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E ora passo alla descrizione della giornata di Sabato, 25 Febbraio.
La mattina ,mi sono alzato verso le 9.15/9.30, ho ascoltato della buona musica, nel salone e dal mio splendido impianto Hi-Fi della “Technics”, fumando in santa pace nell’attesa che venisse Marco, che poi sarebbe tornato anche nel pomeriggio, visto che doveva risolvere alcuni problemi tecnici miei e di mamma, problemi legati alla riparazione del nostro orologio a pendolo e alla pulizia di miei compact e musicassette,
Quella mattina, sul tardi, sono anche uscito di casa per fare un po’ di spesa, visto che mamma era a letto a causa di una ricaduta influenzale. (Come avevo già menzionato prima, sarebbe guarita qualche giorno dopo). Il pomeriggio l’ho trascorso in casa, visto che non avevo l’impegno in palestra. Ho guardato la serie B di calcio su “RAI Sport Satellite” e , alle 18,00 circa, mi sono preparato a seguire il primo anticipo di serie A tra Reggina e Livorno, incontro che aveva luogo al “Granillo” di Reggio-Calabria; la partita è stata discreta ,ma nulla d’eccezionale: è stato un “match” troppo nervoso (per la posta in palio: lotta per non retrocedere per gli amaranto reggini e “zona UEFA” d’alta classifica per i Livornesi) e con molta carica agonistica, messa in campo da entrambe le squadre, ma soprattutto da parte della Reggina che, dopo aver subito il gol dei “labronici” livornesi nella immediata apertura del secondo tempo, ha poi trovato il meritato pareggio (forse un po’ stretto per lei, ma sostanzialmente giusto) e, perciò, l’incontro si è chiuso sul punteggio di 1-1.
Ma veniamo al “piatto forte” della serata e, cioè, al posticipo delle 20.30, che al “Tardini” di Parma,vede di fronte la squadra emiliana contro la Fiorentina.
Gli “scudati” lottano per la “salvezza”,mentre i “viola” per raggiungere un posto in UEFA o in “Coppa Campioni”.
Inizia la partita, che è giocata subito su ritmi molto elevati da una parte e dall’altra, anche perché il Parma per cui, nell’occasione, facevo il tifo, aggredisce subito l’avversario che non sta a guardare,ma non è fluido nelle manovre offensive, mentre la squadra gialloblù è pericolosissima soprattutto nelle ripartenze e, in una di esse, si porta meritatamente in vantaggio con una bella rete.
La Fiorentina, colpita a freddo, cerca di organizzare una reazione, che però è tardiva, lenta e macchinosa tanto che, intorno al 20° minuto, su una manovra corale insistita e perfetta, il Parma raggiunge il 2-0 grazie a uno splendido gol dell’Italo-Australiano Bresciano! Io esulto rabbiosamente e con pieno sfogo, ma la mia soddisfazione non dura molto; infatti, sullo 0-2 in suo sfavore, la Fiorentina si getta tutta in attacco e ha, finalmente, una reazione degna di nota: cinge in assedio la porta difesa da Bucci e raggiunge il gol dell’1-2.
Non ricordo bene se il primo tempo si chiude su questo risultato o sul 2-2 ma, ad ogni modo, la prima parte della gara è stata bellissima e ricca di opportunità da rete pericolose da entrambi gli schieramenti, ma il Parma si è fatto preferire alla Fiorentina e ha dimostrato di meritare il vantaggio di 2-1 con cui, adesso che ci penso, mi sembra proprio che si sia andati al riposo.
Nel secondo tempo,tuttavia, viene fuori tutta la classe e l’orgoglio maggiori degli uomini allenati da Prandelli (il tecnico viola) e, dopo il pareggio in apertura del nuovo entrato Jimenez, la Fiorentina butta dentro tutto quello che ha, il Parma, subito il contraccolpo psicologico della marcatura siglata a freddo dal giocatore cileno della squadra toscana, crolla definitivamente sotto i colpi della squadra
“gigliata”, che va ancora a segno con Bojinov (autore di una “doppietta” tra il primo e il secondo tempo) e, mi sembra, Jorgensen.
Così, la partita finisce con la vittoria della Fiorentina (l’esito sancito è di 4-2), vittoria che l’équipe toscana ha, in fin dei conti, dimostrato di meritare in pieno.
La mattina dopo, Domenica 26 Febbraio, sono andato a Messa alle 10.30 nella solita chiesa che frequento e ho lasciato la mamma a casa a smaltire l’influenza.
Tornato “chez-moi”, ho pranzato con mia madre e mi sono preparato a passare con lei il pomeriggio.
Infatti, alle 15.00 era di scena, sugli schermi di “Sky” e al “Meazza” di Milano, la partita tra Inter e Udinese( non è stato granchè come incontro), che la squadra nerazzurra, dominando in lungo e in largo, avrebbe poi vinto con un secco e ampiamente meritato 3-1!
Passo ora alla descrizione della serata domenicale.
Ho seguito, in camera mia e sugli schermi di “Sky”, mentre mia madre assisteva alla TV in salone, dicevo ho assistito al “derby” dell’ “Olimpico” tra Lazio e Roma, facendo spudoratamente il tifo per la Lazio, anche perché avevo paura che la Roma si avvicinasse troppo, in classifica, alla mia Inter.
La partita ha inizio, la Lazio attacca, è molto aggressiva e fa “pressing”, ma la Roma è micidiale nelle ripartenze in contropiede e, nel finale del primo tempo, su una bella azione, và in vantaggio con un preciso colpo di testa del Brasiliano Taddei; e, praticamente è su questo episodio che si và all’intervallo: c’è da dire, a questo punto, che la Lazio meriterebbe il pareggio, perché ha fatto qualcosa in più rispetto all’ avversario, ma è la squadra giallorossa che ha segnato.
Io rimugino e ingoio amaro, sperando fiduciosamente nel secondo tempo, che sarà più bello ed emozionante del primo.
Inizia la seconda parte della gara, la Roma parte in quarta, ma la Lazio resiste in difesa e, dopo un po’, riesce a riorganizzarsi e riparte con massicce azioni offensive; tuttavia,
la squadra biancoceleste patisce i micidiali affondo in contropiede dei giallorossi, che creano numerose e pericolose palle-gol. Ed è,purtroppo, su una ripartenza della Roma, che nasce il raddoppio: favolosa azione corale degli uomini di Spalletti, “assist” stupendo di Mancini per Aquilani che da fuori area, seppure coperto da alcuni difensori biancocelesti, scocca un potente e preciso “rasoterra” che si infila nell’angolo opposto, dove il portiere avversario Peruzzi proprio non può arrivare.
2-0 per la Roma e massima delusione da parte mia!
La Lazio riprende ad attaccare in massa ma, ormai, è troppo tardi.
I biancocelesti subiscono anche il contraccolpo psicologico, causato dal secondo gol romanista e la partita si chiude su questo risultato. Vi lascio immaginare la mia rabbia e il mio nervosismo!
Che volete che vi dica, la Lazio forse avrebbe meritato il pareggio, poiché ha attaccato per buona parte dell’incontro tuttavia, in tutta onestà, posso dire che la Roma non ha “rubato” nulla.
Mi sono consolato e calmato un po’assistendo, con mamma e in camera mia, alla solita puntata, registrata in video-cassetta, di “Orgoglio Capitolo terzo”, puntata che è stata molto bella.
Questa fiction mi “prende” sempre più e sono proprio curioso di vedere come va a finire( lo stesso discorso vale anche per la mamma)!
