Nuove norme per la sicurezza imposte da Minsk: profilattici obbligatori per tutti gli automobilisti che si recano in Bielorussia. Ed è già nato un mercato sotterraneo dei condom nei pressi del confine.
Insomma, se vi recate in macchina in Bielorussia, non vi stupite se la polizia di frontiera vi chiederà di presentare oltre al kit di primo soccorso anche una scatola di preservativi. Ma fra gli habituè di quel confine scattano già polemiche, accompagnate da qualche sorriso.
"A che mi servono i preservativi? Non vado lì per fare sesso", si chiede Marcin Zlotnicki, camionista di una società di trasporti di Lublino. Non tutti sono a conoscenza dei nuovi regolamenti. Molti pensano si tratti di uno scherzo. Sicuramente non si è divertito Monsignor Piotr Mrozik, che da Lublino si stava recando in Bielorussia a dir messa. "È stato davvero imbarazzante – spiega il prelato al quotidiano Dzennik – Vi potete immaginare la reazione di sconcerto alla stazione di benzina, quando ho chiesto di poter comprare una scatola di Durex".
Ma la singolare norma bielorussa sui preservativi si sta già rivelando un vero e proprio business. Una nuova fonte di guadagno per venditori più o meno autorizzati di profilattici, che hanno visto inaspettatamente innalzare le loro vendite. A canto alle tradizionali bancarelle con frutta e ortaggi, si stanno attrezzando banchetti abusivi che vendono profilattici a prezzi concorrenziali.
La norma finora è stata applicata solamente per chi viaggia in macchina. A coloro che invece raggiungono la Bielorussia in treno o in aereo, curiosamente non viene richiesto alcun kit di prima precauzione sessuale.
(29 Maggio 2007)
Fonte: www.lastampa.it