I nostri movimenti aritmici,
la nostra voce inarticolata,
il nostro udito affievolito,
tutti i nostri sforzi,
le nostre umiliazioni,
i nostri inganni,
le nostre emarginazioni,
i nostri progetti irrealizzabili,
il nostro amore mai arrivato,
le nostre sofferenze incomprese
che noi donne spastiche
abbiamo subito,
più dell’altro sesso spastico,
non sono state uno svantaggio.
Tutto ciò si è trasformato,
in preghiera.
Sì, in preghiera espiatrice!
Soltanto l’amore di Cristo
è mero e leale,
è luce del mondo,
è pace in ogni cuore
perché esso è un eterno fiore.
Chi sa
conservare la speranza,
immutata ed intramontabile,
nel cuore
ha la medesima determinazione
d’un pilota
che atterra al termine
d’un lungo volo
a bordo del suo potente Concorde.
Domani alle prime luci
dell’aurora terrena
avvertirò rispondermi
una nuova Alba sonora
d’un’altra Vita.
È l’Aurora boreale perenne!
Quando il tempo è incerto
ed il firmamento è cupo,
la natura desidera partecipare
al gemito di Cristo
ed ai dolori dell’intera umanità.
Con la penna del mio intelletto
stilo alla stessa velocità d’un un fulmine.
Compongo sonetti inimmaginabili
ed inspiegabili
alle menti poetiche
dei fisicamente normodotati.
Con la massima libertà
della mia fantasia non mi arresterò mai,
allietando,
con i miei profondi e meri sentimenti,
chiunque mi sarà vicino.
a Misha Defonseca
Piccola e grande donna ebrea
che in età scolare
lottasti da sola,
poiché i tuoi genitori
ti furono strappati dalla crudeltà nazista.
Lottasti per la tua sopravivenza,
nutrendoti di ciò che trovavi,
perfino delle tue pulci,
nell’immensa ed ombrosa foresta dell’Est
per più di quattro anni.
Sei stata adottata dai lupi,
da loro sei stata accolta,
rispettata, ricambiata,
ti hanno fatto da mamma e da papà
e ti hanno colmata di sincero affetto;
maggiore di quello degli uomini.
Tu mai li dimenticasti!
Diventata adulta
hai scritto pagine
della tua storia esemplare,
intitolata, appunto:
“Sopravvivere coi lupi”