Veniamo ora alla descrizione della giornata di Sabato 4 Marzo.
La mattina, dopo una discreta dormita e un buon recupero di sonno, ho fatto un bel bagno e un ricco shampoo rilassanti e, “mangiato e caffettato”, ho fumato rilassatamente, ascoltando un po’ di buona musica nel soggiorno di casa e leggendo una parte dell’ennesimo fumetto di “Tex”.
Poi mi sono recato alla solita palestra, dove ho giocato a “volley”, mettendo a segno 9 punti.
Devo ammettere che la squadra di cui facevo parte ha perso, prima, per 2 set a 0 e, poi, per 1-0: tuttavia, la mia prestazione è stata, direi, discreta e fino adesso, in carniere, ho realizzato tra i 93 e i 105 punti.
Dopo aver giocato e, salutati gli amici, sono tornato a casa in metropolitana, mi sono rinfrescato un tantino (ne avevo proprio bisogno, nonostante la rigida temperatura di quella sera!), ho consumato la solita e frugale cenetta “fredda” e mi sono preparato a trascorrere la serata.
Ho cominciato, in camera mia, ad ascoltare la radiocronaca diretta di Sampdoria-Juventus, sperando in un passo falso della “odiata” squadra di Torino; siccome, però, quella sera era in programma, per TV e radio, l’ ultima trasmissione del “Festival di Sanremo” (che quindi ho potuto seguire abbastanza, praticamente solo quel Sabato) la radiocronaca della partita è stata parziale, causa il collegamento con la ridente città ligure e, quindi, detta radiocronaca ha avuto ,poi, solo degli aggiornamenti nel corso del festival.
Allora ,ho approfittato per vedermi la registrazione dell’anticipo delle 18.00, sulle frequenze “Sky”, che il Milan (contro cui facevo il tifo) aveva giocato contro l’Empoli, a Milano.
Per quanto riguarda questa partita, devo dire che la squadra toscana ha resistito, per più di un’ora e abbastanza bene, sul risultato di 0-0, ma poi lo strapotere tecnico-tattico superiore del Milan è venuto fuori (anche in fatto di occasioni-gol) e, purtroppo, i giocatori milanisti sono andati a segno, prima con Inzaghi, poi con Shevchenko e, infine, ancora con Inzaghi, per cui il Milan ha vinto per 3-0. Nell’altra partita, ho “disgraziatamente” constatato, per radio, che la Juve, pur senza strafare, ha piegato per 1-0 la Samp, in quel di Genova, con un gol di Nedved.
Doppia delusione, quindi per me, con la prospettiva pericolosa, che la mia Inter avrebbe giocato, l’indomani, contro una Roma in piena forma e sul suo difficile campo.
Così, dopo aver saputo per televisione anche l’esito finale (che, francamente, mi ha deluso) del “festival della canzone italiana”, sono andato a letto, tra una cosa e l’altra, in tarda notte.
Ora passo alla descrizione di Domenica, 5 Marzo.
Quella mattina ,ho lasciato mamma a casa a smaltire l’influenza in cui, purtroppo è ricaduta (ma che le è finalmente e definitivamente passata ieri sera [7 Marzo]!) e mi sono recato alla solita Messa delle 10.30 dove, dopo aver assistito a una bella celebrazione, ho anche ricevuto la Santissima Comunione e, quindi, sono tornato a casa più rasserenato.
Aspettavo Enzo, che quel giorno sarebbe dovuto venire nel pomeriggio per assistere, con me, alla “diretta Sky” Chievo-Lazio, che sarebbe andata in scena a Verona.
Purtroppo, però, egli mi ha telefonato verso mezzogiorno, dicendomi che accusava ancora tosse, mal di gola e raffreddore (influenza senza febbre) e, quindi, preferiva rimanere a casa.
Io, intanto, ho seguito un po’ di campionato di pallacanestro sui teleschermi di “Sky” e, dopo un bel pranzetto e aver gustato il caffè in camera mia, ho fumato con calma vedendomi l’ultima parte della partita di basket.
Poi ho seguito l’incontro di calcio delle 15.00 scegliendo, appunto, Chievo-Lazio.
La partita è stata piuttosto bella ed emozionante. Per una buona mezz’ora, nel corso del primo tempo, c’è stata una netta pressione offensiva della squadra romana, che è andata meritatamente e finalmente in vantaggio grazie ad una bella manovra corale, conclusa in rete con un perfetto colpo di testa.
A quel punto la Lazio, invece di insistere e cercare di chiudere il “match” già prima dell’intervallo, ha allentato di molto il suo “pressing” offensivo, credendo erroneamente di avere l’incontro in mano; così, piano piano, è venuto fuori il Chievo che, con un tremendo uno-due di Tiribocchi nel finale di primo tempo, ha segnato due reti (anche se, nella prima, c’era un chiaro fuorigioco attivo di Moro), capovolgendo il risultato a suo favore e andando al riposo in vantaggio sulla Lazio per 2-1.
Nella seconda parte della gara, il Chievo comincia ad attaccare a spron battuto e, in pochi minuti, legittima il risultato con cui ha chiuso il primo tempo, non solo, ma continua ad attaccare per un po’, pur non riuscendo a segnare; tuttavia, proprio nel miglior momento della squadra veneta, è la Lazio che riesce a pareggiare, grazie a un rigore realizzato da Oddo.
Poi, la squadra capitolina cerca anche la vittoria, approfittando anche di un notevole calo fisico del Chievo verso la parte centrale del secondo tempo ma ,nel finale della gara, le due squadre dimostrano di accontentarsi e la partita si chiude su un 2-2, tutto sommato giusto.
Ma ora veniamo al “clou” della Domenica: il posticipo delle 20.30 tra Roma e Inter di scena all’“Olimpico”.
Mia madre si trasferisce in camera mia, dove io ho predisposto una delle frequenze “Sky” su cui va in onda l’incontro e, precisamente, il canale 206 a schermo panoramico.
La partita ha inizio e la “nostra” Inter aggredisce la Roma che, tuttavia, è pericolosissima nelle ripartenze in contropiede e, su una di queste(al 9°), la squadra della capitale va immediatamente in vantaggio così: il Brasiliano Mancini s’invola sulla fascia sinistra, il difensore interista Materazzi lo lascia entrare in area senza contrastarlo a dovere per paura di causare il “penalty”, la nosta difesa si trova scoperta, Mancini crossa rasoterra verso la parte opposta, dove l’altro Brasiliano Taddei appoggia in diagonale ,comodamente indisturbato, indirizzando verso il secondo palo, battendo l’incolpevole portiere interista Toldo: ed è già 1-0 per la Roma.
Il primo tempo si chiude su questo risultato ed è giusto così; infatti, l’Inter ha giocato abbastanza male, creando una sola palla-gol clamorosa contro le due della Roma e lasciando troppa iniziativa alla squadra giallorossa che, in questo modo, è “andata a nozze”.
Ma, nella ripresa, la musica cambia! La squadra di Milano comincia a presidiare massicciamente l’area avversaria, creando diversi pericoli e un’opportunità clamorosa grazie al Nigeriano Martins (entrato nel secondo tempo) che, di testa, indirizza in porta ma, la difesa romanista salva sulla linea, con il portiere Doni ormai battuto: incredibile!
Si rivede l’Inter “tutto cuore” che assedia letteralmente la Roma, approfittando anche di un notevole calo degli avversari, che avevano “speso” molto nel primo tempo.
