La bimba nascosta dai genitori affidatariProtesta l’ambasciatore bielorusso

– Una bambina bielorussa di 10 anni orfana. Una coppia ligure che l’ha ospitata in Italia e ora vuole sottrarla a un orfanotrofio in cui subisce violenze e abusi. E la Bielorussia che chiede l’immediato rimpatrio della piccola Maria (nome di fantasia), assicurando che nell’istituto saranno garantiti l’assistenza e i controlli necessari. La bambina è "ricercata" da cinque giorni da polizia e carabinieri, nascosta in un "luogo sicuro" dalla coppia di Cogoleto (Genova). E così oggi l’ambasciatore della repubblica ex-sovietica ha presentato una querela per sottrazione di minore. Ma, nonostante la decisione favorevole al rimpatrio del Tribunale dei minori di Genova e l’impegno della Procura, la famiglia genovese rifiuta di restituire Maria e si dice pronta ad "andare in carcere".

Questa mattina l’ambasciatore bielorusso in Italia, Alexei Skripko, è andato a Genova per presentare la querela, firmata dal direttore dell’orfanotrofio di Vileika. "Non vogliamo nessuna vendetta – ha detto Skripko – ma solo che la bambina sia restituita subito. Lancio un appello ai genitori affidatari a collaborare, poi lavoreremo insieme per il bene della piccola. Noi abbiamo avuto fiducia in loro, ora sono loro a dover avere fiducia nelle leggi del nostro Stato".

Il diplomatico ha poi ribadito di aver garantito ai giudici genovesi le cure migliori per Maria, una volta in patria. Si è anche detto disponibile a curarla in collaborazione con i medici italiani che potranno accompagnarla in Bielorussia. "Possiamo valutare – ha sottolineato – anche la possibilità che i genitori affidatari vengano in Bielorussia, dove la minore sarà affidata a un istituto specializzato".

Alle rassicurazioni, però, l’ambasciatore ha aggiunto parole più minacciose, chiarendo le possibili conseguenze di questa vicenda. "Con questa iniziativa dei coniugi genovesi, in questo momento l’amicizia e collaborazione con l’Italia per le adozioni è compromessa".

Dello stesso parere del diplomatico anche Francesco Lalla, procuratore capo di Genova: "Ho concordato con l’ambasciatore sulle valutazioni giuridiche date dai suoi legali e sulla necessità che la bambina sia restituita al più presto alle autorità bielorusse". Lalla sottolinea poi che "bisogna tener conto delle garanzie fisiche e psichiche fornite dalla Bielorussia tutela della minore".

La coppia di Cogoleto, però, non molla. E il loro avvocato conferma la linea seguita in questi giorni: "Non mi risulta che la famiglia affidataria di Maria abbia cambiato idea e si faccia parte attiva nel consegnare la bambina alle autorità bielorusse, che vogliono internarla in un ospedale psichiatrico perché la ritengono pazza". Se sarà riportata in patria, ha spiegato il legale, "Maria ha minacciato di uccidersi. A nostro parere la legalità è stata rotta anni fa nell’istituto di Vileika, dove Maria ha raccontato di aver subito violenze sessuali e atti di sadismo".

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Fonte: www.repubblica.it

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