridurre l’influenza antropogena sul clima.
Ma per mettere tutto questo in pratica sarebbe necessario che gli stati – partecipanti del Protocollo di Kyoto provvedessero al più presto possibile alla realizzazione di tutte le procedure necessarie per far entrare l’Emendamento in vigore. A questo riguardo la Bielorussia si rivolge alle competenti autorità italiane con la richiesta di esaminare la possibilità di eseguire nel breve periodo possibile tutte le corrispondenti procedure necessari per adottare l’Emendamento.
Roma, lì 14 novembre 2007