Ma ,dai e dai, il pareggio non arriva finchè, finalmente, al 44°,quando tutto sembrava ormai perduto, gli sforzi della squadra nerazzurra vengono premiati: “corner” battuto da sinistra su cui svetta di testa, puntualissimo, Materazzi, che batte imparabilmente Doni e si fa perdonare, così, l’errore commesso in occasione del precedente gol romanista:1-1 ed esultanza e sospiro di sollievo da parte mia e di mamma!
La partita finisce su questo risultato e posso dire che il pareggio è stato giusto: un tempo per parte con alternanza di occasioni pericolose e palle-gol nitide da una parte e dall’altra.
Io e mamma abbiamo, così, potuto festeggiare con un bicchierino anche se, adesso la classifica di serie A parla chiaro: Juventus-73 punti, Milan 63, Inter 59, Fiorentina 56 e Roma 55.
Perciò, la lotta per il secondo posto, che garantirebbe l’accesso in “Champions’ League” per la prossima stagione senza dover disputare i preliminari, è ancora dura per la mia squadra.
La serata, in seguito, mamma ed io l’abbiamo trascorsa, guardandoci la registrazione della “fiction” “Orgoglio”.Il Lunedì successivo abbiamo seguito, questa volta in diretta un’altra puntata di “Orgoglio”, i cui due ultimi episodi andranno in onda Domenica, 12-3 e Lunedì, 13-3.
La serata di Lunedì ,6 Marzo, l’ho conclusa assistendo, sulle frequenze di “Sportitalia Solo Calcio”,al posticipo di serie B Catania-Mantova che, con mio grande sollazzo, si è concluso con la vittoria dei Siciliani( che guidano la classifica del campionato cadetto) per 3-0.
Domani(10-3), proseguirò il mio diario.
Prima di parlare della giornata di Martedì, 7 Marzo, vorrei aprire una piccola parentesi sulla giornata di oggi. Sono in ufficio e sto aspettando che mi sostituiscano questo vecchio e lento computer e che mi trasferiscano tutti i miei documenti( di Torricola e “Ostiense”) sul computer nuovo. Sono un po’ in ansia, anche perché oggi ho appuntamento, alle 17.00, col mio amico Tino per la mia “seduta” di psicoterapia.
E ora descriverò come ho passato la serata di Martedì scorso.
Verso le 8.45 ero già sistemato sulla poltrona di camera mia e avevo collocato nel televisore la video-cassetta che mi sarebbe servita per registrare la partita di ritorno degli ottavi di finale di “Coppa dei Campioni” tra Barcellona e Chelsea Londra, di scena in casa degli Spagnoli.
Ma, come prima cosa, ero in attesa dell’ora fatidica, le 20.45 appunto, per assistere alla sfida di ritorno (su “Sky Sport 1”) di “Champions’League” tra la Juventus e i Tedeschi del Werder Brema.
L’incontro si svolgeva a Torino e, come tutti immaginerete, io avrei fatto un tifo sfegatato contro la Juve. La partita ha inizio e il Werder attacca immediatamente, prendendo alla sprovvista gli “odiati” Juventini che, troppo contratti, subiscono passivamente la massiccia offensiva tedesca, non riuscendo quasi mai a superare la loro metà campo tanto che, al 14° del primo tempo, i Tedeschi passano finalmente e meritatamente in vantaggio: splendido lancio illuminante dalla destra che pesca, sulla fascia opposta e con la difesa torinese completamente scoperta, il liberissimo Micoud cui si fa incontro, uscendo alla disperata, il portiere juventino Buffon che viene scavalcato, a sua volta, da un perfetto pallonetto del centrocampista francese del Werder che va ad infilarsi nella porta, ormai praticamente sguarnita: 1-0 per i Tedeschi e tremendo mio urlo di pieno sfogo liberatorio! (Per l’occasione sono corso, gridando più che mai, nel salone, per avvertire mia madre della fantastica notizia [la mamma però, che stava assistendo a un altro programma televisivo, simpatizzava per la squadra italiana per motivi patriottici] ).
Da quel momento la Juve, in preda ad un evidente choc, tardano a svegliarsi e soltanto nella parte centrale e verso quella finale del tempo cingono d’assedio i Tedeschi, creando anche diverse occasioni da rete a cui, talvolta, i Germanici rispondono pericolosamente in contropiede, chiudendo meritatamente il primo tempo con l’esiguo vantaggio a loro favore, esiguo neanche tanto, poiché all’andata, a Brema, il Werder si era imposto per 3-2.
Approfitto dell’intervallo per leggere un po’ dell’ennesimo “Tex”.
Inizia la ripresa con una Juve che parte alla carica( e alla fine della partita la squadra bianconera avrà cancellato completamente il suo brutto primo tempo, grazie a una maiuscola prova fornita nel secondo) e crea diverse opportunità pericolosissime, alle quali si oppone la bravura del portiere avversario, la sfortuna e la mancanza di “cattiveria giusta” per concretizzare negli ultimi 16 metri.
Ma ecco che, a forza di attaccare, la squadra delle “zebre” pareggia con un bel gol di Trezeguet e tutto questo avviene, mi pare, intorno alla mezz’ora.
A quel punto, la partita si fa più vivace e si assiste a rapidi capovolgimenti di fronte da entrambe le parti, coi Tedeschi che abbozzano alcune azioni offensive, per paura di un ritorno di fiamma della Juventus, a cui basterebbe vincere per 2-1( per la famosa storia che, avendo perso con lo stesso scarto di reti nella gara di Brema, ne aveva segnate 2 e,perciò, una in più rispetto al Werder nella già citata gara di andata) per ottenere la qualificazione ai quarti; le due squadre si fanno pericolose nelle opposte aree di rigore ma, sfortunatamente, l’offensiva tedesca dura poco, perché la Juventus riprende, poco dopo, a martellare la difesa avversaria con azioni e tiri che fioccano da tutte le parti.
Il tempo passa, il portiere tedesco continua a fare miracoli, gli juventini non riescono a passare in vantaggio e la porta germanica sembra, come si suole dire, “stregata”.
Dal canto mio, spero che finisca così, ma ho paura che il golletto torinese, all’ultimo momento, ci possa sempre scappare.
E infatti, ecco che, al 44°, succede il temuto patatrac: da una solita palla inattiva, apparentemente innocua, il portiere tedesco salta e blocca in presa sicura detta palla ma, nel ricadere, perde il pallone sul quale, lesto più che mai, il centrocampista juventino Emerson (di nazionalità brasiliana) appoggia comodamente in rete nella porta, praticamente ormai incustodita!
2-1 per la Juventus e sconforto mio totale, anche perché, con la solita fortuna ma anche con una buona dose di caparbietà, l’ “odiata” squadra bianconera ha trovato il gol-qualificazione sull’unico errore del portiere tedesco che, fino allora, aveva parato e respinto l’impossibile: il risultato no sarebbe più cambiato e…,che volete che vi dica, la Juve ha dimostrato di meritare il passaggio al turno successivo, ma se la cosa fosse capitata ai Tedeschi, devo dire che il Werder non avrebbe “rubato” proprio nulla!
La mia serata è poi proseguita assistendo alla registrazione di Barcellona-Chelsea Londra, partita nella quale io facevo il tifo per gli “ospiti” inglesi, per i quali non nutrivo grosse speranze visto che, all’andata, gli Spagnoli si erano già imposti, a Londra, per 2-1; nella partita di ritorno, quindi, il Chelsea, per passare il turno, deve assolutamente vincere con due reti di scarto o anche con una, ma con un punteggio che vada dal 3-2 in poi: col 2-1 per gli Inglesi, infatti, si andrebbe ai “supplementari”.
