– La Bielorussia ha deciso di sospendere le partenze dei bambini che, ogni anno, vengono ospitati in Italia dall’epoca della catastrofe nucleare di Chernobyl del 1986. Lo annuncia il giornale locale online Bdg.by, citando esponenti del ministero degli Esteri di Minsk. La decisione, scrive il giornale, è stata presa su richiesta del Dipartimento per gli affari umanitari della presidenza bielorussa, il che vale a dire su ordine dello stesso presidente Aleksander Lukashenko, "in connessione col rapimento in Italia di una bambina bielorussia, Masha". Il Ministero ha resso noto di avere ricevuto disposizioni scritte per il blocco delle partenze dei bambini, sottolineando che la vicenda della bimba "mette a rischio tutto il processo dei viaggi dei bambini bielorussi per cure in Italia".
La decisione di Minsk piomba pesantemente sulla vicenda genovese che sembra ancora lontana da una soluzione. Ieri la coppia che ha avuto Maria (la Masha di cui parla il giornale bielorusso) come ospite (e che da tempo ne aveva chiesto l’adozione) ha respinto anche il nuovo provvedimento del Tribunale di minori, in base al quale la bambina deve tornare in patria ma prima verrà affidata a una struttura italiana per essere curata da un’equipe italo-bielorussa. I coniugi Giusto hanno ribadito anche oggi che la decisione non cambia nulla e che si limita a stabilire una procedura più "soft" per il ritorno in patria della bambina. Per questo hanno deciso di continuare a tenerla nascosta.
Tornano, invece, negli orfanotrofi della ex repubblica sovietica i bambini che, durante l’estate, sono stati ospitati da famiglie italiane. Il gruppo è lo stesso con il quale è arrivata anche Maria. Fra i piccoli, c’è anche Ivan (il nome è di fantasia), il bimbo di 11 anni in affido temporaneo presso una famiglia di Ovada, la quale ha denunciato che anche il bimbo, ricoverato nello stesso orfanotrofio dal quale proveniva Maria, era stato vittima di violenze sessuali. I bimbi dovevano partire lo scorso 7 settembre, ma furono bloccati in Italia proprio per l’assenza di Maria.
Della ragazzina, ancora nessuna traccia. Non si esclude che la polizia sappia dove sia tenuta nascosta, ma che non intervenga per risparmiarle un trauma. Intanto il sottosegretario alla Giustizia, Daniela Melchiorre, ha preso contatto con l’avvocato della famiglia di Cogoleto che ha avuto in affidamento Maria: "Mi offro come mediatrice – ha detto Melchiorre – tra la famiglia e il Paese d’origine, anche a costo di accompagnare personalmente la bambina in Bielorussia insieme ai genitori. Nei prossimi giorni incontrerò il legale e studieremo insieme un piano d’azione".
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Fonte: www.repubblica.it