La gara di ritorno, poi, è finita sull’1-1 grazie alle reti, nel secondo tempo, di Ronaldinho per il Barcellona (splendido gol) e di un giocatore inglese che, proprio nel finale, ha pareggiato su rigore,rigore che, comunque, era stato concesso molto magnanimamente dall’arbitro.
Quindi, in definitiva, è stato il fortissimo Barcellona a passare il turno.
Ora passerò alla descrizione della serata dell’ 8 Marzo ma, prima di questo, voglio fare un augurio a tutte le donne del mondo, la cui festa ricorre proprio in questo giorno! (Auguri speciali alla mia mamma, a cui ho regalato un bel mazzetto di mimose!).
Anche questa sera è dedicata alla “Coppa Campioni”, poiché ,sugli schermi di “Mediaset” ,alle 8.45, è di scena il “ritorno” di Bayern Monaco-Milan, che ha visto i Milanisti, all’ “andata”, “impattare” per 1-1 sul difficile campo tedesco di Monaco di Baviera.
Il “retour-match” si gioca, ovviamente, a Milano.
Il Milan parte immediatamente in “quarta” e, dopo appena una ventina di minuti dal fischio d’inizio, si trova già in vantaggio per 2-0, grazie alle “prepotenti” reti di Inzaghi e Shevshenko, entrambe su perfetti colpi di testa.
Il primo tempo si conclude sul risultato di 2-1 per il Milan poiché i Tedeschi, poco prima dell’intervallo, riescono ad accorciare le distanze.
Nella ripresa si assiste a un “forcing” sterile e scriteriato da parte del Bayern che, specie da un certo momento in poi, si butta furiosamente in avanti, offrendo il fianco ai pericolosissimi contropiedi del Milan, che conclude la partita in attacco e in modo trionfale, sul 4-1 a suo favore, grazie a un’altra rete (fortunosa, stavolta) di Inzaghi e al quarto gol (una rete capolavoro!) marcato, per l’occasione, dal Brasiliano Kaka.
Io, in questa partita, facevo il tifo per la squadra di Milano e, perciò, sono stato contento per il passaggio dei calciatori milanisti al turno successivo!
Ora passerò alla descrizione di Sabato, 11 Marzo.
Nel primo pomeriggio, dopo un bel bagno e uno shampoo tonificanti, mi sono preparato per andare alla solita palestra, dove avrei giocato discretamente a pallavolo, segnando anche 8/9 punti e contribuendo, così, alla vittoria della mia squadra, per 2 set a 0.
Il mio “score” generale, dall’inizio della stagione, corrisponde a un punteggio che oscilla tra i 101 e i 114 punti.
Ora passo alla descrizione della serata.
Tornato a casa, rinfrescatomi e consumata frugalmente l’ennesima “cenetta fredda”, ho raggiunto, con la mia mamma, la mia stanza ,dove io e lei ci siamo accomodati per assistere, sullo schermo panoramico del canale 206 di “Sky”, alla partita delle 20.30 del massimo campionato di calcio, che la “nostra” Inter avrebbe dovuto giocare, allo stadio “Giuseppe Meazza” di Milano, affrontando la Sampdoria di Genova.
La partita ha inizio e la squadra “doriana” assume subito l’iniziativa e si rende molto pericolosa con manovre avvolgenti e sulle fasce, ma il nostro portiere Toldo (che sembra rinato e pare che dovrebbe togliere il posto da titolare a Julio Cesar [inoltre, ad oggi, 16 Marzo, l’esperto portiere veneto potrebbe anche essere preso in considerazione dal tecnico “azzurro” Lippi in prospettiva “Mondiali”] ) si fa trovare sempre pronto nelle uscite e sfodera parate da autentico campione!( e anche nel secondo tempo, pur essendo meno impegnato dalle azioni e dai tiri dei Genovesi, non smentirà la sua ritrovata classe ed efficacia cristalline!). L’Inter ,dal canto suo, ci mette un po’ per riprendersi ma ,tutto sommato, costruisce le occasioni da rete più clamorose con Martins che, tutto solo davanti ad Antonioli (portiere avversario) in disperata uscita, non riesce a “buttarla dentro” e con Adriano che, con un imperioso stacco di testa colpisce un palo che “grida ancora vendetta”.
Il primo tempo è bellissimo ed emozionante, con rapidi capovolgimenti di fronte da una parte e dall’altra e il finale è tutto nelle mani dell’Inter, tanto che arriva, sospirato più che mai, il tanto atteso gol nerazzurro, grazie proprio all’ “imperatore” Adriano: su un “corner” battuto da sinistra c’è un “batti e ribatti” in area sampdoriana, la palla sfugge al portiere, sbatte sul palo e, finalmente, il campione brasiliano riprende il pallone “vagante” ed è lesto a ribadirlo prepotentemente di testa in rete! 1-0, urlo liberatorio mio di pieno sfogo, esclamazione di gioia di mamma, stadio in delirio!
Oltretutto, è una liberazione per Adriano che, dopo più di 800 minuti di “astinenza”, ritrova il gol in campionato: e … “fanno 13”!
E con questo risultato, si chiude un primo tempo molto equilibrato, ma con l’Inter che ha combinato qualcosa in più.
La ripresa è meno bella della prima parte, la “Samp” spinge, l’Inter risponde e, dopo una bellissima e appassionante partita da parte di tutte e due le squadre, posso dire che chiude l’incontro con l’1-0 a suo favore, legittimando il risultato con una prestazione più caparbia, grintosa e “cattiva” nella seconda parte della gara: viva l’Inter!
Finita la partita ho visto, sulla video-cassetta che mamma mi aveva registrato nel tardo pomeriggio, l’anticipo delle 18.00 tra il Siena e il Treviso, finito 1-0 per i Senesi, che giocavano in casa, e poi sono andato a letto.
Prima di parlare di Domenica, 12-3, vorrei fare una piccola premessa riguardante la prima mattinata di Sabato, 11 Marzo, che ho trascorso dalla mia guida spirituale, il simpaticissimo prete canadese, Padre Ivo, con il quale mi sono confessato, chiacchierando anche un po’ dei miei problemi; devo dire che ,al termine di quella bella confessione-chiacchierata, sono uscito, in quel mattino uggioso, dal Collegio dove vive il mio confessore preferito e, grazie a lui, ero in uno stato alquanto rasserenato e soddisfatto.
E ora parliamo della Domenica in questione.
La mattina mi sono recato alla Messa delle 10.30, celebrata nella solita chiesa intitolata a San Leone Magno e, dopo aver assistito alla Funzione e aver ricevuto la Santa Eucaristia e la Benedizione finale, sono tornato a casa col foglietto della Messa da far leggere a mamma che, vista la giornata particolarmente fredda, aveva preferito starsene al calduccio, dato che era convalescente da una fastidiosissima influenza e voleva smaltirla completamente ( più tardi avrebbe deciso di andare,possibilmente, alla Messa delle 18.30, ritornando però sulla sua decisione, visto il freddo e l’umido della sera, per paura di una eventuale “ricaduta” ).
Dopo aver mangiato e gustato il caffè, ho fumato un po’ assistendo, in TV, alla prima gara del Campionato mondiale automobilistico di Formula 1 dove, purtroppo, il mio pilota preferito, Fisichella, si è dovuto ritirare ma, fortunatamente, la “Ferrari” di Schumacher si è piazzata seconda.
Quel giorno e, precisamente nel primo pomeriggio, attendevo la visita di Enzo, il mio carissimo amico di “fede laziale”, con cui avrei parlato un po’ e avrei assistito, alle ore 15.00 e su una delle frequenze “Sky” alla partita, che la Lazio avrebbe giocato contro la Reggina, a Roma.
L’incontro è stato poi vinto dalla squadra romana per 3-1, grazie alle splendide reti di Di Canio, Rocchi e Pandev (Lazio), dopo le quali la Reggina ha inutilmente accorciato le distanze con un gol di Amoruso; la partita ha “visto” ,praticamente, una sola squadra in campo e,cioè, l’ “équipe” capitolina.
Dopo la partita ,io ed Enzo ci siamo salutati e dati appuntamento per altre occasioni( ma non sapevamo di preciso quando), sia a casa mia che per uscire insieme per un cinema o una pizza.
Devo sottolineare che, per la prima volta, durante la visita del mio caro amico,…non ho fumato!
Ho poi appurato, quella sera, di aver fatto undici punti sulla schedina “Totocalcio”( che mi era costata 78 Euro!) e che quindi, per un soffio ,non ho vinto niente!
Ho comunque promesso, a mia madre, che non giocherò più per un po’ e che se ne riparlerà, anche per il “Lotto”, per le vacanze di Pasqua.
Ma ora vi parlerò della serata trascorsa quel 12 Marzo.
Ben dopo le 21.00, mia madre ed io abbiamo assistito, comodamente assisi nel salone, alla penultima puntata (la dodicesima!) di “Orgoglio Capitolo terzo” puntata che, come al solito, è stata appassionante, emozionante e ha lasciato molti punti in sospeso, che saranno molto interessanti da riprendere e appurare nell’episodio conclusivo.
Finita la puntata della “fiction”, io e mia madre ci siamo accomodati in camera mia per assistere alla registrazione in video-cassetta del solito posticipo delle 20.30 ,che era andato in onda su “Sky”, e che riguardava lo scontro al vertice, in quel di Torino, tra Juventus e Milan.
La partita è stata discreta ed è finita con un salomonico 0-0 che, tutto sommato, era il risultato che faceva più comodo alla “nostra amata” Internazionale che, come ben saprete, è il nome completo dell’Inter.
E ora passo alla descrizione di Martedì, 12 Marzo, parlando subito della serata.
Alle 20.45, mia madre ed io eravamo seduti comodamente in camera mia perché ,sul canale panoramico 206 di “Sky” andava in onda l’ “ultimo atto” degli ottavi di finale di “Coppa Campioni” e, cioè, la partita di ritorno che ,allo stadio “Giuseppe Meazza” di Milano, si teneva tra l’Inter e gli Olandesi dell’Ajax Amsterdam.
Doveva essere una partita abbastanza tranquilla, visto che l’andata in Olanda si era conclusa sul 2-2 e che gli avversari erano poca cosa, ma……in “Champions’ League” non si può mai dire!
L’incontro ha inizio e l’Inter aggredisce immediatamente l’Ajax con determinazione, decisa a chiudere subito la “pratica”; le occasioni fioccano per i nerazzurri, ma il gol non arriva e,talvolta, anche i biancorossi si fanno pericolosi in contropiede, trovando però, sulla loro strada, un attento e insuperabile Toldo: il primo tempo, comunque, si chiude sullo 0-0 (che come risultato, insieme a quello di 1-1, a “noi” basta per approdare ai quarti, dove troveremmo gli Spagnoli del Villarreal) ma l’Inter, per volume di gioco e opportunità create, avrebbe strameritato il vantaggio.
Inizia il secondo tempo e al 12° minuto, finalmente,arriva il gol tanto sospirato; fulminea ripartenza della mia squadra e lancio stupendo che va a “pescare” sulla fascia sinistra Stankovic: stop a seguire del Serbo, che si porta la palla sul piede sinistro e scocca, al volo, una tremenda “fiondata” che va a insaccarsi all’incrocio dei pali opposto, completamente fuori della portata del portiere olandese!
1-0 per l’Inter!
Il resto della partita non sarà proprio facile ma, alla fine, la compagine milanese meriterà ampiamente l’esiguo vantaggio( che sarà anche l’esito finale) e la qualificazione ai quarti, qualificazione giustissima anche per quello che si era visto all’andata.
E ora aspettiamo, con relativa ma fondata fiducia, gli Spagnoli del Villarreal!
Passerò ora alla descrizione dell’ultimo fine settimana a cui, però, vi rimando a domani( 21-3), perché adesso è tardi e devo ritornare a casa.
Oggi è il primo giorno di primavera, anche se la mattinata si presenta uggiosa e fredda.
Prima di parlare di Sabato e Domenica scorsi, voglio aprire una parentesi riguardante Venerdì pomeriggio quando, verso le 5.45, ho avuto la mia seduta psicoterapeutica da Santo, che mi ha trovato più sereno rispetto al nostro incontro precedente (infatti, durante il nostro colloquio, sono anche scappate risate da parte di entrambi) e mi ha dato vari consigli su come risolvere i miei problemi.
Sabato scorso, 18-3, mi sono svegliato dopo una discreta dormita (la sera precedente avevo visto, su “Sky Cinema 1”, un film drammatico, di Sergio Rubini, molto bello e significativo, dal titolo “L’amore ritorna” ,con il regista del film, appunto Sergio Rubini, e con Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy, Giovanna Mezzogiorno e Simona Marchini. Anche la colonna sonora era molto apprezzabile.).
La mattina sono uscito per fare un po’ di spesa a mamma e, tornato a casa, ho fatto bagno, shampoo e, ancora con indosso il solo accappatoio, sono andato ad accomodarmi sulla poltrona della camera mia e lì mi sono rilassato fumando una sigaretta al mentolo, mentre ascoltavo della buona musica su “Sky Audio”.
Dopo pranzo, caffè compreso, ho fumato nell’ampio salone di casa mia, ho ascoltato musica, letto un po’ dell’ennesimo “Tex” e, dopo le 16.00, mi sono recato nella solita palestra, dove ho giocato a pallavolo, segnando anche 6/7 punti (ora il mio “score” generale è compreso tra i 107 e i 121 punti) e fruendo di una prestazione non male, anche se non è servita molto alla causa della mia squadra, visto che abbiamo perso 2-1.
Il mio amico Bruno è stato molto gentile, poiché mi ha accompagnato a casa in macchina, evitandomi tutto il caos e lo stress delle metropolitane.
Dunque, poco dopo le 19.30 ero già rientrato nell’ “ovile domestico”, dove mi preparavo a trascorrere la serata in santa pace.
Alle 20.30 ero piazzato in camera mia per seguire, dallo schermo panoramico di “Sky”, il posticipo di campionato che il Livorno avrebbe giocato, in casa, contro la Juventus che, non rientrando affatto nelle mie simpatie avrebbe avuto, da parte mia, il tifo avverso.
La partita ha inizio e, dopo appena 2 minuti la Juve, con mio grande sdegno e immensa delusione, passa in vantaggio grazie a un gol del solito “rapinatore d’area”, che risponde al nome di Trezeguet; il primo tempo si chiude sull’1-0 per i Piemontesi, io mando giù amaro e confido, con poche speranze, nella rivalsa toscana alla ripresa delle ostilità ,che si riaprono sotto i migliori auspici, poiché passano solo pochi minuti e il Livorno, con un gol del Francese Pfertzel su splendida manovra corale, trova il pareggio: 1-1 e “terrificante” urlo liberatorio,da parte mia, con annuncio della “buona novella” a mia madre che, mentre stava guardando un’altra cosa al televisore del salone mi riprendeva, un po’ spaventata e relativamente arrabbiata, cercando di calmare il mio sfogo eccessivo!
In ogni caso, la mia gioia immensa dura poco perché, subito dopo e su contropiede, Trezeguet colpisce ancora: 2-1 per le “odiate zebre” e……. “mannaggia al Demonio!”.
Da quel momento, il Livorno assedia letteralmente la squadra bianconera, mettendola più volte in difficoltà, la difesa juventina è in crisi, gli “Amaranto” meriterebbero il pareggio, ma il risultato non cambia anzi, in pieno recupero, arriva anche la terza rete torinese, ad opera di Del Piero e, quindi, il fischio finale dell’arbitro, che sancisce la vittoria “esterna” della Juventus per 3-1, con la “Vecchia Signora” che vola, purtroppo, a 77 punti in classifica!
Io mi sono consolato molto lievemente assistendo, poi ,alla registrazione dell’anticipo pomeridiano, partita che ha visto la vittoria del Cagliari, sul campo del Treviso, per 2-1, grazie alle reti cagliaritane di Esposito e Suazo( quest’ultima su rigore), inframmezzate da quella trevigiana di Baseggio.
La mattina dopo, ho fatto mettere da mamma la sveglia alle 7.30, perché alle 8.00 sarebbe cominciata la seconda gara di “Formula 1” e, cioè, il Gran Premio di Malesia, che volevo assolutamente gustarmi in “diretta”.
La gara, poi, è stata vinta da Fisichella, il mio pilota preferito, che ha preceduto lo Spagnolo Alonso, campione del mondo e compagno di “scuderia” di “fisico”, nonché l’Inglese Button.
Ora, in classifica generale, Alonso è sempre primo con 18 punti, ed è seguito dal ferrarista tedesco Schumacher e da Button, che hanno 11 punti e, al quarto posto, c’è l’Italiano e secondo pilota della Renault, appunto Fisichella, il quale ha fatto una bella gara, che ha gestito bene fino alla fine e che, ora, ha 10 punti. Finito il Gran Premio, mi sono recato a Messa, dove ho assistito a una bella celebrazione e, come tutte le Domeniche, ho ricevuto la Santa Eucaristia.
Tornato a casa, ho mangiato, mi sono gustato il caffè nella tazzina e sul piattino dell’Inter (poiché la squadra nerazzurra avrebbe affrontato, alle 15.00 e in casa, la Lazio) e mi sono preparato per il pomeriggio, poiché io e mamma attendevamo la visita del mio amico “laziale” Enzo, che sarebbe arrivato intorno alle 14.30, per assistere tutti insieme a Inter-Lazio, in onda sugli schermi di “Sky”.
Il fischio d’inizio dell’arbitro (poco dopo le 3.00 pomeridiane) ci trova tutti e tre accomodati in camera mia, mia madre seduta sul letto, io in poltrona ed Enzo su una confortevole sedia.
L’Inter comincia ad attaccare subito e mette una certa pressione sulla difesa biancoceleste, che sembra cedere da un momento all’altro; tuttavia, il gol interista non arriva e piano piano, la squadra capitolina esce dal suo “guscio” e organizza manovre offensive di un’ottima qualità, creando opportunità da rete pericolose (in risposta a quelle dell’Inter).
Proprio nel momento migliore della Lazio, arriva il gol di Figo, il Portoghese dell’Internazionale che, lanciato stupendamente sulla fascia destra, riesce a eludere la non efficace resistenza dell’ultimo difensore laziale e a battere, con un preciso rasoterra che si infila nell’angolo opposto, l’incolpevole “portierone” Peruzzi.
Subito il gol, la Lazio sfiora anche il pareggio in un paio di occasioni clamorose, ma un po’ per sua sfortuna e, soprattutto, per la bravura del portiere interista Toldo che appare strepitoso, insuperabile e in forma davvero smagliante, non riesce nell’intento e, così, il primo tempo si conclude sull’1-0 per i padroni di casa!
Primo tempo che, secondo me, è stato piuttosto equilibrato, con palle-gol da entrambe le parti, ma nel quale l’Inter ha fatto, forse, qualcosina in più.
Nell’intervallo ,io ed Enzo ci rifocilliamo con un bicchiere di succo di frutta e poi, con mia madre, ci riaccomodiamo in camera mia.
Il secondo tempo ha inizio e, dopo pochissimi minuti, arriva il raddoppio interista: un errore madornale del “Laziale” Oddo fornisce un prezioso “assist” per il “nostro”( “mio” e di “mia madre”, “nerazzurri” sfegatati!) Recoba, che ha la forza di crederci per cui, ormai solo davanti a Peruzzi che gli si fa incontro alla “disperata”, lo scavalca con un preciso pallonetto di testa, che “muore” nella rete praticamente incustodita: 2-0 per l’Inter!
La gioia mia e di mia madre, però, dura poco perché,qualche minuto dopo, su una bella ripartenza “laziale”, la palla giunge al Macedone Pandev, la difesa interista si trova scoperta e stavolta Toldo, sulla splendida conclusione di Goran (è il nome di battesimo di Pandev), non può proprio farci nulla! 2-1 e… si rianima Enzo.
Per fortuna ci pensa lo scatenato Recoba, su splendida azione in contropiede, a trafiggere per la terza volta Peruzzi, con un bel diagonale da destra a sinistra: 3-1, ed è il punteggio che arriderà anche definitivamente ai nostri colori!
Un commento sulla partita è questo: se è vero che l’Inter avrebbe meritato la vittoria seppur con un punteggio più esiguo, è pur vero che Peruzzi (come Toldo, del resto) ha compiuto parate decisive sovente ed è stato, alla fine ,più impegnato del nostro portiere; inoltre ,posso dire con certezza, che è certamente stato più netto il nostro 3-1, rispetto allo stesso punteggio con cui, la sera prima, la Juventus aveva piegato il Livorno.
Per quanto riguarda Enzo, ho vinto una scommessa con lui per la partita Inter-Lazio: se la “sua” squadra avesse vinto o pareggiato, lui avrebbe poi scelto il film che,successivamente, saremmo andati a vedere, ma poiché è stata la “mia” squadra a vincere, il film l’ho scelto io; vorrei vedere,col mio amico, “Il mio miglior nemico” film che, uscito dal 10 Marzo nelle sale, è di Carlo Verdone,che, inoltre, lo interpreta assieme a Silvio Muccino.
Dopo aver assistito alla partita ed aver salutato Enzo, che doveva ritornare subito a casa, mamma ed io ci siamo preparati per passare il tardo pomeriggio e la serata.
Alle 20.30 ho assistito, sempre su “Sky” al primo tempo dell’ultimo posticipo, che vedeva di fronte, a Roma, l’équipe della capitale contro il Messina (la partita l’avrebbe poi vinta la Roma per 2-1); poi ho inserito la solita video-cassetta nel video-registratore per non perdermi la seconda parte della gara, a cui avrei assistito in tarda serata visto che prima, e cioè intorno alle 21.30, avevo appuntamento con la mamma nel salone, per gustarmi con lei l’ultima puntata di “Orgoglio Capitolo terzo”. L’ultimo episodio della “fiction” televisiva ha sciolto i definitivi punti in sospeso della puntata precedente, ma non ne ha risolti altri e, comunque, mi ha fruttato 40 Euro, vinti per 2 scommesse che avevo fatto con mamma e che riguardavano l’esito finale di due storie sentimentali della medesima “fiction”.
L’intera produzione RAI è stata molto interessante e avvincente e ha presentato molti momenti, positivi e non, con intrecci sentimentali e passionali, oltre a un quadro storico vero, avventuroso e pieno di “suspense” dell’Italia, nel periodo che copre i primi 15/16 anni del novecento.
Prima di andare avanti col diario, voglio aprire una parentesi sulla giornata odierna (30-3); ho telefonato a Enzo e ho preso appuntamento con lui per domani sera ( ore 19.45) davanti al cinema “Adriano”: da lì andremo a consumare una frettolosa cena nelle vicinanze, per poi recarci a vedere quel film di cui vi avevo già parlato prima.
E, così, arriviamo alla descrizione della giornata di Sabato scorso, 25 Marzo.
Il pomeriggio sono rimasto a casa e non sono andato in palestra, sia perché alle 18.00 volevo assistere, su “Sky”, all’anticipo Parma-Inter, che a causa di un forte raffreddore che poteva avere ripercussioni più serie sulla mia salute dato che, qualora fossi uscito, avrei sicuramente sudato molto nell’impianto ginnico dove pratico pallavolo, con possibili conseguenze di beccarmi un’influenza con febbre alta (e quella sera, verso le 8.00, c’era molta umidità) che mi avrebbe costretto a curarmela a letto: in poche parole, non volevo correre il rischio di dovermi assentare dall’ufficio per chissà quanti giorni.
Ma procediamo con ordine e parliamo della partita che l’Inter deve affrontare, al “Tardini” di Parma, contro la formazione locale.
Io e mamma, come di consueto, ci accomodiamo in camera mia per assistere all’incontro, che comincia con una partenza “sprint” dell’Inter, la quale crea immediatamente due opportunità pericolosissime, che solo per un soffio non vengono tramutate in rete.
Tuttavia, pian piano e dopo una costante pressione nerazzurra, il Parma trova il coraggio di reagire e insidiare la porta interista con pericolosi affondo in contropiede.
La squadra emiliana, in verità, era già passata in vantaggio dopo pochi minuti dal fischio d’inizio,grazie a un bel gol di Simplicio, sul quale il nostro pur bravissimo Toldo non aveva proprio potuto fare niente e, all’intervallo, si va, quindi, sul risultato di 1-0 per il Parma.
Il secondo tempo si apre con parate strepitose del nostro portiere che evita, a più riprese, il raddoppio parmense.
Tra prima e seconda parte di gara, ci sono ottime occasioni favorevoli da una parte e dall’altra, ma l’Inter pecca di concretezza, sbaglia mentalità nell’impostare la partita e, alla fine, il risultato premia gli Emiliani, che vincono per 1-0: che rabbia e delusione!
Oltretutto la Fiorentina, che pure era andata in vantaggio con Toni, gioca male a Milano col Milan(posticipo delle 20.30 che io seguo) e finisce col subire la straripante forza dei rossoneri, che rimontano e vincono per 3-1, con pieno merito, grazie alle reti di Shevchenko, Kaka e Gattuso.
Magrissima consolazione la trovo nel fatto che la Juventus pareggia 1-1 con la Roma, a Torino, nel contemporaneo posticipo serale.
La classifica del campionato, per ciò che concerne le prime posizioni vede, ad oggi(30-3), questa situazione:Juventus –78 punti e poi, nell’ordine, Milan a quota 70, Inter a 65, Fiorentina a 60 e Roma a 59.
E ora passo alla descrizione di Domenica, 26 Marzo.
Mi sono svegliato dopo una buona dormita e ,con la mamma, sono andato alla Messa delle 12.30 nella solita chiesa; lei ed io abbiamo presenziato alla celebrazione e, dopo aver ricevuto la Comunione, la Benedizione e aver pregato, siamo usciti di chiesa e siamo tornati a casa.
Era una delle prime splendide giornate primaverili (finalmente, dopo tutta la pioggia torrenziale degli scorsi giorni!), il sole brillava e la temperatura era veramente mite: faceva proprio caldo!
Verso le 14.00, dopo aver inserito la cassetta per registrarmi l’unica partita decente delle 15.00, Lazio-Sampdoria, proposta da “Sky”, sono uscito con mia madre perché, quello splendido primo pomeriggio avevamo, io e lei, un piano ben preciso e, cioè, quello di festeggiare la giornata dedicata alle donne, cosa che non avevamo potuto far bene l’8 Marzo.
Perciò, usciti da quelle mura domestiche in cui la mia mamma si rinchiude spesso, abbiamo preso un mezzo pubblico per recarci al ristorante “La Pilotta” dove, seduti a un tavolino all’aperto, abbiamo gustato un ottimo pranzo, compreso di caffè, amaro, dessert.
Naturalmente (è inutile e troppo ovvio dirlo!), io ho fumato un’ottima “Camel Blue”( è il nuovo nome delle “Camel Lights lunghe”) che, sul caffè, si gusta che è un piacere!( Specie se lo si fa piuttosto lentamente.).
Dopo che la mamma ha pagato il conto (il costo del quale è stato modico, per la verità), io e lei abbiamo fatto una bella e lunghissima passeggiata; ci siamo letteralmente “inerpicati” sulla salita che fiancheggia le mura del Gianicolo e, dopo un lungo e faticoso ma piacevole cammino, siamo arrivati ad una delle entrate del grande parco romano, ci siamo seduti, riposati e rilassati su una panchina, dove ho “ripreso fiato dentro un’altra sigaretta!”, come dice una bella canzone di Claudio Baglioni. Dopo la piccola “siesta”, ho preso la mamma per mano e, insieme, abbiamo continuato la nostra passeggiata fermandoci ad un parapetto, da dove si poteva godere un meraviglioso panorama della “città eterna” che comprendeva, oltre a Piazza Venezia con il monumento di Vittorio Emanuele II e la tomba dedicata al “milite ignoto”, la zona della nostra abitazione che si scorgeva in lontananza.
Oltre il parapetto opposto, si stagliava imponente il “Cupolone” e, nel tragitto di ritorno della nostra lunghissima camminata abbiamo ammirato, tra le altre cose e sempre dal Gianicolo, Castel Sant’Angelo, le statue dedicate a Garibaldi e Anita, nonché la quercia presso la quale Torquato Tasso si riposava, cercando la concentrazione giusta per scrivere le magnifiche pagine della “Gerusalemme liberata”.
Siamo scesi a “valle” praticamente dalla parte opposta da cui eravamo saliti e, davanti all’ospedale di “Santo Spirito”, siamo saliti su un autobus che ci ha riportati a casa.
Che volete che vi dica, quel pomeriggio è stato incantevole per me e la mamma e siamo stati benissimo, insieme! Era da tanto che non vedevo mia madre così contenta e serena e, per dirla tutta, anch’io mi ero molto rasserenato.
A casa mi sono visto la registrazione della partita che la Lazio, all’ “Olimpico”, aveva affrontato contro i Genovesi della Sampdoria e che i biancocelesti romani avevano vinto per 2-0 (ma io non ero a conoscenza del risultato), grazie alla “doppietta” di Oddo, il cui secondo gol era stato siglato su rigore.
La sera di quella Domenica e del Lunedì successivo, io e la mamma abbiamo seguito, in televisione e accomodati nel nostro ampio salone, la prima e la seconda e ultima puntata di un’altra “perla” della RAI e, cioè, “Bartali, l’intramontabile” che metteva in luce, oltre alla nota rivalità, unita però ad una sincera, profonda e commovente amicizia, tra i famosissimi ciclisti Bartali e Coppi, dicevo poneva l’accento su altri aspetti, positivi e non, dell’Italia del periodo tra le due “Guerre mondiali” e gli anni della sua lenta ma ottima post-rinascita degli anni ‘50’, dopo i bombardamenti e gli orrori del Fascismo e Nazismo.
C’erano anche diversi altri spunti da rilevare in questa “fiction” e, tra gli altri, la passione, gli intrecci sentimentali e le imprese ciclistiche (anche all’estero) di un’Italia che aveva acquistato, perso e infine ritrovato credito, anche a livello internazionale.
Sempre Lunedì, 27-3, dopo la fine della “fiction”, io e mamma ci siamo accomodati in camera mia, per assistere alla registrazione del film ,su “Sky Cinema 1”, “La foresta dei pugnali volanti”, una produzione orientale di carattere avventuroso. Il film in questione è stato discreto, ma non entusiasmante.
Ma ora parliamo di Martedì, 28-3.
Dopo essere stato al colloquio, abbastanza rasserenante, dal mio amico e psicologo Santo, sono tornato a casa, mi sembra prima delle ore 19.00.
Quella sera, alle 20.45, era in programma, su “Sky Sport 1”, la sfida di andata dei quarti di finale di “Coppa Campioni” che la Juventus avrebbe giocato, a Londra, contro gli Inglesi dell’Arsenal.
Io, praticamente per tutta la durata della partita, ho fatto un tifo sfacciato contro la Juve e mi sono entusiasmato come non mai, gridando come un ossesso e sfogandomi eccessivamente( dando piena libertà ai miei polmoni!), sui due gol “prodezze” (bello ,soprattutto, il secondo, che portava la firma d’autore e campione del Francese Henry), con i quali l’Arsenal ha demolito e stracciato la squadra torinese, legittimando il risultato con merito nel secondo tempo e vincendo, quindi, con un rotondo e classico 2-0! Evviva!
Dopo l’emozionante “match”, ho visto la registrazione dell’altro incontro di coppa nel quale, a Lisbona, i Portoghesi del Benfica, purtroppo, non sono andati al di là dello 0-0, contro i temibilissimi spagnoli del Barcellona.
Quindi sono andato a dormire e, il giorno dopo, sono tornato in ufficio.
Prossimamente parlerò della serata di Mercoledì, 29-3, e aggiornerò il mio diario.
Prima di fare ciò, vorrei dire che oggi, 5-4, è la festa di San Vincenzo Ferreri, quindi il mio onomastico: tanti auguri a me!
La sera del 29 Marzo è dedicata ,naturalmente alla “Coppa Campioni”.
Poco prima delle 20.45, mamma ed io ci accomodiamo nei “miei appartamenti” per assistere alla partita di andata dei quarti (in onda su “Sky Sport 1” e che noi ci godiamo, è ovvio, sul canale panoramico 206) e che vede di fronte, in quel di Milano, la “nostra” Internazionale opposta agli Spagnoli del Villarreal; contemporaneamente, io mi registro, “in chiaro”, l’altra sfida di coppa (che mi vedrò più tardi e finirà 0-0) che il Milan gioca, in campo esterno, contro il Lione.
Ma veniamo all’argomento che ,a mia madre e me, interessa più da vicino e, cioè, all’incontro della “nostra amata”.
La partita ha inizio e, dopo 1’e 38”, l’Inter è subito colpita a freddo: su una rapidissima “ripartenza” della squadra spagnola, Forlan segna per il Villarreal, su colossale dormita della difesa nerazzurra a cui, su tiro precedente “mette una pezza” Toldo che para bravamente senza trattenere, ma non può nulla sull’immediato “tap-in” dell’attaccante uruguayano della squadra spagnola: 1-0 per gli “ospiti” e io mi accendo, nervosamente, il primo “cigarillo”!
La reazione dell’Inter ,comunque ,è immediata e, già al 7° minuto, giunge finalmente il pareggio: manovra offensiva avvolgente e insistita dell’équipe milanese, palla ad Adriano che stoppa a seguire con il piede destro e, al centro dell’area, si gira rapidissimamente verso la porta avversaria e, di sinistro, batte imparabilmente il portiere uruguayano del Villarreal; 1-1 e mio urlo di gioia e liberazione, anche perché ha segnato l’“Imperatore”!
Per tutto il primo tempo l’Inter costruirà palle-gol su palle-gol pericolosissime (anche se, di tanto in tanto, il Villarreal si affaccia insidiosamente dalle parti di Toldo che ,comunque, è sempre pronto e attentissimo) e meriterebbe di andare all’intervallo con almeno un gol di vantaggio, tuttavia si va al riposo sul risultato di parità.
Menomale che, nel secondo tempo, su ottima “percussione” sulla fascia destra di Stankovic, che effettua un calibratissimo tiro-cross (che probabilmente sarebbe finito in rete) verso il palo opposto, ci pensa il “nostro” Martins che, tutto solo sull’altro versante e davanti alla porta avversaria, ormai sguarnita, si tuffa sulla palla spiovente e, colpendola con tutti e due i piedi, la mette in rete(entrando, sullo slancio, anche in porta!), fissando il risultato sul definitivo 2-1 per l’Inter!
Tutto sommato, la squadra nerazzurra ha meritato il 2-1 finale e, vuoi per come si era messa la gara all’inizio, vuoi per tutta una serie di circostanze che hanno caratterizzato l’intera ripresa,…… “ci” è andata proprio bene!
Ora non rimane che attendere fiduciosi il ritorno, sul difficile campo spagnolo, dove il pubblico di “casa” segue sempre la sua squadra con ardente passione.
E passiamo ora alla descrizione di Venerdì, 31 Marzo.
Quella sera, come avevo detto già in precedenza, avrei dovuto vedermi con Enzo davanti al cinema “Adriano”, per andare a mangiare qualcosa in fretta in una rosticceria-tavola calda nelle vicinanze,per poi recarmi nella multisala e assistere, in compagnia del mio amico, al film “Il mio miglior nemico”; tuttavia, dato che il giorno prima, dopo che il barbiere Benito (altro mio grande amico) mi aveva rasato completamente la barba folta e, alla fine, mi aveva offerto un biglietto omaggio, valido per due persone, per lo stesso film, ma per il cinema “Reale”, Enzo ed io ci siamo dati appuntamento davanti a quest’ultimo cinema, dove siamo giunti entrambi con largo anticipo.
Una volta lì, ci siamo avviati con comodo per Viale Trastevere dove ,a un tavolino all’aperto della “Casa del tramezzino”, abbiamo consumato la nostra cena, dopo la quale io mi sono acceso una bella sigaretta al mentolo, che ho gustato chiacchierando amabilmente con lui.
Subito dopo, ci siamo incamminati con calma verso il “Reale”, dove siamo entrati, gratis, poco dopo le 20.00, per assistere alla proiezione del film (con inizio alle 20.20) in questione che, oltre ad essere divertentissimo, ci ha interessato e appassionato alquanto per situazioni di intrecci sentimentali e di altro genere, nonché per la storia ricca di valori umani.
Alla fine Enzo, pur gradendo meno di me il film, che io avevo scelto, è rimasto pienamente soddisfatto del mio suggerimento!
Usciti dal cinema, io non ho resistito alla tentazione per cui, durante una magnifica passeggiata panoramica sul Lungotevere che ci ha portati alla macchina, ho voluto gustarmi il tragitto fumandomi un’altra sigaretta al mentolo.
Enzo, poi, mi ha accompagnato a casa, ha parcheggiato lì di fronte e, insieme nell’auto, abbiamo parlato ancora.
Quella serata con lui mi ha disteso e rasserenato molto.